“Angeli. Angeli che aiutano, angeli che proteggono. Angeli che assistono angeli che perdonano. Angeli che vendicano”
La fervida immaginazione di Maurizio De Giovanni ci regala l’undicesimo volume delle gesta dei Bastardi dal titolo affascinante: Angeli. Il libro, come i precedenti, è pubblicato dalla Einaudi nella Collana Stile Libero Big , pag. 246 ed è dedicato alla madre dell’autore che lo ha iniziato a raccontare storie: Angelo prima, Angelo adesso.
In una Napoli vista da Pizzofalcone perché da tale collina c’è “la giusta distanza per guardare la città tutta azzurra e silenziosa, bella e pacifica come non lo è”, i Bastardi devono scoprire chi è stato ad uccidere Nando Iaccarino che per qualcuno era più di un genio, era un angelo. Le sue mani magiche erano capaci di mettere a punto qualsiasi motore. Fuori dalla sua officina, pulita ed ordinata quasi quanto una sala operatoria ,i clienti che amavano le auto e le moto d’epoca, facevano la fila. Iaccarino non buttava via mai nulla seguendo la legge di Lavoisier. Silenziosamente e con rara maestria riparava tutto perché sapeva prendersi cura delle cose. Vedovo e con una figlia che lavorava a Milano, viveva in una stanzetta che grondava solitudine. L’arma del delitto è una chiave inglese insanguinata che non presenta alcuna impronta digitale. Quanto al movente ,cinquecento euro in contanti insieme alla distinta di un prelevamento di trentamila euro , di cui non c’è alcuna traccia, possono costituire una valida ragione per uccidere. Ma chi avrebbe potuto volere la sua morte? Lo scopriranno i Bastardi, quel gruppo raccogliticcio di reietti provenienti da vari commissariati e, in apparenza, incompatibili tra loro. Lo scopriranno con il loro lavoro di squadra, nonostante le vite personali disordinate e piene di angoscia, di dolore e di segreti. Lo scopriranno alla faccia di chi vorrebbe chiudere per sempre il commissariato di Pizzofalcone.
“L’omicidio è uno strappo, non una semplice scucitura. Il tessuto sociale non sarà mai più lo stesso. Resterà una brutta cicatrice a ricordare che qualcuno ha deciso di togliere qualcun altro dalla faccia della terra sostituendosi alla malattia, alla vecchiaia, al destino, a Dio”. E per rimettere ordine i Bastardi devono scoprire l’assassino ed il colpevole sarà a sua volta una vittima desiderosa di perdono.
Ma chi sono gli Angeli che danno il titolo al romanzo? Essi sono per definizione i custodi della nostra vita, coloro che ci confortano nei momenti bui, presenze invisibili e discrete che parlano alla nostra coscienza, coloro che portano un frammento di Dio agli esseri umani e glielo offrono ed il libero arbitrio consiste nel rifiutare quel frammento o accettarlo. E come riescono oggi gli Angeli a fare il loro mestiere, in un’epoca così materialista? Come fanno gli Angeli ad annunciare la volontà di Dio, in questo frastuono? E come si regolano gli Angeli a proposito dell’Amore? Potremmo rispondere che esso trova sempre una sua strada per manifestarsi . Ma questo non è vero :“L’Amore va aiutato, protetto, difeso. Perché anche se viene sbandierato e mediatizzato, anche se ha tutto quel suono e quel colore, l’Amore è raro e fragile, tanto fragile”.
Ed infatti l’amore di Lojacono per la Piras diventa meno potente ed esclusivo, quello di Palma per Ottavia si nutre della gelosia, quello di Alex per Rosaria di premure ed attenzioni, quello di Romano per le sue donne più complicato e complesso, quello filiale tra Aragona e Pisanelli più forte e necessario per entrambi , quello tra Elsa e la sua bambina Vicky più tenero e premuroso. I Bastardi non si fanno intimidire dal Male che li circonda e i lettori ne restano affascinati.
Gli Angeli riparano, aggiustano, vegliano anche quando non sentiamo il fruscio delle loro ali. Gli Angeli ci sono e restano accanto a noi. Sempre.