Il primo romanzo scritto da Kazuo Ishiguro, dopo l’assegnazione del Premio Nobel per la letteratura, si intitola Klara e il Sole, Ed. Einaudi, Collana Supercoralli, pag.270.
La motivazione dell’Accademia svedese ci introduce a comprendere le ragioni profonde della scrittura di Kazuo Ishiguro : “Nei suoi romanzi di grande forza emotiva ha svelato l’abisso al di là dell’apparente senso di connessione nel mondo” e le parole della sua traduttrice italiana, Susanna Basso, ci svelano la fatica delle sue composizioni: “ Il processo che Ishiguro compie di smantellamento dall’interno dei suoi personaggi e generi popolari della letteratura inglese impone al traduttore un lavoro delicato ed asettico per restituire lo sgretolarsi lieve di un clichè ( sia quello del maggiordomo come in Quel che resta del giorno ,del detective come in Quando eravamo orfani o del cavaliere in armi nel Gigante sepolto) e il costruirsi di formidabili situazioni narrative inedite. I dialoghi tra i personaggi contengono il realismo stralunato di conversazioni gentili tra parlanti che non si capiscono, pur dicendosi cose ragionevoli in una lingua senza intoppi. È la quieta sperimentazione di una scrittura che, senza mai abbassare lo sguardo, descrive l’enigma della vita, l’imbarazzo dell’amore, l’inestinguibile dolore della memoria e dell’oblio”. Quest’ ultima osservazione sottende a tutto il romanzo Klara e il Sole non tanto perché il protagonista è un robot umanoide ad alimentazione solare ma perché la comunicazione viene spesso interrotta dagli sfaccettati punti di vista dei personaggi descritti nell’esplorazione dei confini tra l’intelligenza artificiale e la natura umana.
Klara è un AA, ovvero un Amico Artificiale e viene scelta dalla quattordicenne Josie, costretta spesso a letto perché affetta da un male oscuro.
Dalla vetrina del negozio dove è esposta, Klara guarda con curiosità al mondo degli umani attirata in particolare dal Mendicante ed il suo cane, i passanti, i bambini con i loro genitori che si attardano ad osservarla, i disegni di luce che il Sole lascia sugli edifici fino a sparire la sera, inghiottito dal paesaggio cittadino. Con la stessa curiosità Klara abita nella casa di Josie verso la quale inizia a nutrire sentimenti di amicizia e di dedizione.
Tante persone e avvenimenti attraversano il mondo della ragazzina: la madre Chrissie quasi anaffettiva, la morte prematura di sua sorella Sal, il rapporto speciale con suo padre Paul, la ruvidezza della Domestica Melania, l’amico Rick ossessionato dai comportamenti di sua madre Helen, il vicino di casa Mr. Bain ed il suo magico fienile, il pittore Henry Capaldi che intende ritrarla, i compagni speciali e le loro madri pettegole ed invadenti che frequentano i cosiddetti incontri di interazione. Klara guarda, osserva ,medita spesso non comprendendo appieno le ragioni del comportamento degli umani ma tenendo sempre presente il suo obiettivo: essere amica di Josie a cui sa di appartenere dal momento dell’acquisto. Nessun sacrificio e nessuna prova le sembreranno eccessivi. Stringerà addirittura un patto con il Sole affinchè questi fornisca a Josie il suo nutrimento per salvarla dalla morte.
Il romanzo è originale e brillante nella stesura perché l’io narrante è Klara ed i lettori attraverso lei vengono introdotti a scoprire come si impara ad amare : rispetto dell’altro, gentilezza, empatia, affetto . La voce di Klara, così ingenua e schiva quanto quella di un animale da compagnia , cessa di essere quella di una macchina e diventa , pagina dopo pagina, la nostra : insicura, incompleta, spesso fievole ma ricca di sentimenti e di emozioni.
Nelle sei parti ascensionali che costituiscono il romanzo assistiamo alla metamorfosi di Klara e ci stupiamo della sua delicatezza. Essa ci sorprende come un raggio di sole in pieno inverno , come un lieve alito di vento in una giornata afosa , come una polla di acqua purissima.
Anche noi abbiamo bisogno del Sole per ricaricarci, del vento per scacciare i pensieri tristi , dell’acqua per purificarci. Ma a Klara viene chiesto di più: deve diventare Josie , deve essere un suo prolungamento o una sua sostituzione ed addentrarsi nelle mille pieghe del cuore umano come in un gioco di specchi.
Klara si impegna in questa missione come se fosse realmente dotata di anima e corpo e per un attimo dimentichiamo che è un androide creata dalla tecnologia per interagire con un essere umano.
Il romanzo ha il merito di porre numerosi interrogativi: può un’intelligenza artificiale comprendere i sentimenti umani o addirittura averne? Un umano può relazionarsi con un robot? Cosa succede ad un individuo quando viene messo da parte perché una macchina lo sostituisce? Come sarà abitare un mondo dove la tecnologia ha impresso dei cambiamenti ai nostri comportamenti in modo così accelerato? Quali sono le caratteristiche peculiari che ci rendono persone?
Klara e il Sole ed il suo autore non possono fornirci tutte le risposte perchè forse una parte di esse sono già presenti in noi nella misura in cui sapremo adattarci ai cambiamenti di una realtà che rincorre ed anticipa il futuro.
Klara alla fine del romanzo dice: “C’era qualcosa di molto speciale, ma non dentro Josie. Era dentro quelli che l’amavano”, compresi i lettori di questo insuperabile romanzo.