Poco fa abbiamo appreso che la cantante Milva, grande interprete della canzone italiana nel mondo, ci ha lasciati per sempre. La Pantera di Goro, la Rossa per la sua capigliatura leonina immortalata in un brano di Enzo Jannacci, si è spenta all’età di 82 anni nella sua casa di Milano, in Via Serbelloni, accudita dalla figlia Martina Corgnati e dalla fedele governante Edith. Da tempo malata si era ritirata dalle scene ma non dal ricordo dei suoi numerosissimi fan.
Nata il 17 luglio del 1939 a Goro, Maria Ilva Biolcati, inizia a cantare giovanissima nelle balere del basso ferrarese con il nome d’arte di Sabrina. Supera un concorso per voci nuove alla Rai nel 1959 e partecipa nel ‘61 al festival di Sanremo con Il mare nel cassetto. Da questo momento la sua carriera e la sua popolarità non si fermeranno più ed attireranno l’attenzione di un grande: Giorgio Strehler.
Come interprete Milva si propone al pubblico sotto due aspetti fondamentali: uno, più tradizionale che la porta a frequentare la Tv e i Festival di Sanremo, l’altro più impegnato con un repertorio colto e raffinato come quando canta Milord della Piaf, Brecht, Theodorakis, Alda Merini, Battiato, Piazzolla.
La sua voce profonda e calda da contralto può farle interpretare qualsiasi brano e la sua eleganza innata la rende subito riconoscibilissima tra le interpreti del panorama musicale italiano. Ma Milva è molto apprezzata anche in Francia, in Germania ed in Giappone.
Il suo ultimo album, il 173esimo, risale al 2010, Non conosco nessun Patrizio, scritto e prodotto per lei da Franco Battiato. Con quest’ultimo lavoro Milva annuncia il suo addio alle scene con queste parole: «Ritengo che proprio questa speciale combinazione di capacità, versatilità e passione sia stato il mio dono più prezioso e memorabile al pubblico e alla musica che ho interpretato e per quello voglio essere ricordata. Oggi questa magica e difficile combinazione forse non mi è più accessibile. Ho deciso di abbandonare le scene e fare un passo indietro in direzione della sala di incisione, da dove posso continuare ad offrire ancora un contributo pregevole e sofisticato» Purtroppo non sarà così.
«Sparivano microfoni e lustrini quando la Rossa cominciò a cantar. E gli anni della sua bellezza venti e la Rossa è lì a cantar…Mia bella Rossa dammi l’allegria del disco di dieci anni fa…»
Ciao Milva! Da La filanda ad Alexanderplatz, questa donna ne ha fatta di strada lasciando un vuoto incolmabile…