Da poco è stato pubblicato il primo libro scritto da Drusilla Foer per la Mondadori dal titolo affascinante: Tu non conosci la vergogna. La mia vita elegan-zissima.
Nella seconda di copertina leggiamo la presentazione realizzata dalla stessa autrice con un tono lieve, soave e a tratti arguto: «Da grande vorrei essere come lei, elegan-zissima! Una piccola ammiratrice mi lusingò con queste parole, inventando a sua insaputa, il titolo del mio primo recital teatrale. E dandomi il motivo per scrivere questo libro: onorare ciò che è indelebile nella mia vita con tutta la tenerezza che ho per me stessa , sperando di intrattenere, e perché no, ispirare la mia giovanissima fan. Tu non conosci la vergogna racconta i luoghi, gli incontri, i sentimenti. Appunti di memoria sparpagliati e disordinati. Ci troverete un’insospettabile nonna spregiudicata, le notti di fuoco a New York, un amante affettatore di prosciutti, una prozia sonnambula e libertina , una tigre per amica, il teatro, la musica, l’amore. Una vita randagia, emozionata e combattuta. Una vita non male. Una caccia al tesoro a cui ho giocato con tutto il coraggio che mi è stato possibile. Ve la restituisco senza vergogna, con l’intenzione di divertire o di ispirare, contando su un tenero perdono per la tonalità presuntuosa di questa speranza, tipica di un’anziana signora forse un po’ vanesia».
Noi di Mydream , solo per questa volta, non vorremmo scrivere la solita recensione di un libro che vi consigliamo caldamente di leggere. Abbiamo pensato di chiamare al telefono Drusilla Foer e di rivolgerle alcune domande le cui risposte sono tratte quasi tutte dal libro in questione. È superfluo dire che il mezzo scelto per l’intervista ci priva della visione di una donna affascinante, dai lunghi e vaporosi capelli bianchi, dalle mani affusolate, dallo sguardo intelligente e penetrante. Ma la sua voce calda ed un po’ nasale e pertanto riconoscibilissima ci consente di effettuare questo incontro.
Cara Madame Drusilla, come va? È un onore ed un piacere parlare con lei e le siamo grati per aver accettato il nostro invito.
«Molto bene, cara amica. Sono sempre presa da tante cose. Ornella, la mia domestica, nasconde o prende in prestito, senza dirmi nulla, i miei oggetti. Si ricorda degli orecchini Van Cleef? Non si fa vedere per un’intera settimana, proprio quando ho deciso di invitare a cena alcuni amici di vecchia data .Tuttavia lei è il mio porto sicuro, la mia amica più sincera, colei che mi impone una disciplina. Graziano mi fa disperare perché ancora non ha potato le rose del giardino della mia casa di Settignano vicino Firenze. Ma che vuole che sia? A tutto c’è rimedio. Mi faccia pure tutte le domande che vuole. Risponderò con sincerità . Nel libro ,vi restituisco la mia vita senza vergogna».
Bene. Partiamo proprio dal titolo del libro. Chi glielo ha suggerito?
«Ne parlo ampiamente nel capitolo riguardante mia nonna Gera, la mia nonna paterna, napoletana, il cui nome per intero era Filangera. Orrendo, non trova? Ebbene, una volta venne a farci visita a Siena . La accompagnai alla messa, in duomo. Indossava un abito da giorno scuro, bellissimo, con uno scollo profondo: un’ostinata richiesta di attenzione. Un pretino all’ingresso, pensando di essere simpatico le disse:” Nonnina, si copra le nudità” Sentii di doverla proteggere da questa richiesta e dissi:” Non mi pare che il padrone di casa abbia problemi con la nudità”, indicando Cristo nudo sulla croce. Nonna Gera appoggiò la sua bellissima mano sulla mia spalla e bisbigliò:” Tu non conosci la vergogna, brava. Non devi mai vergognarti di te, mai».
Sin dalle prime pagine si avverte la sua insofferenza per ogni tipo di omologazione. Lei, Drusilla chi è?
«Non lo so. Invidio Martha Graham che senza nessuna esitazione si definiva una danzatrice nella sua autobiografia Memoria di sangue. Io chi sono? Attrice, cantante, autrice, icona di stile…mah. Io tendo a qualificarmi come anziana soubrette. Le piace?».
Certamente, è una definizione spiritosa, come è nel suo stile. Possiamo ora fare un po’ di luce sul nome Drusilla?
«Mia madre lo trovava un nome distinto e io pensavo da bambina che l’aggettivo distinto fosse sinonimo di scialbo. Era il nome di mia zia, la sorella gemella di mio padre che morì in giovane età. Drusilla è anche il nome di un famoso battello ma è anche il nome della moglie dell’imperatore Augusto. La prima matrona romana a cui fu permesso di gestire il proprio patrimonio personale. Non male vero? Scelga lei l’origine che preferisce. Da piccola tutti mi chiamavano Drilla. Carino vero?».
I nomi segnano spesso un destino. E il suo cognome Foer?
«È il mio da sposata. Mio marito era di origine belga :Hervè Foer .Parlare di lui non è facile. Scriverne è stato ancora più difficile. Pertanto invito tutti a leggere il capitolo a lui dedicato che va da pag.66 a pag.72, se non erro il 10°».
Vogliamo parlare allora un po’ dei suoi genitori?
«Mio padre si chiamava Adelindo , un nome di origini nordiche il cui significato può voler dire scudo o morbido. Il mio babbo era un uomo solido e protettivo come uno scudo ma dall’animo morbido ed accogliente come un cuscino di cui non si può fare a meno per addormentarsi. Mia madre era una Tolomei, lo stesso cognome di Cleopatra e simile a lei per fascino, eleganza, gusti raffinati. Quando penso ai miei genitori mi torna in mente un episodio spiato nella camera di mia madre. Li ho sorpresi mentre ballavano un appassionato tango. I corpi seminudi saldati, gli sguardi rapiti. Qualcosa di potente e incomprensibile per una bambina, ma al tempo stesso la sensazione chiarissima di pura bellezza ».
Lei è nata a Siena?
«“In verità a Ferrara un certo numero di anni fa che tendo a non specificare. Non è esattamente vanità la mia , piuttosto un progetto: confesserò la mia età solo quando la mia idea di quell’età coinciderà con la visione di me in quel momento. Non manca molto. A Siena però ho trascorso tutta la mia infanzia nel casale di famiglia dove si producevano olio e vino in abbondanza. Io giocavo con i figli e le figlie del fattore, insieme ai miei fratelli. Diciamo che ho avuto un’infanzia serena. I miei genitori non mi imponevano mai nulla e quei pochi divieti venivano da noi figli accettati perché intuivamo la loro necessità. Poi ci siamo trasferiti a Cuba perché mio padre lavorava nell’ambasciata italiana».
Lei ha avuto diverse amiche. Forse quella del cuore è stata Sara, purtroppo scomparsa, compagna di memorabili avventure spagnole e socia in affari a New York grazie all’apertura di un grazioso negozio di abbigliamento vintage.
«Si, e quelli sono stati gli anni più belli della mia vita.. Il negozio si chiamava Secondhand Dru e presto divenne un punto di riferimento per gli artisti del Village. Per quanto riguarda la Spagna , ebbene sì, ho avuto come amante un affettatore di prosciutti, un certo Manuel. So che è inverosimile ma a tutt’oggi i cordatores de jamònes sono quotati come delle vere star. E le assicuro che aveva tutte le carte in regola ed era ricchissimo!».
La persona più detestabile ed antipatica di quegli anni americani?
«Yoko Ono pur non avendola mai incontrata. Vi suggerisco la lettura del cap. 16° dove parlo di lei e della beffa che realizzò al MoMa….La più stronza di tutti noi!».
Siamo a buon punto con l’intervista e quindi possiamo passare a parlare di alcuni argomenti “caldi”. Qual è il suo rapporto con il sesso?
«“Il sesso è bello e lo consiglio moltissimo. Fa bene, è rigenerante e ha una sua intelligenza, trovo. Ogni sua forma, ogni suo luogo fantasioso, ogni sua declinazione ha una sua dignità. E una sua purezza. Basta che vi sia consensualità e non vi sia violenza di nessun tipo. Io, come tutte le donne di casa mia, sono sempre stata una di temperamento e ho gioito del sesso con grande libertà che fosse imbevuto d’amore oppure no. Sono convinta fermamente che anche il sesso occasionale abbia una sua dignità perché in fondo è un’occasione».
Quali caratteristiche deve avere per lei un uomo per poterlo definire sexy?
«Pur sostenendo di non avere un genere fisico maschile che mi attrae più degli altri e che tutti gli uomini potenzialmente mi piacciono, sento anche di poter affermare che, affinchè un uomo mi possa piacere deve essere naturale. Non c’è niente di più sexy di un uomo che non sa di esserlo…».
A quali peccati indulge volentieri?
«“La stupirò: sono golosa anzi ingorda di…cioccolato fondente! Ne parlo, ricorrendo ad una storia struggente nel capitolo 25°».
Qual è il suo rapporto con i social ed in particolare con i telefonini?
«“Prego i miei lettori di leggere il capitolo 27°…ne rido ancora. Ho sempre contato sulla gentilezza degli sconosciuti. È la battuta clou del mio personaggio che interpretavo nel film Magnifica presenza di Ozpetek».
Quando e come ha sentito prepotente il richiamo del teatro?
«Il palcoscenico è stato sempre per me un luogo familiare, anche molto prima di aver avuto il privilegio di poterlo abitare. L’energia intorno alla nascita di uno spettacolo è l’aspetto che mi incanta di più. Il teatro è il mio unico luogo di disciplina e mi ha insegnato anche il rispetto delle gerarchie. Mai avrei creduto di fare teatro. Mai. Poi è arrivata la musica che mi ha trascinato e l’incontro con persone straordinarie: Loris Di Leo, Nico Gori e Franco Godi».
Al termine del libro lei scrive il suo discorso funebre tenendo presente la difficoltà che prova nel salutare le persone prima di separarsi. E lei, Madame Drusilla, dispensa anche alcune raccomandazioni. Ci vuole ricordare quelle alle quali tiene di più?
«“Con piacere. Allenate la capacità di ascolto, del prossimo e di voi stessi. Alimentate il confronto: solo questo vi consentirà di avere delle convinzioni sane e vi proteggerà dall’agire e dal subire il pregiudizio. Provate a chiedere scusa anche quando avete torto».
Siamo certi che i lettori diranno con lei, alla fine del libro: “Sono Drusilla Foer e sono una narratrice”. Tu non conosci la vergogna si legge tutto d’un fiato e lo stile è impeccabile quanto lei, Madame. Nel ringraziarla di cuore vogliamo strapparle la promessa di un incontro dal vivo, un appuntamento qui, a Napoli e a breve.
«Ringrazio Mydreams per la piacevole chiacchierata e tutti coloro i quali vorranno leggere questo mio primo libro. Macchè Madame, tesoro, mi chiami semplicemente Drusilla. Vi aspetto numerosi al Teatro Nuovo dal 17 al 20 marzo 2022 per assistere al mio recital Eleganzissima con Loris Di Leo / pianoforte e Nico Gori /clarinetto e sax».