Con Trianon Opera “Tra pupi, sceneggiata e Belcanto”, il nuovo spettacolo del regista teatrale e compositore, Roberto De Simone, rappresenta la trascrizione in lingua fonetica de “La Cantata dei pastori” ( XVIII). L’Opera prodotta dal teatro Trianon Viviani, in collaborazione con Scabec e fondazione Campania dei Festival – Campania teatro festival, sarà trasmessa domani 30 aprile su Rai 5 alle 18, nell’ambito della programmazione operistica della settimana dedicata, da Rai Cultura dal 26 aprile, al maestro Roberto De Simone.
Con Trianon Opera “Tra pupi, sceneggiata e Belcanto”, il maestro De Simone ritorna nel teatro di Forcella – diretto artisticamente da Marisa Laurito – che aveva inaugurato nel dicembre 2002 con la riscrittura melodrammatica di Eden teatro di Raffaele Viviani. Trianon Opera unisce la tradizione del teatro popolare alle arie più memorabili della scuola belcantistica napoletana. Lo spettacolo, ripreso all’inizio di aprile 2021, è firmato da De Simone insieme al regista e drammaturgo Davide Iodice, per la regia televisiva di Claudia De Toma. La storia vede Maria Vergine e Giuseppe, rispettivamente interpretati da Michele Imparato e Pino Mauro, alla ricerca di un riparo sicuro a Betlemme, dove partorire il Bambin Gesù. Il loro viaggio viene ostacolato da Belfagor (Rosario Toscano), il demonio, con l’intento di impedire che il potere del bene arrivi sulla terra e che l’umanità si possa redimere dal peccato originale. Allo stesso tempo la coppia viene protetta dalla spada di Gabriello Arcangelo (Veronica D’Elia). Sia l’Arcangelo che il demonio, durante la vicenda, fanno ricorso a vari travestimenti, mostrandosi l’uno come viandante e sibilla e l’altro come masnadiero e tavernaio. A tali ben noti e sacri personaggi, se ne aggiungono altri di natura profana, come il vecchio pastore Armenzio (Antonio Buonomo) con il figlioletto Benino (Luca Lubrano), il pescatore Ruscellio (Biagio Musella), lo scrivano partenopeo Razzullo (Oscar Di Maio), inviato dall’imperatore a Betlemme per il censimento delle nascite. I pupazzi sono di Flavia D’Aiello.
“Lo spettacolo Trianon Opera non presuppone una filologia revivalistica relativa al Natale, né una riproposizione come modello esemplare rispetto a un testo secolare, che oggi è uscito definitivamente dalla tradizione. Esso, innanzitutto, intende essere una esplorazione storica ed antropologica sulla religiosità napoletana sia a livello colto gesuitico, sia a livello popolare –racconta il maestro De Simone– Il documento scritto che fa da cardine esplorativo è costituito dall’opera Il vero Lume tra le ombre – più nota come La Cantata dei pastori – del drammaturgo gesuitico Andrea Perrucci, stampata nel 1698 e rappresentata in prima esecuzione in quello stesso anno. Successivamente, per i pregi letterari di un’opera scritta in versi italiani e napoletani, formalizzati periodicamente in ritmi di egloghe barocche con quinari, settenari ed endecasillabi, rime baciate o assonanze, la rappresentazione fu ripetuta, nel periodo natalizio, sia in teatri parrocchiali sia in teatri popolari, ad opera di attori amatoriali affiancati da attori professionisti, subendo modifiche, aggiunte, trasformazioni circensi, e pubblicata anno per anno dalle diverse compagnie per tutto il Settecento, e poi nell’Ottocento da altre edizioni napoletane, documentando la vitalità religiosa e rituale fino alla prima metà del Novecento, per poco più di duecentocinquanta anni. La tradizione si spense circa nel 1970, quando non produsse più autentiche rappresentazioni devozionali. La mia riscrittura di brani dell’opera si avvale di una trasposizione in lingua fonetica (I.P.A.) del testo petrucciano, secondo la storica pronuncia orale dell’italiano da parte degli attori di tradizione napoletana, rendendone quasi incomprensibile il significato verbale, come si addice ad un testo sacro. In aggiunta a ciò, la parte musicale fa riferimento, fra l’altro, alla virtuosistica partecipazione dei celebri sopranisti evirati che, nel Settecento, devozionalmente, nel periodo natalizio, nelle chiese e nei teatri parrocchiali si esibivano per un vasto pubblico, sia pur differenziato culturalmente. Spero di avere coniugato poeticamente, con Trianon Opera, Storia e metastoria, scrittura e oralità, religiosità ufficiale e cristianesimo popolare, ricchezza della tradizione e degradato vuoto della contemporaneità teatrale, musicale e cinematografica. Tuttavia, le musiche e le immagini televisive del presente melodramma vanno considerate come allegorie medievali e metafore multi significanti”.
Trianon Opera “Tra pupi, sceneggiata e Belcanto” è un viaggio tra musica e teatro, tra cultura popolare e belcanto, che raccoglie celebri arie come “Ah! non credea mirarti” dalla Sonnambula di Vincenzo Bellini al “Quando corpus” dallo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi. Tra gli intermezzi scenici, anche la versione fonetica de Il vero Lume tra l’Ombre di Andrea Perrucci, che racconta il viaggio di Giuseppe e Maria verso Betlemme. Interpreti il soprano Maria Grazia Schiavo e gli attori Luca Lubrano, Antonio Buonomo, Pino Mauro, Michele Imparato, Rosario Toscano, Veronica D’Elia, Oscar Di Maio, Biagio Musella. Sul podio dell’ensemble strumentale la Nuova Polifonia, Alessandro De Simone.
Le scenografie sono firmate da Gennaro Vallifuoco, con scene dipinte da Raffaele De Maio. I costumi sono curati da Giusi Giustino. Le luci da Gianluca Sacco. Maestro addetto alla produzione musicale Elsa Evangelista. Le trascrizioni e le elaborazioni musicali sono di Roberto De Simone e Alessandro De Simone.
In orchestra: Massimiliano Giordano Orsini e Ivan Cocchia (violini), Alfonso Avitabile (viola), Giovanni Sanarico (violoncello), Giancarlo Cascino (contrabbasso), Gabriele Cassone (tromba), Giancarlo Palena e Gabriele Corsaro (fisarmoniche), Giancarlo Palena (bandoneon), Nunzio Reina (mandolino), Antonio Paliotti e Francesco Scelzo (chitarre).
Il coro di voci bianche Calicanto è diretto da Silvana Noschese. Maestri sostituti Andrea Aymone, Colomba Capriglione e Maria Laudiero.
Pittore realizzatore Alfonso Raiola. Direttore di scena Costantino Petrone. Assistente alla produzione Emanuele Sacchetti. Assistente scenografo Alfredo Vella. Assistente ai costumi Concetta Nappi. Responsabile audio del teatro Daniele Chessa. Attrezzeria per i costumi Chicca Ruocco. Trucco e parrucco Artimmagine. Sartoria Di Domenico Fortuna. Realizzazione scene Alovisi Attrezzeria. Casting dei ruoli di Benino e Maria Vergine Adele Gallo, Massimiliano Pacifico. Macchinista Pietro Meglio. Aiuto elettricista Antonio Minichini. Attrezzista Isidoro D’Amato. Sarta di scena Rosaria Scognamiglio. Service luci Emmedue. Coordinamento generale Giovanni Pinto. Direzione di produzione Daniela Riccio.