La “Cura” (parola che nel dizionario italiano significa quello che si declina in un’azione precisa, perseguendo, con assiduità, un impegno nel praticare un’attività, o, ancora, avere un atteggiamento premuroso nei confronti di qualcuno o qualcosa) sarà il filo conduttore della stagione teatrale 2019/2020 del Teatro Nuovo di Napoli, ricca e articolata nelle proposte in programma, che, dal prossimo mese di ottobre fino ad aprile 2020, animeranno il palcoscenico partenopeo, rispettandone la naturale e consolidata vocazione per la drammaturgia contemporanea.
«La Cura – sottolineano Francesco Somma e Alfredo Balsamo, rispettivamente presidente e direttore del Teatro Pubblico Campano – non è solo uno slogan singolare per catturare l’attenzione dello spettatore, ma intende essere l’invito, fruitori e propositori assieme, a tutte le azioni a essa sottese, verso la forza suggestiva ed evocatrice del teatro. All’insegna di tale convincimento è quello che, anche quest’anno, come per gli anni passati, faremo con rinnovata e maggiore intensità, per ripagare la fiducia accordataci dal nostro pubblico, intensificando l’attenzione verso di loro e provando a soddisfare sempre più le loro richieste».
La stagione teatrale prenderà il via, giovedì 10 ottobre 2019 (in scena fino al 13), con il prologo affidato al regista Pino Carbone, che porterà in scena Assedio riscrittura da Cyrano de Bergerac di Rostand e materiali raccolti sull’assedio di Sarajevo, con Anna Carla Broegg, Giandomenico Cupaiuolo, Francesca De Nicolais, Renato De Simone, Rita Russo. Lo spettacolo, prodotto da Teatri Uniti, sarà presentato a Napoli dopo il debutto di luglio 2019 alla Biennale Teatro di Venezia, ed è il primo dei due progetti condivisi con la Sala Assoli, che ospiterà nello stesso periodo altri due lavori del regista. Sabato 19 e domenica 20 ottobre, Borderline/Asmed presentano Mittelmeer, allestimento che si avvale delle coreografie di Susanne Linke, una delle madri del neo-espressionismo tedesco. Renato Carpentieri e Stefano Jotti saranno in scena, dal 23 al 27 ottobre, in Le braci dall’opera di Sándor Márai e l’adattamento di Fulvio Calise, per la regia di Laura Angiulli, presentato da Teatro Coop. Produzioni/Galleria Toledo dell’opera di Sándor Márai Il passaggio d’epoca segnato dalla Prima Guerra Mondiale è il luogo temporale in cui l’autore colloca il nucleo retrospettivo del romanzo, un testo legato con filo rosso alla grande tradizione romanzesca, che assieme guarda alla crisi dei grandi miti della società occidentale ed al transito in un “nuovo mondo”. Dal 6 al 10 novembre, Teresa Saponangelo, Eva Cambiale, Andrea Renzi, Angela Fontana, Lucienne Perreca, Tony Laudadio in Il tempo è veleno di Tony Laudadio, per la regia di Francesco Saponaro, presentato da Teatri Uniti e Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia. Una commedia amara e melanconica in cui tre età della vita e tre momenti temporali diversi si inseguono e si intrecciano, talvolta sovrapponendosi, in un unico e simbolico spazio: l’ampio salone di un appartamento napoletano che guarda il mare. Dal 14 al 17 novembre, Giuseppe Battiston, in Orson Welles’ Roast, dipinge un suo ritratto del geniale Orson Welles, immaginando come sarebbe un breve incontro con lui se potesse, solo per un’ora, tornare a stare con noi. La drammaturgia è a cura Michele De Vita Conti e Giuseppe Battiston, la regia di Michele De Vita Conti. Giovedì 21 novembre prende il via la sezione Storie e Memorie con Ezio Mauro in Berlino Cronache del Muro, le vicende che hanno segnato la storia, presentato da Elastica Anniversari. Dal 29 novembre al 1 dicembre Artèteca e Laprimamericana presentano Patrizio Oliva in Patrizio vs Oliva di Fabio Rocco Oliva, con Rossella Pugliese, regia di Alfonso Postiglione. Ananke era definita da Omero la “necessità di combattere”. Patrizio Oliva è stato uno dei più grandi pugili della boxe italiana. Scorrendo la sua vita appare evidente come sia stata una qualche Ananke a seguirlo da vicino, e le sue fatiche sportive ci ricordano le gesta di un semidio. Giovedì 5 dicembre sarà la volta del secondo appuntamento di Storie Memorie con Enzo Vetrano e Stefano Randisi in Quando la vita ti viene a trovare, dialogo tra Lucrezio e Seneca di Ivano Dionigi, presentato da Emilia Romagna Teatro Fondazione e Compagnia Vetrano/Randisi. Elisa Di Eusanio, Alessia Giuliani, Alberto Giusta, Davide Lorino, Orietta Notari, Aldo Ottobrino sono i protagonisti di Le regole per vivere di Sam Holcroft nella traduzione di Fausto Paravidino, per la regia di Antonio Zavatteri, in scena dall’11 al 15 dicembre e presentato da Gli Ipocriti Melina Balsamo e Teatro Stabile di Verona in collaborazione con Teatro Ambra Jovinelli. Una divertente commedia che prende spunto da una riflessione di tipo psicoanalitico, anzi da un esperimento che vuole rispondere a una domanda: cosa succederebbe se i principi della teoria cognitivo-comportamentale fossero applicati ad un pranzo di Natale di una famiglia-tipo? Dal 26 al 29 dicembre il palcoscenico partenopeo ospiterà una delle più grandi attrici del nostro tempo, Isa Danieli, in Raccontami, un percorso di donna, che ha attraversato e attraversa i generi più diversi: la sceneggiata, la tragedia greca, le parole di autori contemporanei. Da Lina Wertmuller a Ugo Chiti, da Annibale Ruccello a Enzo Moscato, da Letizia Russo ad Antonio Tarantino, fino a Ruggero Cappuccio. Parole soffiate fino al cuore di chi ascolta, perché rimbalzino in un’eco mai rassegnata e muta. A dare il via alla programmazione del nuovo anno, dal 10 al 12 gennaio, sarà Mimmo Borrelli, autore, interprete e regista di Malacrescita, tratto da La Madre:’i figlie so’ piezze ‘i sfaccimma. Borrelli racconta con la sua lingua popolare e letteraria la storia di Maria Sibilla Ascione. Figlia di camorrista e di camorrista innamorata, è una Medea contemporanea. Intossicata dalle esalazioni della terra dei fuochi, cerca vendetta contro un Giasone che risponde al nome di Francesco Schiavone “Santokanne”. Presentato da Associazione Culturale Sciaveca, lo spettacolo è il secondo progetto in programma condiviso con la Sala Assoli, che ospiterà Napucalisse di Mimmo Borrelli. Ancora a gennaio, dal 22 al 26, Enzo Vetrano, Stefano Randisi e Giovanni Moschella in Riccardo 3 L’avversario di Francesco Niccolini, liberamente ispirato al Riccardo III di William Shakespeare e ai crimini di Jean-Claude Romand, regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi. Presentato da Arca Azzurra Produzioni, ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con Le tre corde/Compagnia Vetrano Randisi, il testo rilegge in chiave contemporanea un grande classico di Shakespeare, oggi demone recluso e indomito, che viene qui sottratto al medioevo inglese e diventa abitante del presente, dando vita a una messa in scena che non sarà una pura variazione sul tema, ma qualcosa di “meno rassicurante”. Dal 19 al 23 febbraio, Ginestra Paladino in Ritratto di Dora M. un progetto a cura di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, con le parole di Fabrizio Sinisi e la regia di Francesco Frongia, presentato da Teatro Filodrammatici di Milano. Dora Maar (1907-1997) fu la musa dei surrealisti nella Parigi artistica e culturale dell’epoca, fino all’incontro e alla relazione con Pablo Picasso, che la porterà sull’orlo della follia. Ancora a febbraio, doppio appuntamento con Marco Baliani che proporrà, giovedì 27 febbraio nell’ambito della sezione Storie e Memorie, lo spettacolo Kholhaas dal racconto Michele Kholhaas di Heinrich von Kleist, per la regia di Maria Maglietta, presentato da Casa degli Alfieri/Trickster Teatro. Dal 28 febbraio all’1 marzo Marco Baliani in Una notte sbagliata, per la regia di Maria Maglietta, presentato da Marche Teatro. Come si presenta l’Assurdo? Ci sono segnali che possano mettere in allarme prima che la terribilità del caso si manifesti? Una narrazione dove il linguaggio orale del racconto non riesce più a dispiegarsi in un andamento lineare, ma si frantuma, produce loop verbali in cui il Tempo oscilla, senza obbligati nessi temporali. Dal 4 all’8 marzo Gabriele Lavia porta in scena I ragazzi che si amano da Jacques Prévert, presentato da Fondazione Teatro della Toscana. Sulla poesia di Prévert Gabriele Lavia costruisce un intenso recital sulla forza e il potere del sentimento d’amore. Dall’11 al 15 marzo Carlo Cecchi, Angelica Ippolito in Dolore sotto chiave – Sik Sik l’artefice magico, un dittico con la regia di Carlo Cecchi che riunisce due atti unici di Eduardo De Filippo, presentato da Marche Teatro ed ElleDieffe. Lorenzo Gleijeses sarà in scena, dal 2 al 5 aprile, in Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa, regia e drammaturgia Eugenio Barba, Lorenzo Gleijeses, Julia Varley, presentato da Gitiesse Artisti Riuniti. In scena la vicenda di Gregorio Samsa, un danzatore immaginario, omonimo del protagonista de La Metamorfosi di Franz Kafka. In occasione dello spettacolo e nell’ambito di un progetto più ampio condiviso con il Museo Madre, il Teatro Pubblico Campano promuoverà uno stage a cura di Eugenio Barba. A chiudere la stagione teatrale, dal 16 al 19 aprile, sarà lo spettacolo Filo Filò. Nuova tappa del teatro di parola di Marco Paolini, che ispirandosi ai filò, tradizionali veglie serali dove gli anziani si riunivano per raccontare storie uniche e preziose, prova a riflettere a voce alta su come la vita di tutti noi sta cambiando, grazie o per colpa delle tecnologie, che derivano dalle innovazioni e di cui facciamo uso quotidianamente.
La proposta artistica del Teatro Nuovo di Napoli estenderà, anche la prossima stagione, lo sguardo sulla danza contemporanea, proponendo, oltre a Quelli che la Danza 2020, la terza edizione della rassegna Monday Dance – I lunedì della danza, percorso fra le più interessanti espressioni coreutiche della Campania, unitamente ad un nuovo appuntamento con La Poetica del Tango, a cura di Adriano Mauriello. I comedians più irriverenti saranno protagonisti della terza edizione della rassegna Stand Up Comedy, presentata da Teatro Pubblico Campano in collaborazione con Altra Scena. La musica sarà ancora protagonista della prossima stagione con la quarta edizione della rassegna Il Nuovo Suona Giovane, per dare corpo ed evidenza a svariati linguaggi musicali del nostro tempo. Non mancherà, inoltre, La Rete dell’Immaginario, diciannovesima edizione della rassegna teatrale per le scuole superiori, programmata lungo l’intera stagione.