“Adesso so combattere” è il primo Ep del cantautore milanese Emod Paz, nome d’arte di Domenico Messina. Il disco, autoprodotto, si compone di brani pubblicati nel corso degli ultimi due anni, rivisitati in chiave acustica, oltre all’unico inedito che dà il titolo a questo lavoro. Nei suoi testi e nella sua musica Emod Paz racconta storie vere, spesso autobiografiche, che rispecchino al meglio un pensiero o un preciso momento del suo vissuto. Il brano “Adesso so combattere” è un vero e proprio discorso con il proprio “io”.
Nel 2018 pubblichi il tuo primo singolo “Senza regole”. Oggi a distanza di anni arriva il tuo primo Ep “Adesso so combattere”, che raccoglie le versioni rivisitate in chiave acustica di tutti i singoli pubblicati. Cosa rappresenta questo disco per te?
«Il giorno in cui è uscito ero entusiasta come un bambino che scarta per la prima volta un regalo di Natale. É stato elettrizzante vedere il nostro primo progetto, a cui abbiamo lavorato per un anno, concretizzarsi. Direi che è proprio questo quello che rappresenta, un punto fermo e una base da cui partire per costruire qualcosa di grande, lavorando duramente e con tanta passione».
In “Senza Regole” racconti: «quello che son stato e che ho avuto in un periodo preciso della mia vita che è ben diverso da quello che vorrei essere e avere un domani». Cosa vorresti essere e cosa vorresti avere?
«La vita è fatta di scelte e purtroppo ne ho fatte molte che non erano giuste. Sarei un ipocrita a dirti che non me ne pento perché di alcune me ne pento amaramente, l’unica cosa di cui sono felice è che, nonostante i miei errori, ho ancora al mio fianco chi mi ha sempre voluto bene e, se un domani avrò un qualcosa in cambio dai miei sacrifici, l’unica cosa che vorrò sarà condividere tutto con le persone che mi hanno sempre voluto bene e sostenuto a prescindere dagli sbagli».
Quanto ha influito nella tua crescita artistica il fatto che tua madre fosse una chitarrista e cantante?
«Mia mamma ha indubbiamente influito nel farmi innamorare della musica. Per quanto riguarda la crescita artistica, direi che va in parallelo con la crescita personale. Ogni artista credo racconti sempre un po’ di sé nelle proprie canzoni, di quello che pensa e di come lo vive e crescendo i pensieri e i modi di vivere determinate situazioni cambiano. É qui che per me si collocano entrambi i miei genitori che hanno saputo consigliarmi e darmi il loro parere in ogni circostanza della mia vita, facendomi crescere nella maniera per loro più giusta, lasciandomi però sempre la libertà di scegliere e decidere e di questo non posso che andarne fiero».
Come mai il nome Emod Paz?
«Emod è semplicemente il diminutivo del mio nome ovvero “Dome” girato al contrario, mentre dietro Paz c’è una storia vera e propria. “Paz” deriva da Vinny Paz un pugile italo americano che, dopo aver avuto un brutto incidente, si è dovuto allontanare dal ring per un lungo periodo. I medici addirittura gli dissero che non avrebbe più potuto combattere. Ma Vinny, non potendo far a meno del ring, più determinato che mai, iniziò ad allenarsi segretamente. Così facendo sconfisse il suo grave infortunio e tornò sul ring più forte di prima, riprendendosi il titolo di campione. Tra l’altro lo cito proprio nel brano “Adesso so combattere”. Per me la musica è come per lui la box, non ne possiamo fare a meno, e mi rivedo molto in lui soprattutto nella sua determinazione».
Nei tuoi testi hai sempre cercato di raccontare storie vere, spesso autobiografiche, che rispecchiassero al meglio un pensiero o un preciso momento del tuo vissuto. C’è un momento della giornata che ti dedichi alla composizione oppure quando ti viene l’ispirazione?
«Ti posso dire che sicuramente mi dedico ogni giorno alla composizione ma non ho un momento specifico. Per quanto riguarda l’ispirazione, naturalmente non sono costantemente ispirato ma cerco sempre il modo di trovarla. Se si vuol far della propria passione il proprio lavoro, ci si deve comportare professionalmente e, banalmente, mi vien da dire che a lavoro ci si deve andare tutti i giorni con o senza “ispirazione” e, alla fine della giornata, bene o male che sia andata, ti sentirai appagato».
Come mai hai deciso di rendere i tuoi testi autobiografici? Cosa provi a cantare la tua vita al pubblico che ti segue?
«Non mi sono mai imposto di rendere i miei testi autobiografici, tutto è nato sempre spontaneamente. Fin da bambino il modo che usavo per sfogarmi era scrivere sulle pagine di un quaderno. Non era il solito diario dei segreti ma più un mezzo per buttar fuori tutto ciò che avevo per la testa, dato che ho sempre fatto molta fatica a parlare. E unire le parole dei miei sfoghi personali alla mia musica è stato istintivo».
Come immagini il tuo futuro?
«Avrei mille cose da dire su come immagino il mio futuro, però tendo a non svelare i miei desideri. È un po’ come quando vedi una stella cadente ed esprimi un desiderio, per far sì che quel desiderio si avveri non devi rivelarlo a nessuno. Beh, la vedo un po’ in questo modo, quindi non ti dirò cosa immagino ma ti dirò che lavorerò sodo e dimostrerò con i fatti ciò che voglio fare per la musica e con la musica».
Da qualche giorno è iniziato il nuovo anno, quali i tuoi progetti?
«Si siamo felicemente entrati nel nuovo anno e l’ho accolto a gran voce festeggiando la chiusura del 2019 con l’uscita di “Adesso so combattere”, un EP, come accennavo prima, che rappresenta un punto di partenza un po’ per tutto quindi anche per la creazione di tutte le nuove melodie che ascolteremo nel 2020. Melodie che sono in fase di composizione già da qualche mese e alcune di queste sono composte da più di una voce. Di chi saranno queste voci, lo scopriremo nei prossimi mesi».
Stai già lavorando ad un album? Se è così puoi anticiparci qualcosa?
«Magari è troppo presto per dire con certezza che uscirà un album nel 2020 ma questo non vuol dire che io non ci stia già lavorando. E vi anticipo che sono impaziente di far uscire nuova musica in questo fantastico nuovo anno che ci aspetta!».