“L’amore capita, come le grazie. Si impara quando ti piomba addosso. È inevitabile. È lui stesso che ci insegna lacerandoci e premiandoci di continuo. È un istinto. Solo che noi non capiamo quando inizia il premio e quando la tortura. Ed è lì che bisogna imparare, imparare a salvarsi. E a riderci su”. Chiara Francini
La toscana Chiara Francini, volto noto del cinema, del teatro e della televisione entra nell’Olimpo delle scrittrici contemporanee pubblicando il suo terzo romanzo dal titolo “Un anno felice”, pag.343, Ed. Rizzzoli,18 euro.
Nei due precedenti romanzi “Non parlare con la bocca piena” (2017) e “Mia madre non lo deve sapere” (2018), ci aveva intrattenuti piacevolmente sui temi della famiglia e sulla relazione madre-figlia. In quest’ultimo romanzo si cimenta in una prova letteraria molto ambiziosa e complessa: parlare dell’amore, della sua evoluzione e della sua potenziale pericolosità.
La protagonista del romanzo si chiama Melania e, come tutte le giovani donne, va alla ricerca del grande amore della sua vita. Ed ecco che un giorno di primavera entra nel bar dei suoi amici Gino e Giorgio, Axel, un ragazzo svedese dai lineamenti etruschi, che le fa battere il cuore. Melania non esiterà a recarsi in Svezia, lasciando i suoi amici ed il suo lavoro per rimanere vicina ad Axel ma scoprirà come l’amore possa abbagliarla al punto tale da farle del male.
Le domande che sottendono alla vicenda sono due: come distinguere l’amore vero da quello falso? Come non lasciarsi confondere dalle illusioni dei propri sogni?
Forse Melania è innamorata dell’amore o meglio, della sua idea d’amore che essendo unica e personalissima non trova una corrispondenza in Axel, diverso da lei per carattere ed abitudini. Quanto più Melania è aperta e solare, Axel è taciturno e tenebroso. Eppure la storia dei due protagonisti è molto verosimile perché Chiara Francini ha il dono di saper descrivere i sentimenti ed anche i luoghi dove si svolge la vicenda. La sua scrittura è piacevole e si mantiene in costante equilibrio senza mai cadere nel patetico e nello scontato. Anche i continui riferimenti letterari presenti nel romanzo non disturbano e offrono credibilità ai fatti narrati. Lo stile è mutevole: ironico, divertente, realistico e poetico. La trama è coinvolgente ed efficace. Insomma un romanzo che si fa leggere e pone quesiti come ogni opera letteraria deve fare.
Per invogliarvi alla lettura vi proponiamo l’incipit del romanzo e la descrizione di Axel.
“Le piace dormire a pancia in su. Con il corpo verso l’alto. Verso l’Altro quindi. Ha capito che così dorme meglio. È come se fosse più predisposta al cielo. A qualcuno che guardi. Da lassù…”
“Moro come un etrusco, la bocca un grasso fiocco di carne e gli occhi, tagliati di rasoio, il cui colore strabocca nonostante la forma quasi a mandorla. E proprio questi occhi si fermano attenti sul collo di lei, come se lo riconoscessero. I suoi colori sono cupi ma qualcosa di ferocemente vivo li colma. E lui lo sa”.