Approda al Teatro Mercadante di Napoli ”Jezabel”, in scena fino al 16 febbraio. Lo spettacolo è tratto dall’omonimo romanzo di Irène Nèmirovsky, con Elena Ghiaurov, regia di Paolo Valerio. La scrittrice ucraina, di origine ebrea, deportata ad Auschwitz dove morì, ci consegna un racconto provocatorio, scandaloso, avvincente, rivoluzionario del 1936,estremamente attuale per le tematiche trattate. Jezabel che trae il titolo dal nome della madre di Atalia nella tragedia di Racine, si presenta come un romanzo sullo scorrere del tempo che cambia le persone e le fisionomie fino a stravolgerle completamente. Nella prima scena troviamo la protagonista (Elena Ghiaurov) nell’aula di un tribunale dove verrà giudicata per l’omicidio del suo giovanissimo amante (Jozef Gjura) che le costerà una lieve condanna, causa il movente passionale. Elena Ghiaurov riesce a calarsi alla perfezione nelle vesti della protagonista, donna bellissima, ricca, narcisista, egocentrica e crudele che non riuscendo ad arginare la fobia dell’invecchiamento, continuerà a dissipare la sua vita fino alla rovina. Non riuscirà a salvare neppure il rapporto con la figlia Thèrèse (Sara Drago), che innamorata di Olivier Beauchamp avrà un figlio adottato da un’altra famiglia. La bellezza porterà Jezabel a suscitare l’invidia delle altre donne e ad avere tutti gli uomini ai suoi piedi, esercitando così una narcisistica forma di potere-dominio, che come una dipendenza patologica la porterà a una continua ricerca del piacere senza minimamente curarsi delle conseguenze delle proprie azioni. Il marito, il conte Monti (Leonardo De Colle), i suoi amanti, sono come burattini disarticolati nelle sue mani, pallide figure di sottofondo su di una scena dove rifulge la stella di Jezabel. Il personaggio è paragonabile a Dorian Gray di Oscar Wilde, che ossessionato dalla paura di invecchiare, si affiderà a un sortilegio perché questo non avvenga. Il testo è un viaggio nei meandri oscuri dell’animo umano, un accorato monito sulla caducità della vita, sul desiderio di eternità e di onnipotenza, che porterà la protagonista a trascendere, pagando il prezzo delle sue riprovevoli azioni. La regia di Paolo Valerio è accurata e meticolosa, gli attori Elena Ghiaurov, Roberto Petruzzelli, Leonardo De Colle, Francesca Botti, Sara Drago, Giulia Odetto, Jozef Gjura, ci restituiscono una prova attoriale corale attenta e intensa ,impegnati a rendere al meglio l’interiorità dei diversi personaggi, accomunati tutti da una profonda e amara solitudine esistenziale. I quadri scenici di Antonio Panzuto evocano efficacemente l’oscurità dell’anima con l’atmosfera cupa del gelo della neve, e la primavera della vita di Jezabel con la sua passione per il ballo, sottolineati efficacemente dalle note al piano di Sabrina Reale.
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