Dopo aver ripetutamente ascoltato “Passion Fruit” ad occhi chiusi per assaporarne e rigustarne meglio la bellezza, ho avuto finalmente il piacere di parlare con M’Barka Ben Taleb. Avere l’opportunità di intervistare un’artista come lei non è stata solo un’esperienza giornalistica interessante e formativa, ma soprattutto un momento di intense riflessioni e confronti diretti. La cantante italo tunisina è come le canzoni che sceglie di interpretare: nessun giro di parole, tutto arriva dritto al cuore.
Finalmente “Passion Fruit”, un vero e proprio inno alla femminilità…
«Esatto: tutte le canzoni che abbiamo scelto di utilizzare all’interno del cd sono al femminile. Ci sono brani anche sfottò, brani che una volta erano al maschile e che qui abbiamo riutilizzato per rimarcare invece il potere che oggi è tutto della donna. Un disco però anche pieno di risorse, pensa che la settimana scorsa ero a cena con amici e mi sono meravigliata di come tutti fossero a ballare e cantare su queste note. Tante storie di un certo spessore che possono essere ascoltate con estrema leggerezza.»
Lo hai già detto in una tua intervista in tv la scorsa settimana, ma te lo richiedo: quanto è difficile lavorare e poi promuovere un disco oggi?
«Non è difficile: è difficilissimo. Siamo immersi in politiche ignoranti e commerciali. Il 99% delle volte si pensa solo a vendere un prodotto, non alla sua qualità. Io per anni ho fatto solo concerti, collaborazioni e tour a livello nazionale e internazionale senza però lavorare a un cd. Tornando al titolo di quest’ultimo però, qui parliamo di “Passion Fruit” e infatti è proprio questa passione incondizionata per la musica che mi farà fare qualsiasi cosa per andare in giro a promuovere e far ascoltare questo lavoro.»
Ho avuto la fortuna di ammirarti in concerto. Utilizzando una parola greca, mi sono innamorata del tuo “entusiasmo”: sembra che in te infatti ci sia un dio capace di farti fare cose inimmaginabili…
«Mi colpisce questa tua affermazione: io non sono praticante, ma sono molto credente e ho sempre pensato che Dio mi ami veramente. Nonostante tutto mi ritengo una persona estremamente fortunata e sul palco viene fuori la forza che incamero dentro di me. Tantissime le difficoltà che ancora non sono finite, ma io continuo sempre a fare con la stessa determinazione il mio mestierE. Solo questo è quello che conta.»
Parlando di fortuna e di occasioni, cosa ti viene in mente quando ripensi alle collaborazioni con Turturro che ti hanno portata anche a recitare avendo alla regia Woody Allen?
«È stata una delle mie soddisfazioni più grandi della mia carriera. La scelta di John è esemplificativa di come Turturro non badi invece ai nomi, ma solo all’arte in sé. Gli artisti per il cast infatti sono stati decisi prima e poi sono stati contattati. Turturro da artista e non da manager ha pensato a me e non a una cantante dal nome più conosciuto. Lavorando a contatto con lui, inoltre, ho avuto modo di sperimentare quanto non sia solo un grande regista ma soprattutto un grande uomo.»
Questa sera sarai al Teatro Bellini di Napoli per presentare il nuovo libro di Fabio Florio “John Fante”, come vi siete conosciuti?
«Per caso, come forse accade sempre per le cose più belle. Io non conoscevo Fabio come scrittore ma solo come fan che era venuto al mio concerto e che alla presentazione di Passion Fruit in Feltrinelli a Napoli aveva acquistato il disco chiedendomi una foto. A quella presentazione parlai anche della mia esperienza in America e di tutte le difficoltà che ho avuto a livello burocratico e non solo per essere appunto un’immigrata. Ecco che il giorno dopo Fabio mi contattò su fb spiegandomi che era in uscita questo suo libro sull’immigrazione e mi chiedeva se volevo affiancarlo nella presentazione. È stata una cosa dell’ultimo minuto, ma come potevo dirgli di no? Nel mio piccolo se posso stare accanto alle persone e aiutarle in qualche modo, ci sono sempre.»
La settimana prossima invece, sarai tu ad avere due appuntamenti di presentazione, vero?
«Si esatto, il 21 novembre 2014 presenterò anch’io Passion Fruit al Teatro Bellini, il 22 invece sarò al Caffè Letterario di Gaeta. Abbiamo in programma altre cose, ma è tutto ancora da vedere. Piano piano faremo sboccare questi “frutti di passione”…»