«La donna barese dai larghi fianchi che imbonisce gli uomini dentro i sapiti fiori del suo ragù» Alda Merini
Domenica 14 marzo sarà trasmessa su Rai 1, alle ore 21.20, l’ultima puntata della miniserie TV Le indagini di Lolita Lobosco dal titolo Gioco Pericoloso. A vestire i panni del vicequestore del commissariato di Polizia di Bari, una sensuale e bravissima Luisa Ranieri affiancata da un cast di attori noti e talentuosi a partire da Lunetta Savino Nunzia sua madre, il suo braccio destro Antonio Forte impersonato da Giovanni Laudeno, l’agente Raffaele Esposito ovvero Jacopo Cullin e Bianca Nappi nel ruolo del magistrato Marietta Carrozza.
La miniserie, per la regia di Luca Miniero, è liberamente ispirata agli 8 romanzi che vedono protagonista Lolita Lobosco, nata dalla penna della scrittrice pugliese Gabriella Genisi: La circonferenza delle arance, Giallo ciliegia, Uva noir, Gioco pericoloso, Spaghetti all’assassina, Mare nero, Dopo tanta nebbia, I quattro cantoni. Di recente sono stati ripubblicati per l’Universale Economica Feltrinelli al prezzo di euro 9,50 cadauno.
La miniserie è stata sceneggiata dalla stessa Genisi, in collaborazione con Massimo Gaudioso, Daniela Gambaro e Massimo Reale. Prodotta da Rai Fiction, Bibi Film TV, Zocotoco di Luca Zingaretti dal nome di un gatto molto amato dall’attore, ha registrato oltre 6 milioni di telespettatori per ciascuna puntata.
Ma come nasce questo personaggio e quali sono le sue caratteristiche? È la stessa scrittrice che risponde al primo quesito e lo fa nell’introduzione del romanzo La circonferenza delle arance. A pag.11 infatti si legge: «Qualche anno fa, sfogliando vecchie annate di giornali, mi capitò di leggere un trafiletto sul Corriere della Sera di venerdì 18 marzo 1960. Riguardava la polizia femminile che aveva visto la luce il 7 dicembre del 1959. L’articolo recitava: “La neonata polizia a battesimo i primi di ottobre. Indetti due concorsi per complessivi 511posti. Ma non sarà facile risolvere alcuni gravi interrogativi di circostanza: gonne corte o lunghe, tacchi alti o bassi?” Da quella divertente lettura nacque l’idea del commissario Lolita e di questo libro, che io dedico alle donne perché siano libere sempre di vestirsi come vogliono».
In numerose interviste Gabriella Genisi ha altresì manifestato di voler creare un commissario Montalbano al femminile dopo la lettura appassionata dei gialli di Andrea Camilleri.
Lolita Lobosco, espressione delle mille sfaccettature di una donna del Sud e della lotta femminile contro stereotipi e pregiudizi non nasconde la sua prorompente femminilità prediligendo le scarpe di marca Louboutin con i tacchi a spillo. I suoi capelli corvini, ora sciolti ora legati, incorniciano un volto simpatico ed espressivo. I suoi modi sono spicci e gode nel trattare con una certa dose di cinismo i suoi sottoposti e perché no? anche i suoi familiari. Nella miniserie è figlia di Putrusino, un noto contrabbandiere mentre nei romanzi prosegue la tradizione di famiglia essendo figlia di un carabiniere, morto in circostanze mai del tutto chiarire. Superfluo dire che il suo nome di battesimo è quello della protagonista dell’omonimo romanzo di Vladimir Nabokov.
I romanzi sono scritti in uno stile fluido ed accattivante. La narrazione è in prima persona e spesso i dialoghi rimandano al dialetto pugliese semplificato e pertanto comprensibile a tutti.
Le storie sono tutte avvincenti e si svolgono nella città di Bari dove vive Lolita. Attraverso la sapiente regia di Miniero riscopriamo tutte le bellezze di questa stupenda città. La cinepresa indugia su panorami mozzafiato e monumenti quali il Teatro Petruzzelli e la chiesa di San Nicola e scorci della Città vecchia con le donne, sedute sull’uscio delle loro abitazioni mentre impastano e lavorano ‘l strascnat’ ovvero le famose orecchiette di semola.
Tutti i romanzi terminano con un capitolo finale dedicato alle ricette culinarie citate nelle storie.