Presentato alla 77esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia Le sorelle Macaluso, diretto e co-sceneggiato da Emma Dante con Elena Stancarelli e Giorgio Vasta, è l’adattamento cinematografico dell’omonima pièce teatrale del 2014 della stessa Dante con Donatella Finocchiaro ed un nutrito gruppo di attrici che vestono i panni delle protagoniste dall’adolescenza alla vecchiaia: Viola Pusatieri, Eleonora De Luca, Simona Malato, Susanna Piraino, Serena Barone, Maria Rosaria Alati, Anita Pomario, Ileana Rigano, Alissa Maria Orlando, Laura Giordani, Rosalba Bologna.
Durante la conferenza stampa di presentazione Emma Dante ha spiegato: «Il concetto di sorellanza suscita in me tante cose. Mi fa tornare bambina,mi fa pensare che le donne possono essere solidali,felici se una donna ha successo. Mi fa pensare a delle guerriere che insieme lottando raggiungono dei risultati .E poi mi fa pensare anche all’amore,al legame, alla forza di quando si è insieme che è più forte di quando si è da soli».
Le cinque sorelle Macaluso: Maria, Pinuccia, Lia, Katia ed Antonella vivono senza i genitori, in una casa all’ultimo piano della periferia di Palermo e per sopravvivere affittano colombi per cerimonie ed eventi. Antonella, la più piccola va spesso nella piccionaia al suono di un carillon, Katia si rifugia nel cibo ossessionata dai panini al prosciutto, Lia è un’accanita lettrice di libri, Pinuccia crede nell’amore di un uomo, Maria ha la danza nel sangue. Una mattina d’estate decidono di andare al mare attraversando lo stabilimento Charleston per accedere alla spiaggia libera. Ma la tragedia è dietro l’angolo e segnerà la vita delle sorelle Macaluso in tutto l’evolversi temporale dell’età delle protagoniste filmate dalla impietosa macchina da presa comandata da una regia ruvida e spigolosa alla ricerca di particolari sui volti e sugli oggetti di scena.
Le immagini più toccanti sono quelle che vedono stormi di colombi librarsi in un cielo grigio da temporale estivo e gli aloni lasciati dai mobili sulle pareti di una casa ormai fatiscente che ha visto muta lo svolgersi delle esistenze delle sorelle Macaluso. L’immagine più cruda è quella di Maria che, indossato un tutu, confida alle sorelle di avere un cancro e divora un intero vassoio di paste .
Passato e presente si alternano e portano via i sogni e i desideri di queste cinque donne che aspettano quasi immobili gli eventi a loro destinati.
Anche la casa partecipa alla vita delle sorelle Macaluso. La cinepresa indugia sulle cose di pessimo gusto che la riempiono: centrini, quadri, bambole, carillon, fiori finti e freschi, un Pinocchio di pezza sporco di guano, un mobile anni ’60 che presenta sulle ante un panorama tropicale in bianco e nero, un pupo siciliano … Ma la cinepresa indugia anche sui corpi ormai avvizziti delle sorelle Macaluso portando con sé l’olezzo della vecchiaia e della putrefazione. I vecchi rancori, le colpe, le promesse e i sogni restano in quella casa, sono quella casa a dispetto del marito di Katia che vorrebbe farla vendere.
Pinuccia continuerà a mettere sulle labbra della piccola Antonella il suo rossetto vermiglio per farsi dire in un soffio che bella che sei e Maria ad offrirle ancora una volta la barretta di cioccolato kinder di cui la bambina è golosa insieme alla sua Barbie preferita. Lia continuerà a leggere i suoi libri stipati nella piccionaia fino a scaraventarli per terra con rabbia. Maria continuerà a sognare di danzare guardando il mare…Katia resterà con suo marito e con suo figlio…
I brani che fanno da colonna sonora di Franco Battiato, Gerardina Trovato e Gianna Nannini sono funzionali alla storia raccontata. Meravigliosa creatura suggella lo spirito del film. E Le sorelle Macaluso sono meravigliose creature.