Spesso i personaggi delle fiction televisive nascono dalla prolifica penna di scrittori che resterebbero nell’anonimato se le loro creature di fantasia non incontrassero i favori del pubblico. Potremmo fare numerosi esempi quali L’amica geniale di Elena Ferrante, L’allieva di Alessia Gazzola, I bastardi di Pizzofalcone di Maurizio De Giovanni, Il Commissario Montalbano di Andrea Camilleri e Imma Tataranni di Mariolina Venezia. La scrittrice, Premio Campiello al suo primo romanzo nel 2007 dal titolo Mille anni che sto qui, nata a Matera nel 1961, si è rivelata al grande pubblico come scrittrice di gialli per aver dato vita ad un sostituto procuratore della Repubblica italiana dalla memoria prodigiosa e dalle caratteristiche a dir poco singolari : capelli color carota, tacchi a spillo che le consentono ugualmente una falcata decisa, gonne camicette e vestiti con lustrini o leopardati, temperamento forte e volitivo, innamorata del suo lavoro e della sua famiglia composta dal marito Pietro e dalla figlia Valentina in età adolescenziale e attratta dal maresciallo Ippazio Calogiuri dagli occhi trasparenti azzurro cielo .
L’ attrice Vanessa Scalera le ha prestato non solo il volto ma anche uno sguardo, una gestualità, un modo di fare ruvido aderente al personaggio che compare nel libro. La sua recitazione sa cogliere ogni sfumatura della Tataranni perché attenta, puntuale e nel contempo disinvolta e credibile. Indirettamente la Scalera ha saputo dare anche speranza a quelle attrici che come lei hanno raggiunto il successo dopo anni di gavetta e ruoli comprimari pur lavorando con registi del calibro di Marco Bellocchio (Vincere 2009-Bella addormentata 2012), Nanni Moretti (Mia madre 2015), Marco Tullio Giordana (Nome di donna 2018).
Mariolina Venezia ha dedicato a Imma Tataranni ben quattro romanzi dai quali sono stati tratti i primi sei episodi della prima stagione andati in onda su RAI 1 da settembre 2019, tutti editi da Einaudi, coll. I Coralli: Come piante tra i sassi (Imma Tataranni e la storia sepolta 2009), Maltempo (Imma Tataranni e gli inciampi del presente 2013), Rione Serra Venerdì (Imma Tataranni e le trappole del passato 2018), Via del riscatto (Imma Tataranni e le incognite del futuro 2019).
Ma chi è la Tataranni? La risposta a questo interrogativo la fornisce nella fiction il suo capo, il dottor Vitali interpretato da un convincente Carlo Buccirosso: «Questa donna è un’Erinni, una di quelle stregacce vendicative dell’antica Grecia e non si è mai decisa a diventare un’Eumenide». Imma infatti è intransigente e dura come spesso sono le persone a cui la vita non ha risparmiato niente e si sono fatte largo da sole sfruttando al meglio i propri talenti. Per questo spesso è pungente e sgradevole agli occhi di coloro che accettano compromessi e favoritismi di sorta. L’unico a sentirsi a proprio agio con lei è il maresciallo Ippazio Calogiuri, interpretato da un ottimo Alessio Lapice a cui Imma riserva pensieri affettuosi e tenerezze riconoscendogli grandi capacità investigative. Ma il loro rapporto si complica visto che la simpatia e la stima reciproca si trasformano a poco a poco in un’attrazione amorosa che mette a dura prova i principi ed i valori sui quali Imma ha fondato la sua famiglia e la sua carriera.
Quali complicati casi deve risolvere la Tataranni con l’inseparabile Calogiuri? Le indagini investigative del sostituto procuratore si inseriscono in quel filone iniziato dalla scrittrice svedese recentemente scomparsa Maj Sjowall ovvero vicende dove è essenziale fare uscire allo scoperto l’assassino ma nel contempo riguardano l’intera società come avrebbe sentenziato Camilleri: smaltimento di rifiuti tossici, contrabbando di reperti archeologici, speculazione edilizia, caporalato…
La preoccupazione che serpeggia nell’adattare un libro a fiction televisiva risiede proprio nel rischio di depotenziare questi casi di forte denuncia sociale a favore di una trama accattivante e morbida nei contenuti e nel privilegiare quegli aspetti che potrebbero far immedesimare il pubblico in uno dei personaggi. Nei libri di Mariolina Venezia infatti non viene dato tanto spazio alla vita familiare della Tataranni, un elemento che invece nella fiction viene esaltato. I battibecchi di Imma con la suocera e la figlia Valentina, il rapporto con sua madre, le preoccupazioni domestiche, i suoi rapporti con i vecchi compagni di scuola, le antipatie dei colleghi in procura rendono il personaggio più vivo, simpatico ed appetibile al pubblico televisivo.
Il compromesso libri-fiction ha come garanzia la stessa scrittrice Mariolina Venezia e il team degli sceneggiatori che annovera Luca Vendruscolo (Boris) e Salvatore De Mola (Il commissario Montalbano).
Dove opera la Tataranni? A Matera, cittadina di incomparabile bellezza seducente e armoniosa pur nelle sue asperità, proprio come Imma. Sia nella fiction che nei libri, la città riveste un ruolo centrale con i suoi Sassi, le Chiese rupestri, il Palazzo dell’Annunziata, il Castello Tramontano e la Festa della Bruna con la quale termina la serie televisiva.
Nell’attesa della seconda Stagione vi consigliamo di leggere i libri che hanno altresì il pregio di contenere nelle quarte di copertina piantine topografiche della città di Matera e dintorni qualora i lettori vogliano ripercorrere da turisti le strade battute dalla Tataranni. Un unico consiglio: scarpe comode!