Anteprima live il 4 maggio, presso l’Asilo (vico Maffei 4 San Gregorio Armeno- Napoli) del nuovo album dei Illàchime Quartet intitolato “Soundtrack (for Parties on the Edge of the Void)” che sarà pubblicato a fine maggio.
Gli Illàchime Quartet, ovvero Fabrizio Elvetico e Gianluca Paladino fulcro del collettivo sonoro, tornano a suonare dal vivo in occasione dell’imminente pubblicazione del quarto album intitolato “Soundtrack (for Parties on the Edge of the Void)“; nuovo lavoro discografico che sarà pubblicato entro fine maggio.
I.Q. si completa alla batteria con Ivano Cipolletta (già con i Panoramics) e con il violoncello di Pasquale Termini.
Terminata l’esperienza concertistica nel 2011 nel 2012 pubblicarono il terzo album considerato atto conclusivo di un’avventura cominciata dieci anni prima che li ha portati a collaborare con artisti del calibro di Graham Lewis dei Wire, Mark Stewart dei The Pop Group, il trombettista e chitarrista no-waveRhys Chatham, il tedesco Schneider TM noto per le sue trame elettroniche, il compositore jazzSalvatore Bonafede e il compositore elettro-acustico Domenico Sciajno; tutti artisti che hanno apportato sorprendenti intrecci sonori arricchendo il variegato suono del gruppo fatto di elettronica minimale, noise, avant jazz-free form-abstract punk.
La loro pausa artistica non ha spento il fuoco di una ricerca musicale trasversale: di musica per film, improvvisazione, jazz, e post-rock. Alla fine del 2015, in occasione della presentazione del volume Solchi Sperimentali Italia di Antonello Cresti – che indicava la band tra l’esperienze musicali più rilevanti degli ultimi cinquant’anni di storia delle musiche altre in Italia (dedicandogli due pagine e una intervista) – la band fu invitata dall’Asilo Filangieri di Napoli a suonare in pubblico. Da allora il rapporto tra Illàchime e l’Asilo – uno dei più importanti centri culturali autogestiti italiani – si è approfondito fino a progettare assieme il quarto album.
Soundtrack (for parties on the edge of the void) – che è un concept diviso in due parti ispirate a una pellicola cult del 1970 dal titolo “Cinque pezzi facili” – è un lavoro complesso che è stato interamente registrato nel teatro dell’Asilo e membri della comunità hanno contribuito alla sua realizzazione per la parte grafica, alcune foto, la comunicazione, il supporto tecnico. Il lavoro ha visto la partecipazione appassionata di un folto numero di musicisti (ben diciannove, oltre al quartetto), artisti e tecnici, che tutti hanno generosamente regalato la loro disponibilità al progetto.