“It’s right” è il titolo del primo disco da solista di Gennaro Ferraro, trombettista jazz originario di Pompei ma ormai salernitano d’adozione.
«Dopo anni di studi e registrazioni in giro per l’Italia con vari artisti – afferma il jazzista campano – ho sentito dentro di me di essere finalmente pronto a lasciare una piccola traccia del mio essere, inteso come musicista».
Il lavoro discografico ha forti influenze e contaminazioni blues, swing e bossanova. Un sound fresco ma al tempo stesso dalle radici ben salde nelle produzioni senza tempo di mostri sacri del jazz come Chet Baker e Miles Davis.
All’album hanno collaborato diversi artisti e musicisti di spessore: Mario Nappi al pianoforte, Daniela de Mattia alla voce, Corrado Cirillo al contrabbasso e Luca Mignano alla batteria.
It’ Right contiene sei brani di genere jazzistico, in cui oltre ad omaggiare artisti come Freddie Hubbard, Miles Davis, Benny Golson, Nash&Weill, si compone anche di due composizioni inedite frutto della passione di Gennaro Ferraro.
Skydive di Freddie Hubbard è brano scelto come apertura del disco perché Hubbard è l’artista a cui più si è ispirato Ferraro negli ultimi anni di studio del Jazz. Lullaby, primo brano scritto da Ferraro in cui, pur essendo di media velocità in ¾, l’autore cerca di esprimere una personalissima ninna nanna, dedicata in primis alla dolce metà dell’autore, ovvero la cantante jazz Daniela de Mattia, ma anche a tutte quelle persone che trovano serenità “a casa”, al termine di una giornata intensa. Una piacevolezza condivisa speciale. Milestones di Miles Davis è un pezzo su cui si inserisce la voce di Daniela de Mattia durante l’esecuzione del tema per fondere i due timbri e dare un colore diverso al brano. La traccia 4, I Remember Clifford di Benny Golson, viene scelta dall’artista campano, perché riesce a tirare fuori il personalissimo modo di Ferraro di interpretare il jazz. A seguireTheme for Daniela, composto da Gennaro Ferraro in beguine lenta, come fosse una ballata, dove padroneggia la melodia e il suono. Speak Low di Nash&Weill, brano scelto come chiusura perché, sia negli stacchi ritmici che melodici, dà proprio un punto a tutto il percorso di ascolto oltre ad essere stato ascoltato da Ferraro durante questo periodo di quarantena.
A supporto della produzione dell’album, oltre ai musicisti, ci sono anche: Vincenzo Siani della Trees music Studio per i mix ed i mastering; Eleonora Ferolla per le fotografie; Carla Biancorrosso per le grafiche.