Le sei tracce originali che compongono la colonna sonora del film “Il Sindaco del Rione Sanità” portano la firma di Raffaele Buonomo, in arte Ralph P. Il giovane rapper napoletano, si avvicina al mondo della musica fina da piccolo. Classe 1993, Ralph, un po’ scugnizzo e un po’ intellettuale, nella sua musica riesce a fondere la cultura di strada e i temi attuali, raccontando le cose dal suo punto di vista. L’avventura con “Il Sindaco del Rione Sanità” è iniziata nel 2017 con l’incontro della Compagnia Nest e del regista Mario Martone che lo sceglie sia come attore sia compositore delle musiche dello spettacolo teatrale. “Niente ‘e nuovo” è il brano che incanta il regista e il pubblico in sala per centinaia di repliche in tutta Italia, oggi presente anche nell’adattamento cinematografico. Attualmente Ralph P. è impegnato nella realizzazione di un nuovo progetto musicale, anticipato dall’uscita estiva dei sue singoli “Anima dispersa” e “Un mojito e la musica”.
Musica e brani del film “Il Sindaco del Rione Sanità” di Mario Martone portano la tua firma. Come stai vivendo questa esperienza?
«Ancora non mi sembra vero, è un qualcosa di incredibile. L’idea che le mie musiche e i miei brani siano state inseriti in un film a risonanza mondiale mi rende felice, e credo che sia il minimo. Cerco di rimanere con i piedi per terra, questo e’ sicuramente uno step importante ma non è’ altro che un punto di partenza».
Il film ha ricevuto il “Leoncino d’Oro” alla 76. Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Cosa ha significato partecipare al Festival?
«Un’altra enorme soddisfazione. “Il Sindaco del Rione Sanità” era uno dei 3 film italiani a Venezia, non è roba da poco. La giornata e’ stata un continuo di emozioni; credo di aver cominciato a realizzare tutto quello che era successo con almeno 24 ore di ritardo. Siamo arrivati sul red carpet e c’erano le mie musiche ad accompagnarci verso l’ingresso… davvero non si può spiegare! Mi sono sentito fortunato; ho fatto anni di studi e sacrifici, crescendo in un quartiere considerato difficile, e posso dire di aver partecipato ad un evento straordinario come quello della Mostra del Cinema».
L’avventura con “Il Sindaco del Rione Sanità” ha avuto inizio nel 2017 con l’incontro della Compagnia Nest e del regista Mario Martone. Ci vuoi raccontare com’è nato l’incontro?
«Ho lavorato con una fotografa e casting director, Nunzia Esposito, per un altro progetto (“Scampia Trip”). Lei è molto a contatto con il mondo del cinema e mi ha informato dell’audizione, spingendomi a provare. Ho incontrato Mario e Giuseppe Miale di Mauro e ho cantato due miei brani (“Da ‘na parte a n’ata” e “Niente ‘e nuovo”), utilizzando i beat che avevo sul mio cellulare come base; me ne sono andato senza troppe aspettative, erano alla ricerca di un attore e non sapevo se un musicista/rapper avrebbe potuto trovare posto. E invece qualche mese dopo mi hanno richiamato ed è partito tutto; le prove al NEST, l’ingresso in questa straordinaria compagnia, l’inizio di profonde amicizie e “Niente ‘e nuovo” come brano di apertura di spettacolo e poi film»
Sono sei le tracce che compongono la colonna sonora.
«Scrivere e/o comporre qualcosa è di per sé un lavoro gratificante; ancora di più quando i tuoi brani possono raggiungere persone in tutta Italia o nel mondo. Le musiche per lo spettacolo (Ritorno di Armida, Ultima cena, Morte di un Sindaco) sono nate durante le prove. Servivano degli intermezzi fra gli atti e ho avuto qualche idea che ho proposto a Mario: gli sono piaciute, abbiamo lavorato in armonia con il testo e le emozioni che suscita, cercando di comunicare determinate sensazioni. Questi brani si trovano anche nella colonna sonora del film, sono solo la versione 2.0 adattata per il cinema; in più, c’è “Rione Sanità” ed un’altra strumentale, “Men’s Best Friend”. Il nome di quest’ultima deriva dalla scena che avevo in mente quando l’ho composta, il ritorno di Barracano dal canile. Le musiche le ho composte fra Italia e l’Inghilterra, e -vista l’intensità del testo- il lavoro è stato abbastanza semplice».
Rione Sanità è un brano che hai realizzato nel corso della tournée teatrale.
«Sì. La storia di Antonio Barracano mi ha colpito, nei 3 atti dell’opera si rivelano il lato umano, le sue paure, i suoi affetti. Ho avuto a che fare con questo personaggio quasi ogni sera e ho pensato che sarebbe stato bello raccontare la sua storia, racchiuderla in un monologo rappato di 3 minuti. Una sorta di riassunto della sua vita e un testamento, insomma».
Attualmente sei impegnato nella realizzazione di un nuovo progetto musicale, in cui si fondono le diverse sfaccettature della tua esperienza artistica e umana. A quando l’uscita?
«Sì, al momento sto lavorando a nuovi brani, le idee sono sicuramente molte e sto cercando di mantenere una linea coerente. I primi due singoli erano pezzi ‘romantici’, nei quali ho cercato di usare musicalità coinvolgenti. Vorrei continuare su questa linea, quella di sonorità ‘potenti’, magari scrivere qualche altro pezzo ‘conscious’ con qualche collaborazione. Per questo non posso ancora dire quando sarà pronto il disco… ma è certo che seguiranno altri singoli nei prossimi mesi».
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