Il cantautore è il vincitore del Premio Lunezia e della Targa MEI Artista Indipendente
È il vincitore del Premio Lunezia per Sanremo 2022 e della Targa MEI Artista Indipendente, il cantautore napoletano Giovanni Truppi, che parteciperà con la canzone “Tuo padre, mia madre, Lucia” alla 72esima edizione del Festival di Sanremo.
“Tuo padre, mia madre, Lucia” è una dichiarazione d’amore che narra la nascita di una storia, canta sentimenti veri, profondi e parla dello scegliersi anche nei momenti difficili della vita e del modo di vivere un rapporto in età adulta.
«La canzone descrive un sentimento d’amore verso la persona amata- spiega Giovanni Truppi durante la conferenza stampa– l’ineluttabilità del percepirsi insieme all’altra persona. Il ritornello che recita “Amarti è credere che quello che sarò sarà con te” nasce di getto, passeggiando per Bologna, città in cui vivo da un paio di anni. È una canzone che sintetizza le caratteristiche della mia musica e della mia scrittura. I personaggi protagonisti della canzone, un suocera, una suocera e Lucia, il nome di mia figlia, sono solo spettatori e non partecipano alla narrazione. Tuo padre, mia madre, Lucia è il continuo del brano Conoscersi in una situazione di difficoltà. Volevo raccontare il momento di passaggio, in una relazione, dalla fase dell’innamoramento all’inizio vero e proprio di un rapporto, quando la coppia si è formata, sta costruendo un amore, affronta momenti difficili e si confronta con il mondo esterno».
Per la qualità dei contenuti “Tuo padre, tua madre, Lucia”, Truppi ha ricevuto il Premio Lunezia per Sanremo. Il Patron De Martino ha motivato il riconoscimento : “Componimento raffinato e originale, dotato di peculiarità proprie che lo differenziano dalle ordinarie narrazioni di storie d’amore”.
«“Tuo padre, mia madre, Lucia” è una dichiarazione d’amore in inverno – racconta Truppi- e credo che questa stagione mi venga in mente in relazione alla canzone, perché è il momento dell’anno più in sintonia con le sue atmosfere e per il sentimento di cui si parla, che è di quelli che rimangono in piedi anche alla fine di una, metaforica, tempesta di neve, un momento in cui la vita è più aspra e resistono solo le cose forti. Scegliere una persona vuol dire prenderla tutta, a prescindere da tutto, perché si sta immaginando il futuro insieme a lei. Questo è l’amore di cui volevamo parlare, che poi è quello delle promesse che si scambiano gli sposi».
Scritto con la complicità dei suoi due più fidati collaboratori – Marco Buccelli e Giovanni Pallotti – insieme a due firme d’eccezione della canzone italiana – Gino De Crescenzo “Pacifico” e Niccolò Contessa (I Cani) – il brano è prodotto da Marco Buccelli e Taketo Gohara, coadiuvati da Stefano Nanni a cui è stata affidata la scrittura degli archi. Il nucleo del brano, nato quasi di getto dalle riflessioni del cantautore campano, è stato condiviso tra tutti gli autori del pezzo.
«Dopo due anni difficili per tutti, ho avvertito l’esigenza di confrontarmi con altri autori. Con Marco Buccelli collaboro da sempre, lui ha prodotto tutti i miei dischi. La scelta è andata su Gino e Niccolò perché sono due artisti che stimo molto. Mi sono confrontato ed ho lavorato con loro, la canzone poi è passata al musicista e bassista Giovanni Pallotti, infine abbiamo lavorato alla produzione con i due produttori Marco Buccelli e Taketo Gohara».
Il brano racchiude in sé la cifra stilistica di Truppi e la sua capacità di fondere linguaggi musicali diversi, una love song che unisce classicità e sperimentazione, canzone d’autore e spoken word.
A dirigere l’orchestra sul palco del Teatro Ariston sarà Stefano Nanni. «Mi sono quasi sempre esibito con un solo strumento ed ho anche registrato un disco accompagnato dal pianoforte. Nel corso degli anni, nei dischi che ho registrato, ho sempre avuto altri strumenti, chitarra, batteria e voce o chitarra, piano e voce. Nel mio ultimo disco Poesia e civiltà abbiamo inserito gli archi. Quindi è naturale fare questo esperimento suonando con un’orchestra. La vivo come una bellissima esperienza. Sul palco porterò la mia chitarra. Sono concentrato sulla mia interpretazione e in questi giorni, nel corso delle prove, mi sono divertito ed ho lavorato con persone nuove».
Nel corso della serata delle cover Giovanni Truppi canterà, venerdì 4 febbraio, “Nella mia ora di libertà” di Fabrizio De André, eseguita insieme a Vinicio Capossela. «Ho cercato con il maggior rispetto possibile di offrire il mio punto di vista e di farla mia. Avendo comunque rispetto della versione originale di De André, con la quale sono cresciuto. Vinicio Capossela è uno degli artisti che mi ha guidato, con la sua musica e il suo rigore, da quando ho iniziato il mio percorso artistico. Il fatto che abbia accettato di interpretare insieme a me una canzone di De André mi fa sentire più forte. Sul palco porterò un pianoforte ideato da me».
Giovanni Truppi che attinge da linguaggi musicali diversi come il jazz, il rock, il punk e la canzone d’autore, si è formato artisticamente a Napoli, la sua città d’origine, ed ha studiato pianoforte e chitarra. «Tutta la cultura musicale napoletana è stata fondamentale per la mia formazione. Mi sento debitore verso la mia città, Napoli. Sono legato alle canzoni tradizionali napoletane, che raccontano storie, in una maniera antica. Anche la scuola Neapolitan Power credo di sentirla vicina per il rapporto con gli strumenti che suono. Uno dei miei maestri è Edoardo Bennato. Pino Daniele ho iniziato ad ascoltarlo da grande, rispetto ad altri musicisti. Nel corso della mia vita ho, di seguito, approfondito il linguaggio jazzistico ed ho cercato di impararlo attraverso la frequentazione di musicisti miei amici, tra tutti Marco Buccelli».
“Tuo padre, mia madre, Lucia” verrà accompagnata, il 4 febbraio 2022, dalla pubblicazione di un’antologia intitolata “Tutto l’universo”, una raccolta di quindici canzoni tra le più rappresentative della carriera del cantautore, che si apre con la canzone sanremese e si chiude con il brano “Scomparire” uno dei primi singoli. «L’album raccoglie canzoni che amo molto e che raccontano i miei dieci anni come cantautore. Ho scelto le canzoni che fossero maggiormente comprensibili per coloro che non conoscono la mia scrittura».