È impegnata in un’intensa tournée teatrale, l’attrice Chiara Degani, con lo spettacolo “La dolce ala della giovinezza”, l’opera del drammaturgo statunitense Tennessee Williams, regia di Pier Luigi Pizzi, al fianco di Elena Sofia Ricci. Sul palco Chiara Degani interpreta il ruolo di Miss Lucy, l’amante di un politico dell’America degli anni cinquanta, una donna disillusa e insoddisfatta dalla vita. La talentuosa Chiara Degani che ha alle spalle un lungo percorso formativo ed artistico, si è cimentata nei ruoli più disparati, a teatro, al cinema e in televisione. Di recente, l’abbiamo vista interpretare Beatrice Dattilo, una dirigente sanitaria, nella fiction tv , “Cuori”, trasmessa su RaiUno, diretta da Riccardo Donna, ambientata negli anni ’60. La fiction racconta il lavoro e le ambizioni di un’equipe medica, nel reparto di cardiochirurgia dell’ospedale Le Molinette di Torino, che aspira a realizzare il primo trapianto di cuore. A marzo del 2022, la Degani ritornerà su un palco teatrale, per interpretare un testo contemporaneo.
È attualmente al teatro Diana di Napoli con lo spettacolo “La dolce ala della giovinezza”. Sul palco interpreta il ruolo di Miss Lucy. Cosa le sta regalando questo personaggio?
«Miss Lucy mi regala ogni sera una sfida. Ho deciso, prima di interpretare questo personaggio, di leggere il testo teatrale originale, in inglese, per farmi un’idea di ciò che l’autore intendesse dire. Miss Lucy mi lascia tante domande e tante dubbi, ogni volta. Lei può sembrare un certo tipo di figura femminile, ma invece, maschera altre sfaccettature. È un personaggio non semplice, non lineare, che nasconde qualcosa di profondo. Lei mi trasmette un senso di solitudine e di pochezza dell’animo umano, non è un personaggio positivo. È una donna triste, infelice ed insoddisfatta, una quarantenne americana degli anni ’50, l’amante mantenuta di un politico, che vive in un albergo e passa le ore al bar a chiacchierare, a bere un drink con gli amici, dando vita a pettegolezzi. Miss Lucy è affascinata dall’attrice Alexandra Del Lago, una vecchia diva del cinema, interpretata da Elena Sofia Ricci, che fa ritorno in città. E Lucy che è la presidentessa del fan club di Alexandra ed ambisce da sempre ad entrare a far parte del mondo dello spettacolo, lei attratta dal lusso e dai gioielli, si ritrova ad essere l’amante mantenuta, delusa dalla vita, con i sogni ormai infranti. “La dolce ala della giovinezza” è uno spettacolo dal cui testo potrebbe trasparire leggerezza, ma in realtà cela qualcosa di cupo».
Cosa ha significato per lei vestire i panni di Miss Lucy?
«Devo ammettere che non è facile rappresentare questa storia, mi sono imbattuta in Miss Lucy, una donna lontana da me. Ci sono dei personaggi che ti conquistano subito, altri con cui devi combattere. Il fatto di aver interpretato una donna disillusa, mi spinge ad avere grinta nell’affrontare il domani, per poter realizzare i miei sogni».
Nella serie televisiva “Cuori” ha interpretato Beatrice Dattilo, una dirigente di un distretto sanitario di Torino. Come si è trovata ad interpretare questo ruolo?
«Beatrice è completamente diversa da Miss Lucy, mi ha subito conquistata, durante il provino Beatrice è entrata a fare parte di me. È una donna in carriera, che si è fatta strada da sola, nella Torino, degli anni ’60. Ha un ruolo come dirigente all’interno del distretto sanitario, con un potere decisionale. La fiction sottolinea l’importanza della figura femminile ed enfatizza il ruolo della donna nella società. La stessa protagonista Delia Brunello, interpretata da Pilar Fogliati, è una cardiologa che ha studiato in America, una donna che deve dimostrare ai colleghi dell’ospedale di essere un medico esperto. Beatrice Dattilo è una donna apparentemente fredda, algida, determinata, forte nell’ambito lavorativo, ma che nella sfera privata si dimostra sensibile e materna. Una donna innamorata del primario dell’ospedale Le Molinette di Torino, Cesare Corvara, interpretato da Daniele Pecci. Il loro è un rapporto di lavoro difficile, con conflitti e contrasti, che porta Beatrice anche alla vendetta, ma il bene e la stima che lei nutre nei confronti di Cesare prevale».
Per quanto riguarda il cinema, nel corso del suo percorso artistico ha partecipato a svariati film e corti. Quale pellicola le ha lasciato un segno che l’ha formata artisticamente?
«Un cortometraggio di un regista polacco, in particolare, a cui ho partecipato, in occasione, di un festival del cinema indipendente. È stato un lavoro decisamente formativo, ricordo che insieme al regista studiammo e costruimmo il mio personaggio. Quando si partecipa ad un lavoro di squadra, in cui sei libero da certe dinamiche, vengono fuori esperienze davvero interessanti».
Tra gli spettacoli teatrali degli anni scorsi vorrei soffermarmi su due in particolare: L’avaro di Molière, al fianco di Lello Arena e Dante Symphony- musica, poesia, immagini sulla Divina Commedia, insieme ad Ugo Pagliai. Cosa conserva di queste due esperienze teatrali?
«Lello Arena è una persona meravigliosa, generosa, mi sono trovata molto bene. Fare una tournée con lui è stato piacevole, divertente, e non potevano mancare le risate, portando in scena L’Avaro di Molière. Siamo rimasti in contatto ed ogni tanto ci sentiamo. Per quanto riguarda Dante Symphony, in cui affiancavo Ugo Pagliai, si tratta di uno spettacolo ideato da un direttore d’orchestra e compositore. Noi attori dovevamo recitare i versi della Divina Commedia accompagnati dall’orchestra. Ugo Pagliai è un grande maestro, un signore, allora io ero impaziente di apprendere. Il poter confrontarmi sulla lettura dei versi e sulla metrica è stato un’occasione gratificante».
Quali saranno i suoi prossimi impegni?
«Quella di un attore è una vita fatta di provini. Probabilmente ci sarà la seconda stagione di “Cuori” e a marzo sarò di nuovo a teatro, per rappresentare un testo contemporaneo».