È in distribuzione da oggi “Triste” (Believe Digital), il nuovo lavoro discografico del rapper Samuel Heron.
«Triste – dichiara Samuel – è un grido sentito e fortemente voluto nei confronti di una società che ci impone di essere sempre felici e “al top”. Attraverso questo disco mi sono messo per la prima volta veramente a nudo, liberandomi dai pensieri inutili e dalle maschere, mostrando anche il lato più fragile e malinconico della mia personalità. Non sono una persona (unicamente) Triste, eppure, l’esigenza di essere anche questo, si è fatta in me così forte da spingermi a metterlo in bella mostra con il mezzo comunicativo più potente a mia disposizione: la mia musica, il titolo del mio primo album. I canoni imposti dai nuovi mezzi di comunicazione, dai social in primis, ci costringono più o meno inconsciamente a mostrarci sempre e solo circondati da good vibes. Non è “cool” mettere in mostra il lato più debole e delicato delle nostre anime, quando in realtà è proprio dai momenti più intensi delle nostre vite che traiamo i migliori insegnamenti, riceviamo l’opportunità di riconoscere e far emergere tutta la nostra forza, tutto il nostro talento. Il lato più vero di ognuno di noi si cela dietro ciò che di solito siamo più reticenti a mostrare, la tristezza non va temuta o evitata ma ascoltata, vissuta».
In una realtà social e 3.0, in cui tutto è o deve essere sempre necessariamente bello, positivo, felice, “Triste” è l’espressione di un sentimento comune a molte delle persone che vivono il conflitto di un mondo ostile e disorganizzato, che ostacola il raggiungimento della soddisfazione personale e degli obiettivi prefissati. Ma è anche un invito a liberarci da inutili fardelli e a svelare la nostra essenza: quando la continua ostentazione del benessere rende impossibile trovare un proprio equilibro, saper ascoltare – e ascoltarsi – accettando il confronto con la propria fragilità, ci aiuta ad essere delle persone migliori, ci svincola dall’inutile obbligo di dover fingere che vada tutto, sempre, bene.
Attraverso il rigore, l’analisi e un’assidua ricerca musicale, il sound e lo stile di Samuel Heron sono ormai unici e riconosciuti nell’ambiente Urban. L’intero album rivela un maggior grado di consapevolezza e maturità nel percorso – musicale e artistico, nonché personale – di Samuel, il quale, superando gli ostacoli, con determinazione e volontà, non hai mai smesso di ricercare la propria vera identità. Con questo progetto il rapper si mostra per ciò che è veramente: un’artista estremamente versatile e dotato di una sensibilità rara, un talento poliedrico senza eguali nella scena hip hop contemporanea.
All’interno di “Triste”, oltre alle sonorità più tipiche del rap e della trap, trovano spazio per essere approfondite le influenze afro e latine che da sempre contraddistinguono la produzione di Samuel Heron. Ci imbattiamo in elementi tropical, dancehall, reggaeton, passando attraverso atmosfere blues e melodie swingate. Fil rouge dell’intero nuovo progetto è proprio l’assidua ricerca musicale, mai scontata e prevedibile, non necessariamente dettata dalle mode del momento ma perfettamente in grado di tenere il passo con esse.
“Triste” si impreziosisce di featuring che includono sia nomi affermati del panorama rap e trap italiano che di collaborazioni che esulano dalla sfera prettamente hip hop, nate dalla volontà di misurarsi su terreni inesplorati e di stupire piacevolmente l’ascoltatore. Dall’incontro tra indie e rap in “Londra” feat. Lo Stato sociale, al raggaeton di “Papi Chulo” feat. Tony Effe, fino agli scratch di dj TY1 nella traccia “Gang gang (prima)” non mancano all’interno del nuovo album le occasioni per emozionarsi (“Fb”) e ballare (“Ubriaco”). Firmano le produzioni di “Triste” i migliori beatmaker della scena odierna: è riconoscibile il magistrale tocco del team ITACA (E. Maimone, L. Grillotti, F. Mercuri, G. Cremona), l’assodato connubio con Pankees e l’accattivante presenza di Sick Luke.