“Vivere non è di moda” è l’ultimo lavoro discografico di Luca Marino. Il nuovo album del cantautore errante, non è un semplice disco, ma un percorso di vita e di crescita che si sposa alla musica per raggiungere la sua risoluzione. “Vivere non è di moda” musicalmente è un tributo agli anni ‘80 e ‘90. Nove canzoni, tutte diverse tra loro ma legate dalla stessa trama, un percorso che parte con la rinascita e finisce con la scoperta di una nuova consapevolezza
“Vivere non è di moda” il tuo ultimo disco prende vita dalla necessità di voler conoscere te stesso e la vita. Cosa hai compreso attraverso questo viaggio interiore?
«Ho compreso che la vita va aldilà di tutto quello che ci accade dentro. Gioia, dolore, amore, odio, paura…tutto cambia e tutto è destinato a ritornare. Cambia soprattutto la consapevolezza che si può avere nei riguardi di tutto questo. Ad esempio, in questo periodo a dir poco terribile, è di aiuto pensare che comunque passerà, e si spera lasciando meno danni possibili».
Tra i brani del disco si distinguono Per venire al mondo e Una buona idea che incoraggiano ad andare avanti anche quando la vita diventa difficile. È un messaggio intriso di speranza!
«Si, “Vivere non è di moda” è un inno alla gioia di vivere. Ovviamente questa gioia non ci viene regalata, la dobbiamo cercare, dobbiamo volerla, dobbiamo fare fatica».
Il disco è un tributo agli anni ’80 e ’90. Da quali artisti di quel periodo ti sei lasciato influenzare?
«Depeche Mode, Cure, Green Day, Nirvana, Queen… ma in generale le intere scene musicali appartenenti a quegli anni. Elettronica, new wave, dark, punk, grunge…e pop».
Hai esordito sul palco del Teatro Ariston nel 2010 con la canzone Non mi dai pace. Cosa conservi di quella partecipazione al Festival di Sanremo?
«Il badge da artista che mi fu stato dato per girare durante quei giorni frenetici e tanti lividi che ,per fortuna ,con il tempo stanno diventando medaglie che valgono più di qualsiasi premio o carriera».
Nel 2011 con il brano Cuore Scoppiato arrivi in finale ad X Factor. Quanto è stato determinante questo traguardo per la tua carriera di cantautore?
«È stata una delle mie più grandi soddisfazioni oltre che momento determinante. A Sanremo come artista e ad Xfactor come autore sono sempre stato un outsider, il cavalluccio marino che spicca tra autentici purosangue e quell’anno ad XFactor gli autori erano nomi altisonanti e conosciuti dell’editoria musicale italiana.Ripeto…grande soddisfazione».