«La morte non è qualcosa di opposto ma di intrinseco alla vita. Nel momento stesso in cui viviamo, cresciamo in noi la morte»
Il Corriere della Sera sta ripubblicando tutti i romanzi di Murakami Haruki, uno degli scrittori giapponesi più amati dai lettori di tutto il mondo; 25 le uscite settimanali previste al costo di 8,90 euro più il prezzo del quotidiano.
Uno dei romanzi che ha avuto più successo è Norvegian Wood che trae ispirazione nel titolo dalla nota canzone dei Beatles. Pubblicato nel 1987 fu subito percepito come uno dei più importanti eventi letterari del dopoguerra per il modo nuovo di raccontare il presente, arrivando in pochi giorni a superare i tre milioni di copie vendute nel solo Giappone.
Il protagonista è il trentasettenne Watanabe Toru che, in un lungo flashback, racconta la sua vita di giovane universitario al tempo delle rivolte studentesche giapponesi. Il romanzo copre un lasso di tempo che va dalla metà del 1968 all’ottobre del 1970 e rappresenta una sorta di iniziazione alla vita adulta dove morte e sofferenza spesso prendono il sopravvento.
Toru è come tutti gli adolescenti: scontroso e appassionato, fragile e determinato, nostalgico e malinconico, incurante del giudizio altrui eppure sottomesso alla volontà delle persone che incontra per compiacerle. È diviso tra l’amore per Naoko, delicata, silenziosa e affranta per il suicidio del fidanzato Kizuki e Midori, una ragazza quasi sfrontata, impulsiva, determinata, piena di voglia di vivere nonostante una storia familiare molto dolorosa. I compagni di college tra i quali spicca per cinismo Nagasawa e per inettitudine Sturmentruppen, gli insegnanti che non riescono a comprendere le motivazioni che spingono gli studenti ad occupare l’università, i genitori latitanti, gli incontri con le ragazze per soddisfare il solo istinto sessuale, la profonda amicizia con Rieko, fanno da cornice alle giornate monotone di Watabane che trascorrono inesorabili alla ricerca di un equilibrio interiore e di un amore vero e autentico. Ma sarà la vita o la morte a scegliere per lui, quale delle due determinerà il suo destino?
In Norvegian wood convivono mirabilmente eros e thanatos, vita e morte in una sfida continua che ricorda da vicino la tragedia greca e numerosi sono i riferimenti letterari alle opere di Salinger, Dickens, Fitzgerald, Hesse, Marx, Mann e Webb de Il laureato. Eppure tutto questo viene espresso con una leggerezza e in un linguaggio quotidiano dal sapore colloquiale, esplicito, quasi di per se stesso una sceneggiatura. Anche le descrizioni dei luoghi sono lineari e puntuali nel sottolineare la diversità delle stagioni che risentono degli umori del protagonista e ne scandiscono l’arco temporale.
Il romanzo viene percepito dal lettore lentamente e quando se ne comprende la conclusione appare difficile distaccarsene perché forte è l’eco che accomuna il protagonista a ciascuno di noi nell’età ingrata dell’adolescenza. E, come tutti i capolavori, le vicende narrate se rispecchiano il luogo dove sono ambientate, in questo caso il Giappone, sono rese universali dai sentimenti del protagonista e degli altri personaggi.
Per invogliarvi alla lettura, come sempre, ne trascriviamo l’incipit: “Avevo trentasette anni, ed ero seduto a bordo di un Boeing 747. Il gigantesco velivolo aveva cominciato la discesa attraverso densi stati di nubi piovose, e dopo poco sarebbe atterrato ad Amburgo…Quando l’aereo ebbe completato l’atterraggio, la scritta VIETATO FUMARE si spense e dagli altoparlanti sul soffitto cominciò a diffondersi a basso volume una musica di sottofondo. Era Norwegian Wood dei Beatles in una annacquata versione orchestrale…”
Murakami Haruki è nato a Kyoto, l’antica capitale del Giappone, nel 1949. Ha compiuto gli studi di letteratura all’Università Waseda di Tokyo. Il suo primo romanzo dal titolo Ascolta la canzone nel vento ha vinto il prestigioso premio Gunzo come migliore autore esordiente. Tra i molti romanzi che si sono succeduti ricordiamo: Nel segno della pecora, Kafka sulla spiaggia, Dance dance dance, Uomini senza donne, La ragazza dello Sputnik, IQ84. Vive a Oiso e oltre alla scrittura si dedica alla corsa disputando molte maratone. Tutti i suoi libri sono pubblicati in Italia dalla Einaudi. Una curiosità: buona parte del libro Norwegian Wood è stato scritto in Italia, precisamente a Roma.