Stamani, è morta nella sua casa di Roma la grande ed immensa attrice, sceneggiatrice, regista italiana Franca Valeri, al secolo Franca Norsi che lo scorso 31 luglio aveva festeggiato il suo 100° compleanno. Nata a Milano, il suo cognome d’arte le fu dato dalla sua migliore amica Silvana Mauri, nipote dell’editore Valentino Bompiani e futura moglie dello scrittore Ottiero Ottieri che stava leggendo un libro di poesie del grande Paul Valèry. Già questo la dice lunga sull’ambiente culturale ricco e vivace del capoluogo lombardo degli anni ’40 che la Valeri frequenta per tradizione familiare dell’alta borghesia ed amicizie.
Durante l’adolescenza si cimenta in “caricature” insieme ad amiche e compagne del prestigioso Liceo Parini e nel 1949 fonda la Compagnia del Teatro dei Gobbi con il suo futuro marito Vittorio Caprioli ed Alberto Bonucci, sostituito poi da Luciano Salce. Il repertorio è costituito da sketch satirici sulla società contemporanea senza aiuto di scene o costumi. Approdano anche a Parigi, in un teatrino del Quartiere Latino e spesso condividono la serata con altri due artisti: Marcel Marceau e Raymond Devos.
Il grande pubblico ricorda La Valeri per le sue partecipazioni a spettacoli storici di varietà televisivi quali Studio Uno e Sabato Sera e come attrice in film indimenticabili: Il vedovo con Alberto Sordi, Il segno di Venere con Vittorio De Sica ed una giovanissima Sophia Loren, entrambi diretti da Dino Risi e per aver partecipato ad alcune fiction televisive di successo quali Linda e il brigadiere con Nino Manfredi o Norma e Felice con Gino Bramieri.
La sua notorietà è legata in particolare a tre personaggi: La signorina snob, Cesira la manicure e la Sora Cecioni.
I monologhi recitati dalla Valeri sono sferzanti, provocatori, ironici, graffianti e molte attrici comiche dei nostri anni ne hanno attinto a piene mai.
Il primo personaggio, la signorina snob, nasce intorno agli anni ’50 e registra i tic, le manie e le ossessioni di una giovane donna vissuta nell’Italia del boom economico tra la Scala e i Navigli. I suoi monologhi si basano su una comicità colta e su un’attenta e profonda osservazione sulla società di quegli anni che vedono una trasformazione repentina del nostro Paese da agricolo ad industriale con il fenomeno delle migrazioni interne. Patrizia Zappa Mulas così si esprime sul personaggio: «Che altro è la signorina snob se non il succo dell’arguzia ebraica (suo padre Luigi era un ingegnere ebreo) colato nello stampo di un’intellettuale aristocratica francese comicamente degradata al provincialismo italico?».
Il secondo, Cesira la manicure, descrive i tanti comportamenti ipocriti della borghesia che possono essere riassunti in una sola battuta: «Quando la signora mi domanda cosa prendo al bar io rispondo subito Menta! La prontezza dell’ordinazione fa la Signora!».
La sora Cecioni figlia della sora Augusta è invece una popolana romana sempre attaccata al telefono con Mammà, assillata da mille problemi con i figli ed un marito sfuggente.
L’ultima apparizione pubblica della Valeri risale al 2014, in qualità di ospite d’onore del Festival di Sanremo. L’ultimo riconoscimento il David di Donatello alla carriera assegnatole quest’anno.
Noi vi consigliamo di leggere la sua autobiografia dal titolo Bugiarda no, reticente pubblicata dalla Casa Editrice Einaudi nel 2010.