In mostra al Maxxi, fino al 6 marzo, la lunga Purple Line di Thomas Hirschhorn: una personale di ben 118 opere collage per “rileggere” il mondo.
Si tratta di una lunga parete viola alta sei metri e lunga oltre 250, ideata per presentare Pixel-Collage, monumentale serie di 121 opere realizzate tra il 2015 e il 2017 per una grande personale curata da Hou Hanru e Luigia Lonardelli di cui la numero 86 resterà in collezione.
L’artista svizzero, al Maxxi accosta immagini forti di corpi mutilati in zone di guerra o violente istantanee di stragi e conflitti. Accosta immagini raccolte sul web a fotografie pubblicitarie di moda provenienti da riviste patinate. Al contrario di ciò che accade normalmente sui media, le ultime, nate proprio per catturare l’attenzione, sono pixellate, mentre le prime sono visibili in tutto l’orrore che raccontano, senza filtri o censure, spesso anche in grandi formati.
Il risultato ha un impatto travolgente, che vuole invitare a guardare in modo diverso la realtà anche e soprattutto per viverla in un modo diverso. Sono dunque opere finalizzate ad invitare ad riaprire gli occhi, la coscienza, opere che hanno come scopo di condurre il fruitore della mostra ad una nuova consapevolezza della realtà. Hirschhorn fa vedere fuori quello che siamo anche dentro: il pixel diventa, infatti, uno strumento che crea legami tra le cose, tra la bellezza e la crudeltà, accorciando la distanza tra due realtà apparentemente opposte eppure contemporanee del mondo in cui viviamo oggi.