Il tema centrale di questo dramma è quello della giovinezza che svanisce in fretta, portandosi via sogni, speranze, occasioni e possibilità.
Sweet Bird of Youth ovvero La dolce ala della giovinezza per la regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi e con Elena Sofia Ricci, approda al Teatro Diana fino al 5 dicembre prossimo.
Il dramma, a torto poco frequentato e rappresentato, scritto dallo statunitense Tennessee Williams nel 1952 e allestito a Broadway nel 1959 dove rimase in cartellone per ben 42 settimane, è una rivisitazione dei temi cari all’autore quali: la perdita dell’innocenza, l’ipocrisia, i vizi nascosti di una borghesia provinciale e malata, i personaggi fragili e intrappolati nelle loro miserie terrene. Ma il tema centrale ed attualissimo è quello della giovinezza che svanisce in fretta, portandosi via sogni, speranze, occasioni, possibilità.
I protagonisti della vicenda sono Chance Wayne (Gabriele Anagni), un gigolo che torna nella sua città natale St. Claud in Florida per rincorrere Heavenly il suo primo amore e Alexandra Del Lago (Elena Sofia Ricci), una ex diva del cinema, ormai in declino come attrice e come donna. Al giovane non vengono risparmiate sconvolgenti rivelazioni e terribili delusioni. Il finale a sorpresa è amaro.
Nel 1962 Richard Brooks diresse l’omonimo adattamento cinematografico del dramma con Ed Begley, Paul Newman, Shirley Knight, Geraldine Page. Il film fu censurato ai minori di 18 anni.
Ecco come Elena Sofia Ricci descrive il suo personaggio: «Alexandra, come molti personaggi di Williams, ha fatto almeno un giro all’inferno e poi ha cercato di uscirne o con la fuga o con la follia. E questo la rende una donna forte e vera, nonostante la solitudine e la consapevolezza di essere stata una star del cinema avanti negli anni e che non avrà più quei ruoli ottenuti quando era giovane”.
Le fa eco il novantunenne regista milanese Pier Luigi Pizzi: «Ho cercato di dare un’unità al racconto adattandolo nello stile al tempo presente, avvalendomi dell’ottima traduzione di Masolino D’Amico. Tennessee Williams ha una straordinaria abilità a costruire personaggi femminili al limite del delirio, sul bordo dell’abisso. Alexandra Del Lago, star del cinema in declino, non più giovanissima, alcolizzata e depressa, in fuga da quello che crede essere un insuccesso del suo ultimo film, cerca un rimedio alla solitudine nelle braccia di un gigolò, giovane e bello, un attore fallito in cerca di rilancio ma destinato ad una triste fine, una volta che ha perduto il suo unico bene: la gioventù. Ma Tennessee Williams, da grande drammaturgo è capace sempre di stupirci».
Ed infatti Alexandra si getta anima e corpo nelle braccia di un giovane attore fallito (Gabriele Anagni) e Elena Sofia Ricci è perfetta in questo ruolo di donna dolente e seducente dominando la scena. Riesce a dare credibilità al personaggio incarnando superbamente la patetica diva sul viale del tramonto che cerca disperatamente di fermare l’impietoso trascorrere del tempo. Bellissima e struggente la scena in cui, mentre ascolta con poca convinzione la storia di Chance, si rifà il trucco usando uno specchietto da borsetta meno invasivo. La tensione è palpabile, le parole sussurrate o urlate, la disperazione tangibile. Alexandra è consapevole di essere stata ingannata non solo dal tempo ma dagli affetti e da quel mondo illusorio del cinema, una semplice fabbrica di sogni che non si realizzeranno mai. Si concede al suo amante in modo tragico e svogliato, avvertendo la competizione con un amore giovane ed idealizzato.
Gabriele Anagni è perfetto nel ruolo di Chance. La sua ottima recitazione ci fa dimenticare per un attimo il suo fisico scultoreo, i suoi muscoli guizzanti, indispensabili per interpretare un giovane rampante e apparentemente scaltro e disinibito. Per nulla intimorito nel dividere la scena con una grande interprete quale è Elena Sofia Ricci, la asseconda nei gesti e nelle battute con convinzione e poca tecnica attoriale.
Gli altri personaggi che fanno da contorno sono ancora un po’ acerbi, data la giovane età, a sostenere un testo complesso come quello de La dolce ala della giovinezza. Ma siamo fiduciosi e confidiamo nel talento di: Chiara Degani, Flavio Francucci, Giorgio Sales, Alberto Penna, Valentina Martone, Eros Pascale, Marco Fanizzi.
Le musiche composte da Stefano Mainetti ben sottolineano le vicende narrate con gradevoli sonorità.
Alla prima napoletana, lunghi e calorosi applausi.