“T’immagini”, storico brano di Vasco Rossi contenuto nell’album “Cosa succede in città” del 1985, da venerdì 31 maggio è disponibile in versione remix, l’unico autorizzato da Blasco in vent’anni. La nuova versione del brano è stata realizzata da un team tutto modenese ed emiliano, composto dal disc jockey Luca Zanarini, amico personale di Vasco Rossi con cui ha iniziato insieme una carriera da DJ nei locali di Modena, dai sound engineer Danilo Bastoni e Gianni Salvatori (4K / Sant’Anna Studio), dal producer Fabrizio Zanni per l’etichetta discografica The Saifam Group e dal produttore Robby Giusti alla parte video.
Per l’occasione abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Luca Zanarini.
È in distribuzione il remix ufficiale del brano “T’Immagini” di Vasco Rossi, brano contenuto nell’album “Cosa Succede in Città” nel 1985. Come mai proprio questo testo?
«La ragione è stata abbastanza naturale e semplice. In un pomeriggio ero con Rossi a Bologna, e gli dissi che mi sarebbe piaciuto mixare “T’Immagini”. Lui mi rispose che gli piaceva l’idea e che era curioso di sentire come l’avrei fatta. Dopo qualche settimana e qualche prova, abbiamo mandato il pezzo a Rossi, che in quel periodo era a Los Angeles, a lui è piaciuto e alla fine è uscito fuori il remix che oggi potete sentire. Inoltre abbiamo pensato all’’uscita del remix anche in vinile colorato edizione limitata, perché mi piace l’idea di avere anche qualcosa di tangibile in mano».
Per l’occasione avete scelto un team tutto emiliano e modenese…
«Abbiamo fortemente voluto un team emiliano e modenese perché siamo tutti amici e tutti sono musicisti, sound engineer e producer molto competenti. Ci conosciamo da tantissimi anni e abbiamo lavorato per diversi anni insieme, ed è normale che quando lavori ad un nuovo progetto, ti avvali di persone che conosci bene e di cui ti fidi. Poi il tutto è stato realizzato con grande entusiasmo, senza secondi fini, semplicemente per il gusto di divertirci, e alla fine è venuta fuori una bella cosa».
Una versione da ballare per l’estate.
«Sicuramente è una canzone che suoneremo in giro per le piazze, per le spiagge. Abbiamo dei dj amici che sono ancora in attività e suonano moltissimo».
Vasco Rossi ha dato dei suggerimenti per questo brano?
«Vasco ha mandato le tracce, ha ascoltato il remix e ha dato il suo consenso. Poi, nonostante l’abbia tagliata un po’, l’ha accettato molto volentieri».
50 passati dietro ad una consolle. Cosa c’è di diverso oggi?
«Sicuramento la musica e il pubblico, ma la discoteca, i club sono sempre dei luoghi che uniscono, anche se c’è molta confusione. Ho suonato nella più grandi discoteche, tra queste il Picchio Rosso, storico locale di Formigine (Modena), una delle più belle discoteche del nord Italia, che negli anni ha ospitato tantissimi personaggi. Tra l’altro il remix di “T’Immagini” verrà presentato ufficialmente nel corso di uno dei Remember del Picchio Rosso. Ricordo quando Rossi faceva il dj allo Snoopy di Modena, dopo che aveva finito di suonare veniva da me al Picchio Rosso e quando lo vedevo arrivare gli mettevo su La strega».
Cosa ne pensa delle nuove generazioni?
«Noi suonavamo con i dischi e a un certo punto il disco si fermavano. Oggi è tutto tecnologico e non devi stare lì a mixare i brani. Anche se quello che conta è la scelta musicale, un po’ come la voce o ce l’hai o non ce l’hai».
Lei apre i concerti di Vasco, come sceglie il repertorio?
«L’anno scorso a Roma ho proposto delle musiche più rockeggianti, mentre a Modena Park per i 40 anni abbiamo scelto un repertorio diverso, con musiche più morbide relative ai primi anni della carriera di Rossi e devo dire che è piaciuto molto. Comunque la scelta del repertorio dipende dalle situazioni, cambia di volta in volta».
Cosa ricorda del suo primo incontro con Vasco?
«A Rossi lo ascoltavo per radio quando conduceva la trasmissione Sound on Sound, dedicata alla disco-music, ed era bravissimo come speaker. Poi un giorno l’ho incontrato a Zocca, ero con dei miei amici in macchina, ma fu un incontro in cui ci scambiammo un semplice saluto, così me ne tornai a casa soddisfatto dell’incontro. L’ho rivisto qualche tempo dopo in radio con il suo primo disco, e da lì è cominciata la nostra amicizia. Oltre ad essere una persona squisita, come artista mi è sempre piaciuto. Quando tra il ’77 e il ’78 fui intervistato da un giornale nazionale, il giornalista mi chiese quale fosse il mio cantante preferito, ed io risposi Rossi. Lui pensava fosse Luciano Rossi, ma io risposi Vasco Rossi, che in quel periodo era conosciuto solo a Modena e provincia. Rossi è una gran persona, una grande testa, un grande artista. Io sono il suo primo fan».
Cosa ci vuole per mantenere costante amicizia e lavoro?
«Se c’è della stima, se c’è dell’amicizia e se ci sono delle occasioni di lavoro è normale avvalersi l’uno dell’altro».