L’Elicantropo, il Piccolo Bellini, Start-Interno cinque, il Tan Teatri Associati di Napoli, Theatre De Poche, cinque importanti realtà teatrali cittadine, l’anno scorso, si sono unite per dare vita al “Politeatro”. Una rete dei piccoli teatri che mette al centro lo spettatore.
Nel suo primo anno di vita la rete si poneva una serie di obiettivi: fidelizzare gli spettatori attraverso una card che consentisse la fruizione di spettacoli a prezzi decisamente competitivi, attivare una navetta che collegasse i vari teatri della rete, ubicati alcuni al centro storico altri in periferia, offrire agli associati una serie di convenzioni con locali ed attività commerciali. Tutti gli obiettivi sono stati raggiunti con grande soddisfazione dei promotori di Politeatro.
Per il secondo anno di attività bisogna crescere; la situazione del teatro napoletano è davvero drammatica. I piccoli teatri rischiano di essere completamente tagliati fuori e questa triste realtà, che è ormai sempre più vicina, basta studiare un po’ l’ultimo decreto ministeriale, deve essere resa nota a tutti. Anche per questo motivo gli ideatori di Politeatro hanno deciso di scendere in campo con nuove azioni, nuovi incontri, da gennaio in poi, che intendono entrare più nel cuore del teatro, nella sua essenza.
“Bisogna riavvicinare il pubblico alla poetica del teatro, ha detto Carlo Cerciello in conferenza stampa. Il teatro è l’unico baluardo di cultura rimasto.”
Il simbolo del “Politeatro” è un polpo che in più porta gli occhiali e sottolinea la presenza critica dello spettatore necessaria per portare avanti il senso del teatro e che può aderire a questa iniziativa della rete attraverso una card dal costo di dieci euro con validità annuale. Con la card il biglietto agli spettacoli nei teatri della rete costa dieci euro per gli over 30, sei euro per gli under 30.inoltre per i vecchi soci sono previsti ulteriori sconti.
Una novità di quest’anno è l’abbonamento Politeatro a 35 euro che dà diritto all’ingresso per cinque spettacoli, uno per ogni teatro del circuito, oltre che alla card Politeatro.
Non è facile vedere realtà teatrali, con gusti artistici, storie, idee differenti, mettersi insieme e lavorare per il bene del pubblico eppure queste cinque realtà lo hanno fatto e , dopo un anno di vita, continuano ad esistere in nome dello scambio positivo, del confronto e della riflessione.
Ben vengano, dieci, venti, cento Politeatro se vuole dire speranza di tornare a fare cultura a Napoli.