Si segnala che a partire da sabato 19 dicembre nasce Piazza Madre Comunità Immaginarie, un programma attraverso il quale il Madre (museo d’arte contemporanea della Regione Campania) espande i confini dello storico Palazzo Donnaregina che lo ospita, con appuntamenti (che proseguiranno fino al 6 gennaio 2021).
Il museo apre, dunque, seppur idealmente, la sua “sala centrale, Piazza Madre, proponendo un palinsesto “a prova di distanza” con cui continuare a stare accanto al proprio pubblico nonostante la chiusura”.
Ad inaugurare Piazza Madre Comunità Immaginarie è il fotografo Mario Spada, con il progetto Bravo Fellini (2020): un’opera video inedita, dedicata al cinema d’autore, che verrà proiettato dalle finestre del Madre sul palazzo difronte sabato 19 e domenica 20 dicembre dalle ore 17:00 alle ore 20:00. Sarà poi disponibile per la visione online da lunedì 21 dicembre alle ore 19:00. Con il progetto Bravo Fellini (2020), Mario Spada ha voluto omaggiare Federico Fellini, nel centenario della sua nascita, attraverso ben 94 immagini realizzate da Paul Ronald (uno dei fotografi di scena che frequentò il set di 8 e ½) accompagnate dalla musica originale del pianista Ivan Dalia. Saranno incluse nella proiezione anche immagini inedite del film, ritratti e foto di backstage (oggi tutte facenti parte della collezione Maraldi) divise in cinque tematiche: il sacro, le donne, il set, l’ego e il sogno.
Vi segnaliamo inoltre alti due appuntamenti da seguire su Madrenapoli: a partire dal 26 dicembre (ore 19:00) la videoinstallazione “Le massacre du printemps” di Mathilde Rosier. Opera ispirata alla Sagra della primavera (Le sacre du printemps), il balletto creato da Vaslav Nijinsky per i Ballets Russes nel 1913 su musiche di Igor Stravinsky. Si tratta di una riflessione sul legame tra il destino dell’umanità e quello di tutta la natura, sull’importanza di preservarla per illuminare il futuro delle generazioni a venire.
Altro appuntamento è per sabato 2 gennaio 2021 (ore 19:00) con l’opera di Rä di Martino Afterall (A Space Mambo) del 2018, che ci catapulterà nello spazio mostrandoci piccole comunità di individui che, dopo un evento apocalittico, recuperano il contatto con l’altro attraverso il canto.