Debutto in grande stile con uno share del 21,4% per “La fuggitiva” su Rai 1 originale e appassionante action-thriller al femminile che non rinuncia ai sentimenti. Una coproduzione Rai Fiction – Compagnia Leone Cinematografica, prodotta da Francesco e Federico Scardamaglia, e diretta da Carlo Carlei che firma anche soggetto e sceneggiatura insieme a Salvatore Basile, Nicola Lusuardi, Alessandro Fabbri e Federico Gnesini. Protagonista è Vittoria Puccini con Eugenio Mastrandrea (il giornalista Marcello Favini), Pina Turco (la poliziotta Michela Caprioli) e Sergio Romano (il Commissario Berti).
La storia è quella di Arianna Comani una donna dal passato misterioso che, accusata della morte del marito, riesce magistralmente a sfuggire all’arresto e, da latitante, comincia una difficile indagine per scoprire la verità sull’omicidio del compagno.
«L’obiettivo dichiarato – dice il regista Carlei – era quello di sviluppare la premessa archetipica dell’innocente in fuga confezionandola in una serie che avesse una qualità “internazionale” a partire dal linguaggio visivo. È questo il motivo per il quale ho optato per uno stile epico ma insieme iperrealistico, arricchito anche da ritmi frenetici e continui movimenti di macchina per le scene di azione più forti. Anche la scelta delle locations, con ambientazioni ultra-moderne che privilegiano architetture ardite e d’avanguardia, non facilmente identificabili con un contesto urbano specifico, ribadisce la direzione di una serie high-concept ad altissimo tasso di spettacolarità, suspense e intrattenimento».
Ed in effetti a giudicare dalla prima puntata l’obiettivo è stato raggiunto: molta adrenalina, sceneggiatura ben scritta, suspence, e la Puccini sfodera una notevole preparazione fisica, del resto in una recente intervista ha dichiarato di essersi preparata con gli stuntman al difficile ruolo. Non allo stesso livello Pina Turco che sembra arrancare e non è convincente da un punto di vista fisico (potrebbe anche essere legato al suo personaggio che consuma pasticche), ma alla fine della prima puntata la Puccini è molto più credibile. Difficilmente nelle serie italiane di questo tipo si punta tanto sulla azione, ma in questo caso il regista, anche uno degli sceneggiatori, ha lavorato in maniera maniacale su questo aspetto ed il risultato si vede. La narrazione a cavallo tra presente e passato, cosa che spesso risulta disturbante e fuorviante, in questo caso serve a rafforzare la storia che non è affatto costruita con superficialità. Tutti i tasselli, piano piano, vanno al loro posto, e restituiscono una immagine completa della protagonista, che si inserisce nelle storie degli altri protagonisti con forza e determinazione.
Ancora una volta la Rai punta sul cavallo vincente sperando che continui ad esserlo anche nelle prossime puntate.