È la nevrosi il punto finale del piccolo viaggio nei linguaggi dell’arte compiuto da Casa del Contemporaneo: il terzo e ultimo appuntamento con la rassegna “Visionarie” in Sala Assoli è con “Nevrotika vol. 4-5-6” scritto e diretto da Fabiana Fazio che va in scena sabato 11 (ore 20,30) e domenica 12 maggio (ore 19,00). Protagoniste del quarto, quinto e sesto capitolo della ‘serie’ sono Fabiana Fazio, Valeria Frallicciardi, Giulia Musciacco e Mariachiara Falcone.
Come è scritto nelle note di regia, “prosegue la ricerca di Progetto Nevrotika nel mondo della nevrosi, o meglio, di quel “disturbo dell’adattamento” da cui nessuno (o quasi), al giorno d’oggi, può dirsi del tutto salvo.
Quali sono le conseguenze che una società sempre più malata come la nostra può avere sui singoli individui? Ancora una volta è questa la domanda che sta alla base delle nostre riflessioni. Si va ormai verso la totale dimenticanza del sé. Il proprio sé scivola sempre più nell’oblio, per rispondere all’esigenza di amalgamarsi all’identità di massa. I nostri impulsi, i nostri desideri, la nostra felicità vengono così sacrificati all’altare dell’Ego. Si parla di degrado della coscienza, dunque, di quella che in ambito psicologico può essere definita come “cacciata dal paradiso”. Una caduta, dunque, tale che “la consapevolezza diventa cieca alla propria stessa cecità” (come direbbe C. Naranjo).
Possiamo dire che con i primi tre volumi di Nevrotika, abbiamo iniziato quello che potremmo definire come un lungo e tortuoso ironico viaggio negli inferi della nostra esistenza.
Come un moderno Dante, con Nevrotika vol. 4-5-6, continuiamo a esplorare i diversi gironi dei dannati, come curiosi turisti di noi stessi. Condannati in vita a perseverare nei nostri errori, costretti a pagare la nostra incapacità di rompere uno schema, una dinamica, uscire da un copione. Ognuno potrà riconoscersi nel girone che preferisce: nell’ipocondriaco, nell’ossessivo- compulsivo, nel paranoico, nel fobico, nell’ansioso, nel maniaco del controllo, nel maniaco depressivo… ce n’è per tutti!
Con-dannati a girare perpetuamente su noi stessi come un cane che si morde la coda, ma noi, cosa ancor più grave, la coda non l’abbiamo.
E dato che, siamo noi stessi a condannarci all’infelicità (come dice Watzlawick nel suo “istruzioni per rendersi infelici”) perchè non provare a farlo come si deve, andandone fieri, persino? Perchè cercare disperatamente e inutilmente di essere felici quando si potrebbe diventare dei veri artisti nell’arte della sofferenza? In fondo, “della felicità non sapremmo cosa farcene”. Questa è ancora una volta la nostra piccola provocazione. Continua, dunque, come ci eravamo prefisse di fare, il nostro piccolo ironico tuffo nell’inconsapevolezza che ci rende vittime di noi stessi e del tempo in cui viviamo.
Un lavoro in divenire, insomma, un vero e proprio “catalogo completo” dei disadattati, che prova in maniera tagliente ed esorcizzante a mettere alla berlina i meccanismi mentali che ci allontanano inconsapevolmente dalla felicità.
Se in Nevrotika vol. 1-2-3 il nucleo è quello del soliloquio, in Nevrotika vol. 4-5-6 abbiamo lavorato ponendo l’attenzione anche su un ulteriore aspetto: cosa succede quando più nevrosi si incontrano? La risposta l’abbiamo davanti agli occhi nel nostro quotidiano! Parleremo, stavolta, di comunicazione. E, se è vero che non si può non comunicare e che tutto il comportamento, e non soltanto il discorso, è comunicazione e tutta la comunicazione influenza il comportamento (“Pragmatica della comunicazione umana”)… e se è vero che oltre al nostro sé (quando ancora ne possediamo uno) portiamo sempre a spasso nel mondo anche le nostre nevrosi (che anzi spesso ci precedono)… allora, l’interazione umana diventa davvero materia di stupefacente complessità, degna di tutta la nostra ammirazione. No. Di più. Adorazione. Uno sguardo sull’aspetto relazionale della comunicazione per vedere fin dove una comunicazione possa diventare patologica. Insomma: nuove frontiere… vecchi motti: “Disadattati di tutto il mondo unitevi!”