Uno show imperdibile quello che Mika ha proposto al Palapartenope di Napoli, unica tappa in Campania del Revelation tour. Il suo ritorno nella città partenopea è stato accolto con molto entusiasmo dal pubblico, che si è lasciato coinvolgere in uno show intimo, diretto ed energico. Dopo la tappa di Napoli, preceduta da quella di Torino, Ancona, Roma, Bologna, Brescia, Livorno e Milano, l’artista proseguirà il suo viaggio live a Padova, Bolzano, Bari e Reggio Calabria, per poi spostarsi in Australia, Nuova Zelanda, Cina e Giappone.
La tournée di Mika in Italia, segna un traguardo davvero importante, poiché nessun artista internazionale del suo calibro, si è mai esibito in ben città 12, dal nord al sud, del nostro Paese. Questo a dimostrazione di quanto il cantautore e showman libanese naturalizzato britannico – grazie anche al successo di “Stasera CasaMika”, sia entrato nel cuore degli italiani.
Mika: “Per me è stato davvero emozionante viaggiare da un estremo all’altro della Penisola». E sulla tappa napoletana aggiunge: «Complessa, bella, piena di vita e sangue caldo, io sto bene qua a Napoli. Uno dei primi concerti è stato Torino, dove c’è il tartufo bianco, il vino del Piemonte, si mangia bene, però si mangia meglio a Napoli. Lì c’è il tartufo bianco però qui c’è Totò».
A fare da support del concerto, come per le altre date del tour, la giovanissima Charlotte, che presenta un twist moderno e accessibile – tutto da ballare – ridefinendo il significato di musica soul.
Il concerto ha inizio sulle note di “Ice cream” e prosegue con una scaletta che lo stesso Mika ha voluto dividere in colori (verde, viola, arancione e bianco) a cui ha attribuito le nuove canzoni, tratte dal suo ultimo progetto discografico “My Name Is Michael Holbrook”, alle hit del passato come Grace Kelly, Stardust, Relax (Take It Easy), Happy Ending e tante altre.
Il “Revelation tour”, che segna il ritorno di Mika sul palco dopo 3 anni, si presenta innovativo nel suo genere. Un concerto dove non ci sono barriere tra il pubblico e l’artista, confezionato per l’occasione come uno spettacolo dalla durata di due ore in cui show e live, note, parole e spettacolo si uniscono e si mescolano tra loro in maniera mai banale.
Mika ha curato ogni minimo dettaglio per far sì che la musica fosse al centro di tutto. «Volevo uno show con effetti spettacolari. Una performance senza schemi o modulazioni precostruite, mai uguale a se stessa, rendendo ogni data unica sia per me che per i miei fan. Ho tolto gli schermi per avere un contatto più diretto con il pubblico. Ho disegnato un set che ricorda un’immensa installazione d’arte. Il palco è tutto proteso verso il pubblico, e mi lancia in una dimensione quasi onirica e intima».
Il merito di questa ottima riuscita va attribuito anche ad uno staff di circa 40 persone, che hanno lavorato sinergicamente per proporre uno show, caratterizzato da un impianto maestoso, e renderlo adatto ad un’ambientazione nei palazzetti.
Mika canta, scherza e comunica con il pubblico e, per ricordare ai suoi fan la sua ospitata al Festival di Sanremo dice: «Stasera per me è un po’ come domenica, perché domani c’è scuola, una scuola un po’ strana, dove c’è un abito che dobbiamo portare, dove ci sono tantissime regole e quando fai qualcosa che di sbagliato, ti mettono all’angolo. Forse non mi sono spiegato, domani devo andare a Sanremo».
Ma la serata è un susseguirsi di sorprese, che trasmettono energia e la carica vitale che lo stesso artista si porta dietro. Canta, salta da una parte all’altra del palco, scende tra il pubblico assiepato sottopalco, si solleva su un pianoforte rosa a coda illuminato da tante lampadine e, per rendere unica la serata, ecco che invita a salire sul palco con lui alcuni componenti dell’Orchestra del Rione Sanità – che aveva conosciuto nel corso della sua permanenza a Napoli – esibendosi con loro con il brano “Lollipop”.
Ad accompagnare Mika sul palco, una super band di 4 grandi musicisti composta da Timothy Van Der Kuil (chitarra); Max Taylor (basso); Wouter Van Tornnhout (batteria); Mitchell Yoshida (pianoforte).
La serata al Palapartenope è stata ripresa dalle telecamere Rai per “La compagnia del cigno”, in onda sulla rete ammiraglia.