Ideato e diretto da Sal Da Vinci con Ciro Villano e la partecipazione di Fatima Trotta
«I pazzi non credono nei sogni, i pazzi vivono nei sogni!»
Dopo aver registrato il tutto esaurito nella stagione teatrale pre-Covid, a grande richiesta ritorna La fabbrica dei sogni, un grande musical in stile americano, ideato e diretto da Sal Da Vinci con Ciro Villano e la partecipazione di Fatima Trotta dal 2 dicembre al Teatro Cilea di Napoli.
Il cast è arricchito da artisti di musica e del teatro: Francesco Da Vinci, reduce dall’ultima stagione di Gomorra, Ettore Massa, Daniela Cenciotti, Enzo Fischetti, Federica Celio.
Preziosa è la partecipazione di giovani e talentuosi attori professionisti che si sono formati presso il Cilea Academy. La direzione artistica e le coreografie sono a cura di Marcello e Mommo Sacchetta, le scene di Roberto Crea, i costumi di Amara Cavalcanti. La supervisione artistica è di Lello Arena mentre le musiche sono dello stesso Sal Da Vinci con gli arrangiamenti di Adriano Pennino.
Lo spettacolo racconta la storia di un cantautore dimenticato dal mondo che vive in un manicomio abbandonato e fatiscente, prossimo alla demolizione. Eppure quella è la sua casa , il luogo dove è cresciuto e dove hanno preso vita le canzoni che lui immaginava di cantare in un teatro vero. E’ un artista pazzo, un sognatore che immagina di trasformare le vecchie mura in una casa di cura dove accogliere tutti coloro che hanno un sogno da realizzare.
Noi di Mydreams abbiamo partecipato alla conferenza stampa di presentazione, presso il Teatro Cilea. Dopo una serie di brani, cantati dagli allievi del Cilea Academy e da tutta la compagnia al completo, da perfetto padrone di casa Sal Da Vinci ci ha accolto con la simpatia di sempre augurandosi e augurandoci di realizzare finalmente i nostri sogni qualunque essi siano e poi ha detto: «Finalmente ripartiamo dopo mesi di forzata chiusura dei teatri. Ringrazio di cuore tutti coloro che sono intervenuti stamani al teatro Cilea e ringrazio, in particolare tutti i miei compagni di squadra che mi hanno aiutato a realizzare uno spettacolo che mi auguro porterà un po’ di serenità e di speranza agli spettatori. Ringrazio Ciro Villano per aver condiviso con me la regia, Fatima Trotta e il suo grande talento, Daniela Cenciotti che ci tiene un po’ a bada essendo il cast così numeroso, la promettente Federica Celio, gli impareggiabili Ettore Massa e Enzo Fischetti. Un grazie particolare va a tutti i ragazzi dell’Accademia del Teatro Cilea, bravi e talentuosi. Lo show è davvero imperdibile e auguro tanti sogni belli a tutti voi. Parlando dello spettacolo in maniera più approfondita devo dire che La fabbrica dei Sogni è un non luogo che veramente esiste. È un posto magico dove si nascondono le persone che hanno paura del mondo e del giudizio degli altri, l’ultima roccaforte dei matti che vivono di sogni. È una favola romantica e divertente. Ogni cosa è stata curata nei minimi dettagli dalle luci agli abiti ,dalle scene all’ interpretazione dei brani. Lo sforzo produttivo è stato notevole e ci auguriamo che il pubblico partecipi numeroso ed entusiasta. La nostra compagnia prevede oltre 50 persone tra cantanti, attori e ballerini. Forse in Italia siamo quella più numerosa che sta portando in scena uno spettacolo bello ma complesso con artisti del territorio campano perché noi amiamo la nostra terra e ovviamente, la lingua napoletana. Vorrei chiudere con un appello a favore del vaccino. Pochi giorni fa ho fatto la terza dose e sto bene. L’unica cosa che può davvero sconfiggere il Covid è il vaccino».
È poi la volta di Ciro Villano: «Finalmente ripartiamo con La fabbrica dei sogni! Sono davvero felice di aver lavorato con Sal e con tutto il cast. Ci siamo divertiti tantissimo ad allestire questo spettacolo e mi auguro che si divertiranno altrettanto gli spettatori. Si tratta di un musical in stile americano ma non abbiamo dimenticato la grande commedia all’italiana e la tradizione teatrale napoletana. Posso dirvi che potevamo ambientare La fabbrica dei sogni soltanto in un manicomio perché Sal è un folle, un temerario. La pazzia pervade tutti i suoi collaboratori!».
Fatima Trotta aggiunge: «Sono felicissima di essere tornata a teatro dopo un periodo difficilissimo. La fabbrica dei sogni è un progetto ambizioso ma tutti noi siamo pervasi da un forte spirito di gruppo e da una grande energia. Non posso rivelarvi molto del mio personaggio. Lo scoprirete venendo a teatro”.
Daniela Cenciotti dice: «Anche io non posso parlarvi molto del mio personaggio. Sono la cattiva da combattere. Mi sento come una persona che sia salita su una giostra e mi hanno bloccato su una ruota panoramica! Tuttavia mi sento in famiglia!».
Ettore Massa poi si crede il bello della compagnia e ribadisce il forte spirito di unità della compagnia, mentre Enzo Fischetti , non vedendo nessuno alla sua sinistra, si sente sminuito in importanza e afferma: «Prima Sal mi dava dei consigli su come muovermi sul palcoscenico ora non più perché si è reso conto che non ci sono margini di miglioramento! Mia moglie, quando torno a casa, mi dice: “Tu, nun staj bbuono ca’ capa! Forse è vero avendo a che fare con dei matti da legare!”».
Infine anche Federica Celi dice di non poter dare indicazioni certe sul suo personaggio scomodo e misterioso mentre Francesco Da Vinci sottolinea ancora una volta l’atmosfera serena e conviviale che si è manifestata nella compagnia.
È poi la volta delle domande.
Sono stati fatti dei cambiamenti rispetto all’edizione precedente de La fabbrica dei sogni?
Sal Da Vinci: «Abbiamo limato qualche dialogo, abbiamo introdotto qualche brano in più, abbiamo migliorato qualche sfumatura. Ovviamente l’interpretazione cambia così come cambiamo anche noi. Questa volta abbiamo pensato di mettere al centro della rappresentazione lo spettatore e ci auguriamo che lo spettacolo superi le 750 repliche di Scugnizzi. Ancora oggi ci sono persone che mi invitano a riproporlo e che mi dicono di averlo visto a teatro 3 o 4 volte. Uno spettacolo che richiede un enorme sforzo produttivo dovrebbe rimanere in cartellone per più tempo ed essere itinerante»”.
Francesco, com’è stato lavorare con tuo padre? È più severo come genitore o come regista?
Francesco Da Vinci: «Mio padre anche nella vita reale è un papà severo, sempre presente, sempre attento ai bisogni dei suoi figli. Sul palcoscenico mi tratta come gli altri con la stessa disciplina. Non dimentichiamo che anche mio padre ha iniziato giovanissimo, guidato da mio nonno. In teatro e nella vita, la disciplina e la serietà sono importanti».
INFO E PRENOTAZIONI: Teatro Cilea Tel. Botteghino 081 7141801/081 7141508. Prezzi: da 28 a 38 euro