«Il mondo che si sta affacciando sugli anni Venti del Duemila, è un mondo in rivolta contro la violenza e la sopraffazione patriarcale. Ma la protesta non appartiene più solo alle donne. Anziché voci singole, anzichè piccoli cori, saremo un’unica, grande, variopinta orchestra capace di cambiare la musica di un Paese. E poi del mondo intero». Rula Jebreal
Chi di noi non ricorda il significativo ed appassionato intervento al Festival di Sanremo di Rula Jebreal riguardante la tragedia di sua madre Nadia, una storia di violenza con un esito drammatico che purtroppo ricalca altre tragedie simili in ogni parte del mondo? Ebbene, Rula Jebreal, parafrasando il pensiero di Toni Morrison: «Mi hanno insegnato che chi ha un minimo di libertà deve liberare le altre donne. La mia arma sono le parole», ha scritto un libro intitolato Il cambiamento che meritiamo-Come le donne stanno tracciando la strada verso il futuro, Ed. Longanesi, pag 208.
Il libro non a caso è uscito l’8 marzo, Giornata internazionale della donna che come tutti sanno, non è una festa ma un momento di riflessione per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche ottenute dal genere femminile oltre alle numerose battaglie combattute e da combattere per la piena parità di genere a tutti i livelli.
Sappiamo che nel mondo una donna su tre è ancora vittima di violenza e di abusi e che non passa giorno che una donna non venga uccisa dal proprio marito, compagno, partner che la considera una sua proprietà e pertanto può toglierle anche la vita.
In Italia i femminicidi non si arrestano nonostante le varie associazioni di volontariato che prestano gratuitamente la loro opera per aiutare le donne in difficoltà e il ricorso sempre più massiccio a denunce verso le autorità competenti. È evidente che si tratta di un problema culturale che va risolto soprattutto tenendo presente l’educazione che viene impartita alle nuove generazioni sia a livello familiare che scolastico nel rispetto dei ruoli privilegiando quella che viene definita dagli addetti ai lavori l’educazione ai sentimenti .
Rula Jebreal nel libro approfondisce ed amplia il discorso ponendosi degli interrogativi che, una volta risolti, dovrebbero portare ad una effettiva parità tra uomo-donna: a che punto è la battaglia per i diritti delle donne nel mondo? Chi o cosa minaccia oggi le conquiste sinora ottenute? Chi le incoraggia o le svilisce in queste battaglie? Quale ruolo hanno gli uomini nella lotta per l’emancipazione femminile? Perché le donne vengono spesso estromesse dai posti di comando? In che modo si può ottenere una vera, autentica e soddisfacente parità di genere?
Partendo dall’esperienza di sua madre Nadia, Rula Jebreal raccoglie testimonianze di altre donne coraggiose che hanno lottato e lottano per i loro diritti e per quelli delle loro figlie tenendo presente che agire a favore delle donne significa agire per il benessere delle comunità e delle società in genere.
Noi di Maydreams trascriviamo un passaggio interessante della presentazione del libro avvenuta in streaming l’8 marzo scorso tra Rula Jebreal e la nota giornalista Tiziana Ferrario per La Feltrinelli.
Tiziana Ferrario: «Nel tuo libro racconti quelle le difficoltà che ancora oggi incontrano le donne in tutto il mondo. Il tuo sguardo abbraccia più realtà che partono dal Medio Oriente, passando per l’Europa e arrivano fino all’America. E sono tutte storie diverse tra loro».
Rula Jebreal: «L’emergenza di cui ho parlato a Sanremo e l’urgenza di doverne parlare va affrontata in modo serio come stiamo affrontando la pandemia con un miracolo scientifico: i vaccini. Ma c’è anche una pandemia che riguarda le donne. Ogni giorno assistiamo a d abusi, violenze, stupri, uccisioni. Bisogna affrontare in maniera onesta questi problemi. Qual è la radice di questi fenomeni? Perché un uomo che dichiara di amare una donna la uccide? Abbiamo delle statistiche mostruose. È ora di dire basta, è ora di agire tutti insieme, di fare delle leggi che proteggano le donne ma anche leggi che modifichino il sistema strutturale in modo che la misoginia deve diventare qualcosa di inaccettabile socialmente».
Tiziana Ferrario: «Sei ottimista quando guardi al futuro nonostante le preoccupazioni che hai sulle cose che stanno lentamente cambiando».
Rula Jebreal: «Una ragazza di nome Chanel in California è stata stuprata. Nonostante le testimonianze anche dei vicini, lo stupratore ha avuto soltanto tre mesi di prigione. Questo episodio mi ha scioccato. Le donne si sono mobilitate e il giudice è stato costretto a dimettersi dopo 30 anni di carriera».
Tiziana Ferrario: «La mobilitazione delle donne è stata fondamentale. Oggi abbiamo anche un vicepresidente americano donna. Vedi in Italia la stessa voglia di reagire?».
Rula Jebreal: «Lo vedo anche in Italia. Non è vero che le donne non sono solidali tra loro. Dopo Sanremo mi sono arrivate numerosissime e mail sia di uomini che di donne. La società civile deve ribellarsi. Quando si fa politica bisogna essere presenti e votare quei partiti che hanno chiaro un programma sulle donne. Se non siamo al tavolo delle trattative siamo nel menu e veniamo mangiate».
Tiziana Ferrario: «Pensi che le donne abbiano imparato a fare “rete” per costruire un cambiamento reale anche in ambiti competitivi come la politica o il lavoro?».
Rula Jebreal: «Certo, ne sono sicura.Tu e Giovanna Botteri siete degli esempi. Quando ho presentato il mio monologo a Sanremo ho avuto l’aiuto di tante donne. Quando lavori per una comunità riesci a dare la tua voce agli altri. Penso che anche gli uomini maschilisti hanno avuto delle madri. In India, tempo fa, ci fu una marcia per denunciare stupri di massa. Lo slogan era: non dite alle vostre figlie di non uscire la sera, educate i vostri figli maschi a comportarsi bene. Educare fin da piccoli al valore della parità».