Termina alle 2.30 dell’ormai sabato 8 marzo 2020 quella che possiamo sicuramente considerare la puntata più lunga del del Festival di Sanremo.
Una puntata ricca di sorpresa, fra tutte l’eliminazione di Morgan e Bugo per via di un dietro le quinte durato quindi quattro serate e una dedica da parte di Morgan a Bugo: “Le brutte intenzioni, la maleducazione/La tua brutta figura di ieri sera/La tua ingratitudine, la tua arroganza/Fai ciò che vuoi mettendo i piedi in testa/Ma tu sai solo coltivare invidia/Ringrazia il cielo sei su questo palco/Rispetta chi ti ci ha portato dentro/Ma questo sono io”.
Insomma, cosa c’è da cantare di più?
Oltre a un insano litigio però, questo venerdì ha segnato la riappacificazione tra Fiorello e Tiziano Ferro che hanno siglato il loro reciproco “Perdono” con un bacio a stampo sul palco dell’Ariston.
Star della serata Vincenzo Mollica che ha scelto questa penultima giornata di sfide per dire addio ai colleghi, al Festival e al suo balconcino. Tanta la commozione sincera da parte di colleghi, artisti e pubblico in sala, dolci i video messaggi di stima di Roberto Benigni, Stefania Sandrelli e Vasco Rossi. Con Mollica se ne va un pezzo di Festival, quell’unico pezzo che trova ancora del buono in qualsiasi cosa.
Filo rosso di questo 70esimo venerdì di Festival è Amadeus che sa tenere il palco anche se molto spesso non capisce cosa succede.
Alcune esibizioni risultano notevolmente migliorate rispetto alle giornate di martedì e mercoledì, fra tutte spiccano ancora di più l’elegante Tosca, la dolce Elodie, gli energici Pinguini Tattici Nucleari, l’arrabbiato Anastasio, l’impeccabile Diodato e la meravigliosa Levante.
Non per tutti però c’è un happy ending: da dimenticare l’imbarazzante performance di Elettra Lamborghini (al momento preoccupata per la squalifica del duo in quanto questo potrebbe comportare vedere lei all’ultimo posto), da debellare la canzone di Riki e anche l’esibizione di Jannacci che sembra una clonazione venuta male del padre, prevedibile e noiosa Giordana Angi.
Gabbani, Rancore e Piero Pelù riconfermano la bravura già dimostrata precedentemente, Michele Zarrillo che finalmente riesce a cantare prima di mezzanotte dona un’esibizione migliore delle precedenti e Irene Grandi riempie l’Ariston con una tangibile e incredibile energia.
Vincitore indiscusso però della serata, insieme alle sue piume, resta Achille Lauro. Si continua a parlare tanto di lui, molti lo amano e inneggiano al genio, molti lo odiano definendolo un esaltato che crede di essere il nuovo David Bowie. Lauro però vince in quanto continua a prendere in giro tutti, nessuno escluso. Ci regala un suo personale festival nel festival e questo si avverte, questo piace e dispiace, questo confonde, ci disturba, ma sono oramai 4 sere che non riusciamo a fare a meno di lui.
In attesa della finale di questa sera, doveroso ricordare la presenza di Antonella Clerici che coi suoi cambi d’abito ci ha fatto ricordare le edizioni da lei condotte, la bellezza di Dua Lipa (finalmente un’ospite internazionale sul palco) e il medley di Gianna Nannini.
Adesso restiamo in trepidante attesa della finale, sperando in altri colpi di scena e colpi al cuore.