Istituita dall’Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) il 28 giugno 2012, oggi si celebra la giornata internazionale della felicità in tutto il mondo.
Una ricorrenza che si celebra ogni 20 marzo dal 2013 e vede la felicità come scopo fondamentale dell’umanità ed ora più che mai ha un’importanza speciale. Oggi che l’Italia intera piange i molti deceduti causa coronavirus e ancora i tanti, forse troppi, malati, celebrare la felicità rappresenta una piccola speranza che qualcosa cambi e si possa ritornare a sorridere e a godere delle piccole grandi gioie quotidiane che non abbiamo più da settimane.
Oggi sembra ci sia poco spazio per far posto ad un pensiero felice, tuttavia, è proprio in un momento così difficile che sarebbe opportuno ripensare al nostro modo di stare al mondo e vivere le relazioni.
Ricordiamo a proposito che la risoluzione A/RES/66/281 dell’Assemblea dell’ONU, stabilisce che:
«L’Assemblea generale […] consapevole di come la ricerca della felicità sia uno scopo fondamentale dell’umanità, […] riconoscendo inoltre la necessità di un approccio più inclusivo, equo ed equilibrato alla crescita economica che promuova lo sviluppo sostenibile, l’eradicazione della povertà, la felicità e il benessere di tutte le persone, decide di proclamare il 20 marzo la Giornata Internazionale della Felicità, invita tutti gli stati membri, le organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, e altri organismi internazionali e regionali, così come la società civile, incluse le organizzazioni non governative e i singoli individui, a celebrare la ricorrenza della Giornata Internazionale della Felicità in maniera appropriata, anche attraverso attività educative di crescita della consapevolezza pubblica […]»