A distanza di tre anni dal successo del precedente disco Amore che torni (doppio disco di Platino), i Negramaro tornano il prossimo 13 novembre con un nuovo album Contatto (Sugarmusic) disponibile ovunque e sulle piattaforme digitali.
Nella mattinata di oggi si è tenuta la conferenza stampa di presentazione e stasera alle ore 21.00 saranno protagonisti di Entra in contatto, l’evento italiano live dell’anno prodotto dalla Sugar con la direzione creativa di Giò Forma, dove la band salentina presenterà dal vivo alcuni brani del nuovo disco. L’evento è gratuito per tutti coloro che hanno pre-ordinato l’album.
Noi di Mydreams abbiamo seguito in streaming la conferenza stampa. Dopo i saluti di rito di Filippo Sugar è stata la volta di Giuliano Sangiorgi, la voce de i Negramaro a spiegare la genesi dell’album: «Contatto è il nostro decimo album per il quale abbiamo iniziato a scrivere un anno e mezzo fa. Dopo il fortunato Amore che torni e più di trenta concerti per l’Italia, tutti sold out, negli stadi e nei palazzetti dello sport, avevamo la voglia di scrivere, di comporre. Noi siamo infatti un gruppo autoriale, non cantiamo canzoni scritte da altri e quindi ci vuole tempo per preparare testi e musiche per un nuovo album. Il progetto è stato ambizioso perché si tratta di un concept album con contenuti profondi e da condividere. Ci siamo concentrati molto sul titolo da dare all’album e soprattutto su una parola che potesse racchiudere tutti i significati della nostra musica. Contatto ci è sembrata la parola più giusta, la parola più agognata in questo momento di pandemia da tutti gli abitanti del pianeta Terra. Ha una forte fisicità all’interno: pelle, carne, ossa, sangue e un che di onirico. Noi abbiamo bisogno del contatto fisico con gli altri, è una necessità primaria. Speriamo presto di poter ri-avere il contatto fisico con i nostri fan,con il nostro pubblico».
Ed Ermanno Carlà, il bassista del gruppo ha sottolineato: «Non abbiamo trovato subito la parola che potesse dare un titolo al nostro album. Abbiamo riflettuto a lungo e quando finalmente l’abbiamo trovata sapevamo che era quella giusta perché ha acceso un sogno in tutti noi. Dopo tanti anni siamo quasi fratelli, ci consideriamo una famiglia allargata ed è stato bellissimo recuperare i sogni che si nascondono dietro questa parola. Forse qualcuno penserà che si tratti di una furbata ma noi siamo sinceri e ognuno può pensare quello che vuole».
Gli fa eco Andro Mariano, il tastierista: «Abbiamo lavorato molto per quest’album che io ritengo coraggioso perché non volevamo ripeterci ma sperimentare nuovi linguaggi musicali e creare cose nuove. Dopo quasi vent’anni di attività se ne sente l’esigenza.Voglio ringraziare i miei compagni di avventura che sono le persone più importanti della mia vita. Mi hanno spinto a fare cose coraggiose. Mi sento gasato. L’album ha una sua coerenza pur nella varietà dei testi e delle sonorità, è un album sorprendente e non c’è nulla di scontato negli arrangiamenti per l’uso dei fiati, ricordando Sinatra e quello degli archi con l’orchestra. Non vediamo l’ora di sapere la reazione dei fan verso questo nostro nuovo lavoro».
Lele Spedicato (chitarra), interviene e si sofferma sul live di questa sera: «Sarà un live molto particolare. La location, costruita appositamente è un Iper-Cubo reso vivo e pulsante da 3D e che offre ai partecipanti un’esperienza tecnologica interattiva a metà tra reale e surreale, in una modalità totalmente inedita di entrare in contatto con noi musicisti. In questo modo accorceremo le distanze con i nostri fan».
Danilo Tasco (batterista) dice: «Il disco è un po’ diverso dai nostri soliti. Ognuno di noi ha lavorato da casa propria e poi ci siamo incontrati nello studio di registrazione. Abbiamo lavorato con serenità adattandoci alla nuova situazione dettata dalla pandemia Tutti noi abbiamo fatto leva sull’esperienza acquisita in questi anni vissuti insieme da amici e da musicisti».
Numerose le domande rivolte poi ai Negramaro
Considerate Contatto l’album della maturità? E il titolo è davvero quello giusto?
Giuliano Sangiorgi: «Non è l’album della maturità. Io voglio essere immaturo e confrontarmi soprattutto con i giovani .La pandemia è come un grosso imbuto che ingurgita e macina di tutto. Sui social leggo commenti velenosi su tutto e non vorrei neppure leggerli. Io rispondo all’attualità con le canzoni che , ricordiamolo sempre, sono solo canzonette, come diceva Bennato. Ma ci siamo, anche con le canzoni. Noi con questo disco vogliamo parlare di tematiche umane e non vogliamo essere strumentalizzati. Il nostro posto è qua e non là come diceva una famosa canzone dei Pooh. Sul titolo già mi sono espresso».
I brani presenti nell’album hanno una storia unica che nasconde quale messaggio?
Giuliano Sangiorgi: «Tutti i brani, se vogliamo, parlano di contatti ed il fil rouge è quello che ci lega alle altre generazioni. Al brano Non è vero niente ha collaborato Madame che è una ragazzina di 17 anni, eppure ne potrebbe dimostrare 107 per la sua maturità. Scegli me, Come se non fosse successo niente, E se domani di portassi al mare hanno sonorità da anni ’90 con tanta nostalgia. La terra di nessuno è l’unico brano che abbiamo scritto durante il lockdown. Ogni brano è una tappa di un viaggio e Contato è una culla di pace,ne abbiamo tanto bisogno. Non voglio che un giorno mia figlia Stella abbia un comportamento di diffidenza o addirittura di paura verso “l’altro”, il “diverso”. Dobbiamo stare insieme agli altri e avere fiducia negli altri. Noi siamo gli altri e questo significa umanità. Non dovremmo avere nel nostro vocabolario la parola diversità intesa in modo dispregiativo. Spero che tutto torni come prima altrimenti,tempo massimo due anni, cambio mestiere».
Quali sono i contenuti del brano Noi resteremo in piedi? E cosa si può fare per tutti i lavoratori dello spettacolo?
Giuliano Sangiorgi: «La canzone vorrebbe rispondere in un certo qual modo al dubbio amletico essere o non essere? Ovvero: devo essere un cantante che deve dire quello che pensa o non espormi, rimanere ai lati’ Io ho 40 anni e voglio esprimermi in modo chiaro e non voglio essere un cantante di intrattenimento. Voglio dire alle nuove generazioni che siamo aperti alle novità, al confronto, al dialogo. In particolare, con questa canzone vogliamo dare spazio anche a chi non ha voce».
Come è cambiata la vostra musica in questi anni?
Giuliano Sangiorgi: «Molti brani sono nati di getto e ovviamente risentono delle esperienze personali fatte. Molti testi sono autobiografici. Sono state male, stressato, la malattia di Lele e non ne voglio parlare, il tour faticoso. Tutto questo incide su noi e sulla nostra musica. Le canzoni sono le nostre tane, dove amiamo nasconderci. Abbiamo le ali sporche di terra: questo è il registro espressivo de i Negramaro».
Domanda per Andro: Quale singolo sceglieresti dopo Contatto?
Andro Mariano: «Non è mai per sempre che rappresenta la sintesi del mio sentire personale in questo momento».
Ci raccontate la genesi di La terra di nessuno?
Giuliano Sangiorgi: «Abbiamo il diritto ed il dovere di ripopolare il nostro pianeta e di consegnarlo alle nuove generazioni. Ci siamo ispirati a due figure quasi evangeliche di una canzone di Lucio Dalla: Anna e Marco. Essi rappresentano Adamo ed Eva, sono il simbolo della rinascita e della diversità, del rispetto nei confronti della Natura. Ma non dovremmo neppure più parlare di diversità…».
Come festeggerete i 20 anni di carriera?
Giuliano Sangiorgi: «In forma strettamente privata con tutti quelli che ci hanno supportato in tutti questi anni e che poi sono diventati gli amici di sempre».
C’è un omaggio a Ennio Morricone nell’album?
Andro Mariano: «Il brano Scegli me è quello che si avvicina maggiormente alle sonorità del Maestro. Noi abbiamo registrato nel suo studio, il mitico Fono G di Roma e lui era ancora in vita. Lo abbiamo sentito fare un rimprovero ad un tecnico che non gli aveva posizionato bene gli auricolari. Aveva un temperamento forte e deciso. Possiamo dedicare a lui il nostro album perché ci siamo valsi anche del suo pianoforte e di molti elementi della sua orchestra».
È cambiato il tuo modo di cantare,Giuliano?
Giuliano Sangiorgi: «E’ cambiato il modo di scrittura negli anni per contenuti e profondità diversi. Io desidero cambiare, maturare, circondarmi di persone che mi stimolano nel mio lavoro, soprattutto giovani. Il disco è una summa di tutto quello che ci è piaciuto nella nostra storia musicale, di tutto quello che abbiamo fatto e anche quello che non abbiamo mai fatto. Il rap, per esempio è qualcosa di ancestrale e non è un caso che i bambini ne sono affascinati. Ascoltiamo Salmo, Madame…e altri. Anche l’indie non è una scoperta di oggi. Ho studiato soltanto la maniera migliore per dire le cose. Lindo Ferretti è un faro non solo per la musica ma per la cultura e così anche Franco Battiato».
Come è nata Devi solo ballare ?
Giuliano Sangiorgi: «Mia figlia Stella di 7 mesi mi ha aiutato! Lei ballava ed io scrivevo mentre la mia compagna Ilaria cercava di darle la pappa. È ispirata agli anni ’80 con sonorità funk. In questi momenti di paura si pensa al mare, alla spiaggia, alla luna, al ballo ai nostri momenti di socialità sfrenata».
Cosa ne pensate delle sonorità rap,trap?
Giuliano Sangiorgi: «Noi stiamo recuperando le nostre sonorità come quando Pino Daniele introdusse il napoletano nella sua musica che non si rifaceva ai classici della tradizione partenopea. Le nuove generazioni sono forti, preparate, pubblicano su streaming e dobbiamo fare i conti con questi nuovi generi. C’è un grande impegno soprattutto nei testi e Madame ne è la prova. Sentiremo parlare di lei per molti anni e resterà nel panorama della musica italiana».
Come sarà il live di stasera?
Danilo Tasco: «Noi amiamo suonare dal vivo, è ovvio. Lo streaming è un’opportunità e può rimettere in moto il mondo dello spettacolo. Anche altri artisti possono esibirsi e sperimentare questa forma di contato con il pubblico. Vorrei dire tuttavia ai politici che la musica, i libri, l’arte, la cultura in generale sono necessità primarie».
Quale musica ascoltano i Negramaro?
Giuliano Sangiorgi: «Bersani e Bianconi per quanto mi riguarda. Ma non sono io che cerco la musica, è lei che cerca me».
Pensate che questa pandemia faccia riavvicinare le generazioni?
Giuliano Sangiorgi:«Usciremo da questo tunnel tutti insieme e le nuove generazioni ci salveranno. Io odio coloro che vogliono restare giovani a tutti i costi. Odio i falsi giovani. Abbiamo soltanto da imparare dalle nuove generazioni. Noi per loro siamo punti di riferimento e dobbiamo essere all’altezza di questo compito. Il prossimo singolo in uscita è La cura del tempo con un video girato con gli attori Alessandro Borghi e Alessio Lapice, già protagonisti del film Il primo re».