Debutta, al Teatro Mercadante di Napoli, La Brocca Rotta di Heinrich von Kleist, con Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Andrea Renzi, Silvia Siravo, per la regia di Giuseppe Dipasquale; una produzione Teatro Stabile di Napoli (repliche fino a dom. 5 maggio).
Scritta nel 1802 e messa in scena per la prima volta da Goethe nel 1808, La Brocca Rotta è considerata la commedia più importante di Kleist. Narra del giudice Adam che, avendo sedotto la giovane Eva, per sfuggire all’irruzione in casa di lei del fidanzato Roberto, rompe una brocca. Il giorno dopo la madre dell’adultera si reca in tribunale, cercando giustizia proprio dal giudice seduttore, accusando l’innocente Roberto del misfatto. Il tutto, mentre è in corso un’ispezione da parte di un consigliere di giustizia, incaricato di verificare il funzionamento dei tribunali delle provincie… Appare, dunque, evidente che il titolo della commedia faccia riferimento sia alla perduta verginità della ragazza che al sistema giudiziario corrotto, ovvero all’impossibilità di ottenere una giustizia giusta, in quanto amministrata dall’uomo che è di per sé un essere fallibile. “Che cos’è l’inganno? – si domanda Dipasquale – L’abilità di fornire false verità che procurano beneficio al bugiardo? Ma se riflettiamo, quando andiamo a teatro, gli attori recitano una parte e quindi, di fatto, non sono onesti nel momento in cui si presentano per ciò che non sono. Stanno mentendo anche loro? La risposta è ovvia: la casa della verità ha sempre due entrate”.
Commedia di non facile realizzazione, per la mancanza di un vero e proprio sviluppo drammaturgico – se lo si intende come sequenza di avvenimenti e colpi di scena – che, tuttavia, Dipasquale affronta nella giusta chiave del grottesco, avvalendosi delle scene di Antonio Fiorentino, dei costumi di Marianna Carbone e del trucco caricato e vistoso di Vincenzo Cucchiara e Tiziana Passario. Regia che trae il giusto ritmo e la giusta carica da una squadra di attori bravissimi, capeggiati dall’istrionico Mariano Rigillo e dalla vulcanica Anna Teresa Rossini. Silvia Siravo dona la giusta dose di ingenuità e cinismo alla sua ambigua Eva, come anche Andrea Renzi al suo ambiguo Walter, consigliere di giustizia. Da ricordare anche le interpretazioni impeccabili di Antonello Cossia, Carlo Di Maio, Fortuna Liguori, Annabella Marotta, Umberto Salvato, Francesco Scolaro e Valeria Contadino. Scroscio di applausi da un pubblico divertito.
Da vedere.