La prima edizione del “Premio Serra – Campi Flegrei” si conclude con la serata finale lunedì 8 novembre al Teatro Serra di Napoli riservata alle sette monologhiste selezionate dalla Giuria composta da nomi autorevoli come Conni Celotto, Elena De Candia, Fabiana Fazio, Luisa Guarro, Sara Lupoli, Margherita Romeo, Sarah Paone, Elena Soria, Pietro Iuliano, Vladimir Marino, Niko Mucci, Mauro Palumbo e Pietro Tammaro.
Indetto nell’autunno del 2020, per creare a Napoli un’occasione di visibilità per interpreti di ogni età, pronti a cimentarsi con la disciplina del monologo, l’iniziativa ha coinvolto circa quaranta attrici e attori, senza limiti di età, né barriere formative, impegnati nell’interpretazione di un monologo a scelta – edito, o inedito, in lingua Italiana, in dialetto, di autore conosciuto o meno, integrale o rivisto – della durata massima di dieci minuti. In palio per le finaliste – tutte donne – Ludovica Artel, Clara Bocchino, Francesca Fedeli, Roberta Frascati, Alessia Thomas, Luisanna Vespa e Giovanna Cappuccio, ci sono un premio in denaro da 500€ ed un’opera d’arte creata espressamente per la manifestazione dalla poliedrica artista Antonella Romano.
All’evento interverrà la Giuria Onoraria presieduta da Peppe Mastrocinque e composta da Ernesto Lama, Giovanna Manna, Alessandra D’Elia e la stessa Antonella Romano.
«Ho cominciato a pensare a questo progetto nel 2002. Dopo aver vinto a Milano il prestigioso Premio Hystrio, mi sono esibito davanti ad un pubblico per me sconosciuto; nessuno della mia città aveva potuto vedermi ed ho pensato che sarebbe stato bello creare una realtà simile a Napoli. Abbiamo iniziato con il monologo, ma vorremmo estendere il concorso anche ad altre sezioni» dichiara Pietro Tammaro fondatore nel 2016, con Mauro Palumbo, del Teatro Serra; un omaggio all’omonimo testo di Harold Pinter che conserva nel nome l’eco dell’antico richiamo alla rivolta del popolo napoletano (per l’appunto: «Serra! Serra!»).
Un laboratorio nel quale intrecciare tradizione e innovazione nell’area dei Campi Flegrei, un contesto decentrato rispetto al centro storico, in cui operano poche realtà culturali.
Un Teatro-Off alloggiato nel sottoscala di un edificio che, al tempo dei Borbone ospitava delle stalle. Ridivise e bonificate, da queste ex-stalle, scavate nel tufo e riallestite con materiale di riciclo, è stato ricavato uno spazio in grado di ospitare non più di trentacinque persone, un luogo in cui la commistione tra palcoscenico e pubblico crea una suggestione unica nell’ambito del panorama teatrale napoletano.
Un posto magico, caldo e vivo come il magma della caldera flegrea (dal greco flègo, “ardo”, “brucio”). Campi ardenti come la Recitazione arte che questo teatro ha saputo coltivare fin dai suoi esordi, allestendo ogni anno una propria stagione, proponendosi con successo come centro di produzione e formazione attoriale professionale, attraverso molteplici laboratori di formazione (Recitazione, Musical e Sceneggiatura/Drammaturgia e Yoga).
Molti tra gli allievi sono, infatti, entrati nelle maggiori Accademie del territorio (Teatro Mercadante e Teatro Bellini); altri hanno conseguito premi e riconoscimenti (Premio Scenario – Premio Hystrio alla vocazione teatrale). L’obiettivo nel futuro è di fondare una compagnia e una palestra sperimentale per l’attore, alla ricerca della fiamma più splendente tra le attrici e gli attori che vorranno aderire alle sue iniziative a cominciare dalle finaliste al Premio Serra – Campi Flegrei, che l’associazione Teatro Serra vuole istituzionale per continuare a coltivare il sogno di un incubatore artistico, nel quale far nascere e germogliare progetti.