Selezionato nello Short Film Corner della 67°edizione del Festival di Cannes, Evento speciale della 44° edizione del Giffoni Film Festival, in concorso al Mumbai Women’s International Film Festival (MWIFF) ed al Women Director’s International Film Festival (WDIFF), il “Teatro dei ricordi”, cortometraggio di esordio della regista napoletana Angela Bevilacqua, è stato presentato questa mattina a Roma nella storica sede dell’Agis.
Un debutto in grande stile per Angela, fin da bambina appassionata d’arte e, nella fattispecie di cinema. La giovanissima filmaker napoletana, che ha diretto “Il Teatro dei ricordi” non ancora diciottenne nello scorso inverno, ha avuto l’onore di avere come protagonisti del corto, il leggendario attore francese Jean Sorel (Bella di giorno, Vaghe stella dell’orsa) accanto all’avvenente astro nascente del cinema italiano Alessia Alciati.
Nel cast de “Il Teatro dei ricordi” figurano anche Massimo Zordan, Giulia Mombelli e Mary Di Tommaso. “Il teatro dei ricordi” ripercorre in maniera suggestiva “i non luoghi dell’anima” e vuole essere la metafora della realtà giovanile dove il malessere della protagonista, una ragazza quasi ventenne (Alessia Alciati), la porta ad una scelta di rifiuto della vita attraverso una fuga nel sonno dell’oblio. Ma i suoi ricordi vengono custoditi da un misterioso personaggio in un luogo fuori dallo spazio e dal tempo rappresentato da un teatro nel quale ella inconsapevolmente si ritrova. Saranno proprio le parole dello strano “custode” (Jean Sorel) a risvegliare nella protagonista la coscienza di sé, ma le sorprese non mancheranno. Le riprese si sono svolte nel suggestivo Teatro Flavio Vespasiano di Rieti e nel Bosco di S. Celso a Bracciano in provincia di Roma. L’Opera è stata realizzata con il sostegno della Regione Lazio – Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo e con collaborazione dell’Assessorato alle Culture, Turismo e Promozione del Territorio del Comune di Rieti e ATCL (Associazione Teatrale tra i Comuni del Lazio). Consulente artistico il critico cinematografico Marco Spagnoli. A produrre il cortometraggio la Polifemo guidata da Paolo Monaci Freguglia, realizzatrice in passato del primo cortometraggio della regista Giorgia Farina (“Alba”), dei documentari “La notte della Sindone” e “Giovanna Cau – Diversamente Giovane”, nonché co-distributrice per l’Italia del film “Un mostro a Parigi” prodotto da Luc Besson, presentato in anteprima a Giffoni 2012. Il Direttore della fotografia è Francesco Ciccone, mentre la scenografia è di Adriano Annino, i costumi sono di Carlotta Polidori ed il montaggio è affidato a Paola Freddi. Alla conferenza, svoltasi nella Sala Cinema Franco Bruno, con la regista, Angela Bevilacqua, Marco Spagnoli, Paolo Monaci e Maridì Vicedomini è intervenuto Mark Olan Dreesen, curatore dei seminari del regista premio Oscar Paul Haggis in programma al Teatro Golden di Roma a marzo 2015 ed il Direttore Artistico del Teatro Golden, Andrea Maia.
«Non vedo l’ora di tornare a Roma per fare questo seminario – ha scritto in una lettera rivolta ai presenti l’Oscar Winner, autore di Crash – Contatto Fisico e Million Dollar Baby – Nella mia carriera mi sono ispirato ai grandi cineasti italiani che hanno ridefinito il cinema, dagli anni ’50 fino gli anni ’80. Ma sono anche un grande ammiratore dei registi italiani che lavorano ancora oggi. Ho girato il mio ultimo film in Italia ed è stata un’esperienza meravigliosa, ho trovato il livello di arte e di professionalità seconda a nessun al mondo. So che questo è un momento difficile e impegnativo nel mondo del cinema italiano – ha continuato nel suo messaggio Haggis – L’economia è un grande fattore ed ha avuto un enorme impatto sulle arti. Tuttavia è anche vero che la gente in questo settore lotta sempre, in tutto il mondo. Io, non ho avuto nessuna formale istruzione nel cinema, e quando ho iniziato non avevo contatti nè nessuna speranza di farcela.» Questo progetto, come ha sottolineato lo stesso Dreesen, rappresenta una possibilità unica per ascoltare, parlare e lavorare con uno dei più importanti protagonisti dello Star System Hollywoodiano, valorizzando quindi quelli che sono i giovani talenti italiani, dando ad essi l’opportunità di poter progredire nel loro percorso artistico senza dover espatriare oltreoceano.