Presentata la terza edizione della rassegna di drammaturgia antica “Pompeii Teatrum Mundi” che andrà in scena nel Teatro Grande di Pompei dal 20 giugno al 13 luglio 2019. Ancora una volta il Teatro Stabile di Napoli si riconferma polo teatrale di riferimento nazionale e internazionale per la qualità delle sue scelte artistiche e per la sperimentazione che porta avanti con successo di pubblico e di critica.
«La formula collaudata delle nostre produzioni –ha sottolineato il regista Luca De Fusco – ci permette di portare in scena importanti opere della drammaturgia classica con innovative riletture in chiave moderna. La nostra intesa con le amministrazioni si coniuga perfettamente con il nostro percorso artistico».
Il professor Massimo Osanna, direttore artistico della manifestazione e direttore generale della Soprintendenza di Pompei si è dichiarato soddisfatto della proficua collaborazione con le istituzioni del territorio,insieme alle quali porta avanti,con passione, un programma unico a livello internazionale. Il sindaco di Pompei Pietro Amitrano insieme con Emilio Di Marzio del consiglio di amministrazione del Teatro Stabile di Napoli e rappresentante della Regione Campania, si sono congratulati con Luca De Fusco per l’importante lavoro svolto al fine di garantire la perfetta riuscita della rassegna. Sono quattro gli spettacoli che andranno in scena nella suggestiva location del Teatro Grande di Pompei promosse dal Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale e Parco Archeologico di Pompei, in collaborazione con Fondazione Campania Teatro Festival Italia 2019, Teatro Nazionale di Genova, Teatro di Roma-Teatro Nazionale, Fondazione Matera Basilicata 2019. La rassegna prende il via con “La tempesta” di William Shakespeare (il 20,21 e 22 giugno) con la regia di Luca De Fusco. Il personaggio di Prospero è interpretato da Eros Pagni, Gaia Aprea ha il doppio ruolo di Calibano e Ariel. «La mia regia della “Tempesta” – ha dichiarato Luca De Fusco – è assolutamente innovativa, perché apportando molte modifiche al testo originale, ne ho tratto uno spettacolo surreale, visionario, malinconico e strampalato». Segue “Edipo a Colono” (dal 27 al 29 giugno), riscritto da Ruggero Cappuccio e liberamente tratto dall’opera di Sofocle, con la regia di Rimas Tuminas. Il regista di origini lituane, dotato di una ironia e genialità fuori dal comune, è uno dei maggiori registi teatrali contemporanei. «Lo spettacolo che ho dedicato alla memoria di Nekrosius recentemente scomparso– ha sottolineato Rimas Tuminas- ha subito molte modifiche nel tempo, diventando per me quasi un’ossessione. “Edipo a Colono” è perfettamente adatto alla messa in scena nel Teatro Grande di Pompei, perché la sua bellezza evoca la dimensione onirica. Spero sempre che i miei spettacoli possano cambiare la vita e il modo di essere di molta gente, ma poi comprendo che è solo una utopia».
Segue “Satyricon”(dal 4 al 6 luglio) di Francesco Piccolo ispirato all’opera di Petronio,con la regia di Andrea De Rosa. L’autore racconta con ironia e senso di pietà un momento difficile della società romana dell’epoca, che permeata dalla corruzione e dalla mancanza di ideali, si lascia andare completamente. A seguire “Il Paradiso perduto Leela” (11 al 13 luglio), una produzione “Vertigo Dance Company”, con le coreografie di Noa Wertheim-Koren, e con il contributo dell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Israele in Italia. Uno spettacolo di danza contemporanea avvincente di grande impatto emotivo. La pasticceria De Vivo che opera a Pompei ha offerto dopo la conferenza stampa il dolce Theatrum creato per l’occasione.