Benedetto Casillo, attore notissimo e molto amato ci racconta come sta passando queste giornate così particolari.
Come trascorre la giornata?
«Purtroppo non so cucinare e quindi mi arrangio; esco giusto per attraversare il marciapiede dove ho il mio fruttivendolo, seguendo sempre tutte le misure di protezione consigliate, o per portare il cane, ma qualche giorno fa, proprio quando tutto questo è iniziato, volevo fare il furbo ed allungarmi un po’ nella mia passeggiata con il cane Stella, ma sono stato punito perché mi si è girato il ginocchio. Ora scende il cane solo con la mascherina. La mattina trascorre veloce perché devo prendere delle pasticche e mentre le prendo tutte è già passata la mattinata».
Sta lavorando a qualcosa frutto di questa situazione?
«Si sto riflettendo molto e vorrei raccogliere i miei pensieri frutto di questo momento in un libro dal titolo “È poco più che un’influenza…Azz”; il titolo l’ho pensato riflettendo sulle tante parole spese da esperti e non all’inizio di tutto questo. Poi penso ai due comandanti Arma e Schettino e ai loro comportamenti o ancora ai medici, agli infermieri al loro durissimo lavoro e il paziente-impaziente che ha sputato addosso ad uno di loro».
Delle iniziative spontanee che stanno venendo fuori ogni giorno, cosa pensa?
«Mi ha colpito profondamente l’applauso per i medici, gli infermieri e l’ho trovata una cosa giusta, meno le canzoni perché siamo arrivati secondi penso ai cinesi e alle loro canzoni così profonde rispetto alle nostre in molti casi stonate».
Qualcosa di bello a cui appigliarsi esiste?
«Gli animali perché sono la nostra compagnia, perché stanno sempre con noi, non ci abbandonano, anzi se potete aiutare le tante colonie con donazioni, fatelo. Non abbandonateli».
Da un punto di vista artistico a cosa stava lavorando e cosa ha in cantiere?
«È stata sospesa la tournèe di Così parlò Bellavista che è stata ripensata a partire dal 15 aprile, ma non credo che si potrà fare. Intanto sto leggendo, studiando, recitando “L’uomo dal fiore in bocca” di Pirandello, certo non è allegro, ma mica dobbiamo sempre ridere. Questo scritto per me è un capolavoro della letteratura in cui si trovano i valori essenziali della vita e voglio portarlo in scena appena possibile».