Classe 1994, Simona Tabasco fa il suo esordio sul piccolo schermo nella seconda e nella terza stagione della fiction “Fuoriclasse”. Al cinema approda nel 2014 nel film “Perez” di Edoardo De Angelis, in cui interpreta Tea, la figlia del protagonista Demetrio (Luca Zingaretti), un ruolo grazie al quale la giovane attrice riceve il Premio Gugliemo Biraghi ai Nastri d’Argento 2015. Attualmente Simona è tra le protagoniste de “I bastardi di Pizzofalcone”, la serie tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni (Bastardi di Pizzofalcone, Buio, Gelo e Cuccioli), ambientati nella Napoli contemporanea. L’abbiamo incontra alla nona edizione del Social World Film Festival, dove ha ritirato il premio come attrice rivelazione dell’anno.
Sei una delle protagoniste della serie televisiva “I bastardi di Pizzofalcone”. Puoi darci qualche anticipazione sulla prossima stagione, in particolare sul personaggio che interpreti, l’agente di polizia Alessandra (Alex) Di Nardo?
«Non posso anticiparvi nulla, perché non so come evolverà il personaggio, vorrei solamente che Alex diventasse più indipendente ed intraprendente, più decisa su quello che vuole fare. Non sono accorrente di quando gireremo ma sicuramente ci sarà la terza serie».
Cosa ti ha colpito di Alex nel momento in cui ti hanno proposto la sceneggiatura?
«I suoi silenzi e la sua riflessività. Mi sono ritrovata moltissimo in lei, specialmente per quanto riguarda il rapporto con il padre, nel senso che io con mio padre ho avuto sempre un ottimo rapporto, ma ultimamente è diventato conflittuale. Sono stata felice di lavorare con Mariano Rigillo che è un grandissimo attore».
Hai mai pensato al teatro?
«Non l’ho mai fatto, ma di recente è nata in me la voglia di provare anche il teatro. Sto iniziando a studiarlo con il regista teatrale napoletano Giancarlo Sepe. Vorrei iniziare a recitare su un palcoscenico, per poter superare la difficoltà che ho nel parlare in pubblico e credo che il teatro aiuti moltissimo».
Sul set non hai alcuna difficoltà?
«No, assolutamente».
C’è un ruolo in particolare che ti piacerebbe interpretare e che non ti è stato ancora proposto?
«Sicuramente un ruolo che non rispecchi minimamente me stessa. Mi piacerebbe interpretare un’eroina»
Stai preparando qualcosa per il cinema o per la televisione?
«Forse preparerò qualcosa per il cinema, per la televisione e anche per il teatro».
A che età hai iniziato a recitare?
«A diciotto anni ho frequentato il Centro Sperimentale per un anno. Tutto è iniziato a sedici anni quando in un villaggio vacanze a Giffoni Film Festival, mi chiesero di partecipare ad un provino per dei cortometraggi. Da quel momento iniziai a girare diversi cortometraggi, appassionandomi al lavoro di attrice. Tornata a casa chiesi a mio padre di iscrivermi ad un’agenzia cinematografica. Iniziai a partecipare a diversi casting, fino a quando mi scelsero per un ruolo da protagonista per una serie su Canale 5, che non è stata mai realizzata. Da quel momento non mi sono più fermata».
C’è un attore o un regista con cui vorresti lavorare in futuro?
«Mi piacerebbe lavorare con il giovane regista canadese Xavier Dolan, poiché attraverso i suoi film riesce a lanciare dei messaggi molto chiari in maniera personale, dicendo la sua».