Durante il periodo del lockdown, molti artisti hanno dato sfogo ai propri pensieri, alla propria creatività, altri invece come Daniele Barsanti, si sono lasciati coinvolgere da scene del quotidiano, viste e riviste in precedenza, ma che in quel momento hanno scaturito sensazioni del tutto diverse. Musicista, cantante, autore e compositore, Brasanti, classe 1990, dopo una normale visita in un negozio di abbigliamento, si convince a scrivere “Le commesse”, brano che anticipa il nuovo album prodotto da Diego Calvetti. Uno spaccato di vita, una ballata dalle sonorità synth-pop che racchiude una serie di riflessioni ruotando attorno ad un ignoto protagonista.
“Le commesse” è il tuo nuovo singolo. Un brano che racconta un po’ la routine quotidiana, gli sforzi, i sogni abbandonati…
«La canzone è nata nel periodo del lockdown, in cui avevo abbastanza fame di vita. Avevo voglia di normalità e di tornare a vedere la vita scorrere nella mia città, quindi mi sono buttato d’istinto all’interno di un negozio. Mi sono seduto su uno di quei divanetti che si trovano nei negozi, ho alzato gli occhi ed ho visto una scena che si ripeteva a loop: una commessa, assente, stanca, intenta a piegare e ripiegare la solita maglia che i clienti avevano preso e poi lasciato lì. Mi è sembrato da subito una chiave di lettura della sua vita. A quel punto è nata l’idea di raccontare quella scena attraverso una canzone. Ho notato per la prima volta questa scena, forse perché il lockdown mi ha fatto riflettere e vedere alcune cose con occhi diversi».
Sono nati anche altri brani in quel periodo?
«Ho scritto delle cose nuove ed ho lavorato anche su dei testi che avevo scritto precedentemente e non avevo ancora definito. Questo periodo mi ha fatto riflettere su molte cose, come il tempo, la noia. Tutte queste canzoni faranno parte del prossimo album, un lavoro che è ancora in fase di realizzazione, quindi è prematuro parlarne. La cosa fondamentale è che sto selezionando dei brani che mi piacciono molto e che dalle prime parole del testo, oltre alla voce, si riesce a capire chi sia l’autore, una caratteristica fondamentale per un artista. Mi piace molto che si percepisca la mia toscanità, anche nelle cose che racconto».
Tua è la musica, tuo è il testo. Quando scrivi una canzone, cosa nasce prima?
«Solitamente nasce tutto in un’unica volta. Nella mia testa inizio a sentire una melodia e contemporaneamente escono fuori anche le parole».
Torniamo indietro di qualche anno…Come nasce musicalmente Daniele Barsanti?
«Dobbiamo tornare parecchio indietro. Ero in seconda superiore e dopo aver assistito ad un concerto, nel giardino della mia scuola, di alcuni ragazzi dal vivo, decisi di avvicinarmi alla musica, allo studio della chitarra, del canto e in seguito anche della scrittura. Da quel momento la mia vita è cambiata».
Nel 2015 per Universal Music Italia esce “Lucia” brano scoperto da Saturnino Celani, noto bassista di Jovanotti. Come è avvenuto il tutto?
«Tutto è nato dall’idea di scrivere un messaggio a Saturnino e di chiedere un suo parere artistico. Lui mi rispose di inviargli tre brani che mi piacevano. Inizialmente ero proiettato su tre brani completamente diversi, molto radiofonici. Devo ringraziare il mio babbo, se oltre a questi pezzi da me scelti ho inviato anche “Lucia”, che poi è stato proprio questo il preferito di Saturnino. L’8 dicembre, nel giorno del mio compleanno, Saturnino mi scrive che il pezzo era molto interessante e che l’avrebbe pubblicato. Non potevo ricevere regalo più grande. Da quel momento mi è scattata la consapevolezza che stavo sulla strada giusta».
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Il mio obiettivo più grande è quello di scrivere la canzone più bella di quella scritta il giorno prima. Sono un malato di canzoni, per me la scrittura è fondamentale».
https://youtu.be/qFgGxNJ6K8g