“Vita” è il nuovo singolo di Matteo Costanzo ed anticipa l’inizio di un percorso che si concluderà con l’uscita di un album. Compositore, cantante e produttore, dopo i successi come producer con artisti quali Wrongonyou, Ultimo, Leo Gassmann (con cui ha vinto la categoria Giovani di Sanremo 2020 come producer e coautore) Matteo fa il suo ritorno sulle scene pubblicando questo brano in cui racconta la voglia di ricominciare, di sentirsi libero da tutti i fallimenti, le perdite e le cicatrici che rimangono sulla pelle. “Vita” (Pirames International) è in distribuzione dal 13 novembre su tutte le piattaforme di streaming per T-Recs Music.
È uscito il 13 novembre il tuo nuovo singolo “Vita”, un brano in cui descrivi la voglia di ricominciare, di sentirti libero dai fallimenti, dalle perdite e dalle cicatrici. Come nasce questo brano e cosa rappresenta per te?
«Ho scritto il testo durante la quarantena, come hai detto tu è una voglia di rinascita, di sentirsi come una pagina bianca, è un inno all’entusiamo, alla vita in tutta la sua energia. In questo periodo storico dove siamo costretti a stare per la maggior parte del tempo da soli, è proprio questo entusiasmo, questa voglia di fare che è in pericolo».
Prendendo in considerazione il titolo che hai dato a questo tuo nuovo singolo, cos’è per te la vita?
«Una domanda facile, insomma :). Secondo me è il percorso che fai per seguire un istinto, una voce, un’anima. È la strada tra te e uno scopo. Banalmente la ricerca della risposta a questa domanda è la risposta stessa».
“Vita” rappresenta l’inizio di un percorso che ti accompagnerà fino all’uscita dell’album. Come sarà questo nuovo percorso artistico?
«Sarà pieno di sorprese, ogni brano costituisce un mondo suo. Io credo che ogni timbrica, ogni ritmica della musica vada usata per esprimersi, ho usato diversi linguaggi musicali spaziando quindi in tantissimi generi».
Tutti i singoli saranno accompagnati da un lato b, come nei vecchi 45 giri. Come mai questa scelta?
«Il mercato oggi predilige delle uscite a singoli, ma non tutte le canzoni possono avere un’applicazione “radiofonica” o quella immediatezza che costituisce spesso un singolo, allora è nata quest’idea di fare dei mini “concept” per mostrare anche altri lati della mia personalità».
Il lato b di “Vita” contiene “Preghiera”. Di cosa parla?
«Preghiera l’ho scritta durante un periodo buio, erano parole che ripetevo a me stesso per stare bene. Credo sia importante il rapporto che ognuno ha con se stesso, e avere dei momenti di riflessione, meditazione “interna” aiutano moltissimo a tornare in equilibrio».
Cosa hanno rappresentato per te le collaborazioni come producer con artisti quali Wrongonyou, Briga, Ultimo, Leo Gassmann?
«Ho fatto delle bellissime esperienze con ognuno di loro, confrontarmi con lavori così importanti mi ha fatto crescere molto professionalmente».
Nel 2017 hai pubblicato canzoni in inglese, alcune delle quali sono diventate colonne sonore, come il brano Wonderful, inserito nella colonna sonora della fiction L’isola di Pietro. Tornerai a scrivere in inglese per questo tuo nuovo lavoro?
«Perché no, ora mi sono posto come obiettivo di scrivere in italiano, però non nego che la lingua inglese la preferisco come musicalità, quindi vedremo…».
Hai scritto il brano “Vai bene così” con Leo Gassmann, vincitore del festival di Sanremo 2020 nella sezione Nuove proposte. Cosa ha significato per te questa vittoria? Ti vedremo sul palco dell’Ariston?
«È stata una grandissima emozione, un esperienza che mi porterò sempre. Le cose nate spontaneamente come la mia amicizia con Leo regalano sempre delle gioie. Per quanto riguarda la seconda domanda non faccio spolier».