Ivo l’ulivo il libro di Cosimo Greco (edizioni Mea) è una sorta di Pausylipon, pausa dal dolore, per la sua delicatezza, per l’inventiva, per la scrittura scorrevole ed accurata. Fin dalla copertina si ha l’idea del suo messaggio positivo, il sole che scalda una pianta d’ulivo su uno sfondo verde, giallo e azzurro.
Il libro si apre con i preparativi di due amici per un inaspettato viaggio in Terrasanta, che comincia con una visita allo YadVashem e un’imperdibile passeggiata nel Giardino dei Giusti tra le Nazioni. Alcuni alberi del giardino, tra lo stupore della voce narrante, prendono vita. Un vecchio nonno albero racconta la storia millenaria di Ivo l’ulivo, l’albero che imparò a camminare per realizzare il suo sogno: viaggiare e conoscere il mondo intero.
Sembra, pagina dopo pagina, di vedere questo giovane albero che si riappropria della sua vita o meglio che scopre una nuova dimensione vitale che lo porta a staccarsi dal terreno e a viaggiare con due compagni inusuali Dillo l’armadillo e l’asinello Simòn; quest’ultimo era l’asinello di Giuseppe che ha assistito e vegliato alla nascita di Gesù.
Col viaggio dei tre protagonisti l’autore opera una rivisitazione della storia della Croce di Gesù adatta sia ai giovani, invitati a seguire i propri sogni, ma anche per gli adulti .
Poche pagine che premettono al lettore di rivedere i protagonisti della storia e di apprezzarli sotto una luce diversa; vi è una delicatezza nell’autore che accompagna nella lettura e che restituisce coraggio e forza.
Abbiamo bisogno di sognare ed in queste pagine la fantasia corre veloce e lieve, grazie anche alla padronanza delle parole e della scrittura che è totale; la scelta di ogni singola parola è pensata per incunearsi nel pentagramma di parole che è l’opera.
Il libro si legge accompagnati da un senso di pace e serenità che invoglia a pensare alla grande , a liberare le proprie ali e volare.