Oltre ad essere uno dei cantautori più ascoltati al mondo sulle piattaforme streaming, Ed Sheeran, probabilmente è uno tra quelli in grado di mettere d’accordo sia un pubblico di adolescenti che quello più maturo e consapevole, piacevolmente colpito da questo artista che si presenta sul palco solo con la sua chitarra e la loop station, senza abbellimenti elettronici.
Lo scorso 16 giugno, questo moderno Re Mida del pop, si è esibito allo Stadio Olimpico di Roma dopo aver aperto nei giorni precedenti il Firenze Rocks. Il cantante ha fatto il suo ingresso sul palco alle 21 in punto, accolto dall’urlo assordante dei 60.000 fan dello stadio Olimpico, sorridente e con lo sguardo incredulo di chi ancora non si capacita di trovarsi di fronte a un muro di persone venute da tutta Italia apposta per lui. Il palco è imponente, con schermi asimmetrici ad alta risoluzione ad accompagnare le sue canzoni, oltre a un bel gioco di luci a creare la giusta atmosfera. Sheeran attacca subito con Castle on the hill, uno dei brani più amati dell’ultimo album Divide, e alla fine esordisce dicendo: «Ciao Roma! Spero che conosciate le canzoni, se no per voi saranno due lunghe ore. Tutto quello che ascolterete stasera è suonato live, con chitarra e loop station». Subito dopo il cantante si è esibito con l’energico Eraser, brano iniziale Divide, e subito dopo con A Team.
La scaletta è stata costruita con sapienza per alternare brani rap/r&b come Don’t e New man a delicate ballad come Dive. Una delle performance più riuscite della serata è quella di Bloodstream, alla quale sono seguite I don’t care, Tenerife sea, per la quale Ed richiede il silenzio. Silenzio interrotto solo dagli applausi per una richiesta di matrimonio fatta durante la canzone in Tribuna Montemario. Molto coinvolgente il medley di brani dal primo album Plus, per non parlare della più recente Galway Girl, riuscito esperimento tra rap e sonorità irlandesi. Degna di nota è stata anche I see fire, tratta dalla colonna sonora de “Lo Hobbit”, cantata per buona parte a cappella, senza nemmeno l’accompagnamento della chitarra, seguita da Thinking out loud,Photograph e Perfect. Nel finale del concerto, dove il cantante indossa la maglia della nazionale italiana, i ritmi aumentano prima con l’accattivante Nancy Mulligan e poi con tre hit Sing, Shape of you e You need me, I don’t need you.
Il concerto, durato quasi due ore, ha confermato tutte le qualità di Ed Sheeran, in grado di passare con disinvoltura da ballate pop-folk a tiratissimi brani hip hop senza mai perdere per un secondo l’intonazione, dimostrando doti da consumata star nonostante abbia solo 28 anni.