Di recente è uscito “Come la vita”, il singolo che anticipa i nuovi progetti artistici della band Fran e i Pensieri Molesti. La band torinese si è formata nel 2016 grazie all’incontro di Francesca Mercurio (voce, chitarra e autrice) con Lorenzo Giannetti (organetto diatonico, sintetizzatori), ai quali si uniscono dopo poco tempo Jacopo Di Nardo (percussioni, batteria e pad), Roberto Testa (basso elettrico, contrabbasso e tastiere) ed Enrico Magno (chitarra elettrica).
In questo periodo il gruppo sta lavorando al suo terzo lavoro discografico. Per saperne di più abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Francesca Mercurio.
Il brano “Come la vita” è il primo singolo che anticipa il vostro nuovo lavoro discografico. Come nasce?
«“Come la vita” nasce in seguito a una consapevolezza che un giorno è passata per la mia mente: qualsiasi storia d’amore, anche e soprattutto nel momento più bello, può finire. Quindi si tratta di un pezzo un po’ autobiografico, ma trovo che molte persone possano riconoscersi in questa constatazione e condividerla facilmente. Insomma, è una riflessione tipica di quando ti culli troppo sulle certezze apparenti di una relazione, ad esempio il fatto che possa durare per sempre».
Il video del brano descrive una storia d’amore attraverso il viaggio di una lettera romantica, in cui i personaggi rappresentano il fato e gli ostacoli della vita quotidiana. Come l’avete costruito?
«Le nostre idee sui videoclip sono sempre il frutto di lunghi momenti di confronto in cui ognuno fornisce un po’ il proprio contributo anche in base ad ascolti e visualizzazioni. In questo caso abbiamo trovato questa idea della lettera che ci è piaciuta sin dall’inizio perché ha un qualcosa di romantico, un po’ nostalgico, ma allo stesso tempo trasmette quella fragilità tipica delle relazioni sentimentali di oggi».
State lavorando al vostro terzo album, in cosa si differenzia dai precedenti lavori? Potete anticiparci qualcosa?
«Il terzo album, nella nostra testa ma anche in ciò che stiamo già ascoltando nelle nostre produzioni, sicuramente sarà caratterizzato da sonorità molto più fresche rispetto alle precedenti. Se “Anomalia” era ancora un ibrido tra cantautorato e indie, qui possiamo già spostarci più su un indie-pop, per quanto queste etichette ci stiano molto strette. I lavori precedenti sono partiti musicalmente da me, ora Roberto (basso e tastiera) spesso mi propone nuovi spunti che inevitabilmente sono diversi da quelli che portavo avanti io anni fa».
La vostra band si è formata nel 2016. Come vi siete conosciuti?
«Ci siamo conosciuti nel 2016, quando io ho incontrato in maniera del tutto casuale un giovanissimo Lorenzo, oggi organettista e tastierista del gruppo. Di lì a poco si sono uniti Jacopo (batteria, percussioni), Roberto (basso) e, solo qualche mese fa, Enrico (chitarra)!».
Come nascono le vostre canzoni?
«Le nostre canzoni nascono, nella maggior parte dei casi, sulla base di esperienze quotidiane vissute in prima persona da me; mi piace molto rendere partecipi i ragazzi delle mie storie, disavventure, scoperte e nuove consapevolezze, che poi vengono trasformate in musiche e testi, dando voce a tutti quelli che sono i miei e i nostri pensieri un po’ molesti. A volte le esperienze sono un po’ indotte da qualcuno in particolare, vedi Jacopo che ci ha proposto di andare a far visita a una casa di prima accoglienza, dalla quale è venuta fuori Lucciole, canzone sulla tratta delle donne e sulla prostituzione».
Ci sono degli artisti con i quali vi piacerebbe collaborare?
«A nostro parere il panorama musicale italiano presenta diversi artisti che sono molto interessanti. Noi siamo stati da sempre vicini a un gruppo che stimiamo tanto, La Rappresentante di Lista, con il quale abbiamo avuto il piacere di condividere il palco, ma apprezziamo molto anche i Pinguini Tattici Nucleari per la loro freschezza e per l’originalità. Inaspettatamente però non vi nascondiamo che vorremmo tantissimo collaborare con un rapper!».
Diversi sono i festival in cui vi siete esibiti. Quanto è stato difficile per voi stare lontano dal palco? Sono previste delle date per la prossima primavera/estate?
«In una scala che va da 1 a 100 per noi è stato difficile 2000 stare lontani dai palchi in questi anni. Per noi la dimensione live è da sempre la più importante, facciamo veramente fatica a immaginarci senza questa, ma con le restrizioni imposte dal governo, soprattutto per un gruppo che non è a un livello così alto, diventa veramente impossibile organizzare qualcosa. Il nostro augurio però è che tutto questo possa finire presto e che possiamo rivederci e riabbracciarci sotto un palco!».