Lo spettacolo resterà in scena al Teatro Bellini fino al 12 dicembre
Non è per niente facile adattare un film per il teatro anche perché spesso capita il contrario. Questa volta l’operazione è riuscita con successo grazie al puntuale adattamento di Sergio Pierattini, la sapiente regia di Marcello Cotugno e l’ottima prova degli attori: Gigio Alberti, Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Gennaro Di Biase, Fulvio Pepe. Ovviamente il film è Regalo di Natale di Pupi Avati del 1986, presentato in concorso alla 43esima Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia che fece vincere a Carlo Delle Piane la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile e diede la possibilità a Diego Abatantuono di svelare il suo grande talento drammatico premiato con il Nastro d’argento come Migliore Attore non protagonista.
Come nel film, anche sul palcoscenico del Teatro Bellini, vediamo che l’intera vicenda si consuma attorno a un tavolo da gioco cui sono seduti quattro amici di vecchia data: Lele (Giovanni Esposito), Franco ( Fulvio Pepe), Ugo( Valerio Santoro), Stefano (Gennaro di Biase). Insieme a loro , gioca al tavolo del poker anche l’avvocato Sant’Elia (Gigio Alberti), il pollo da spennare, tristemente famoso per le sue ingenti perdite al tavolo da gioco. Lele scrive per un giornale e con una futura vincita spera di pubblicare un libro su Eduardo De Filippo, Stefano gestisce una palestra, Ugo lavora presso una televisione privata sull’orlo della chiusura e Franco è gestore di una sala cinematografica a Milano.
Il film, ambientato negli anni ‘80, nella versione teatrale è stato trasposto al 2008, anno in cui la crisi economica globale ha fornito una spinta notevole al gioco d’azzardo con l’apertura di casino, bische clandestine, sale bingo e lotterie dove la falsa illusione di una vincita facile ha segnato la vita di molte persone disperate.
Fin dalle prime battute la partita a poker si rivela tutt’altro che amichevole. La tensione che si respira al tavolo da gioco viene alimentata non solo dall’insana passione per il gioco d’azzardo ma anche da una sorta di rivalsa nei confronti della vita quasi fosse l’occasione per dimostrare all’ altro di essere il migliore in spietatezza. E la commedia amara e grottesca vede l’amicizia tra i quattro sgretolarsi sotto la spinta dell’ avidità e della gelosia reciproche.
Nelle note di regia si legge: «Regalo di Natale è basato sul gioco d’azzardo e il tradimento dell’amicizia. E due sono le ispirazioni che lo caratterizzano: il cerchio e il tempio. Il primo, rappresentato in primo luogo dal tavolo verde, è forma che ritorna nello spazio scenico come simbolo eterno del gioco e del destino, con i suoi alti e bassi, con la sua legge alterna fa girare le vincite e la fortuna. Anche il tempio è quello del gioco (non a caso molti casinò riprendono la struttura del tempio romano), rappresentazione di quella sacralità rituale che un tempo il gioco aveva presso gli antichi. A rievocarlo quattro piedistalli, ormai privi delle loro statue, eco lontane delle quattro anime del gioco individuate dal sociologo Roger Caillois: competizione, caso, maschera, vertigine».
Proprio nella notte di Natale, dove siamo chiamati tutti ad essere più buoni, i quattro amici danno il peggio di loro stessi non solo perché hanno inventato delle bugie con le rispettive consorti o amanti per riunirsi a un tavolo da gioco ma perché il loro incontro certifica inganni, tradimenti, fallimenti, menzogne.
I dialoghi si fanno aspri e concitati dopo un primo tempo decisamente più comico e gli attori reggono il ritmo con grande maestria supportati egregiamente dalle scene di Luigi Ferrigno , le luci di Pasquale Mari. L’idea vincente del finale aperto conferisce un motivo in più all’ottima drammaturgia. Insomma uno spettacolo da vedere.
Ecco dove, dopo il meritato successo di pubblico e di critica: 14 dicembre Teatro Sociale Sondrio, 15 e 16 dicembre Auditorium Vivaldi Jesolo (VE), 17-18-19 dicembre teatro Manzoni Monza.