Classe 1959, Nunzia Schiano nasce a Portici, la sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti si possono citare la partecipazione nel film “Benvenuti al Sud” (2010) di Luca Miniero dove ha interpretato la parte della signora Volpe. Lo scorso 18 aprile 2019 l’ attrice era in scena al Teatro Piccolo Bellini di Napoli con lo spettacolo “White rabbit Red rabbit” di Nassim Soleimanpour. Prodotta da 369gradi, la pièce è un esperimento sociale in forma di spettacolo. L’attrice o l’attore che lo interpreta per un’unica volta, senza regia e senza prove, apre la busta sigillata che contiene il testo già sul palco e ne condivide il contenuto con il pubblico. Una sedia, un tavolo e due bicchieri sono gli unici orpelli concessi.
369gradi è un organismo di produzione riconosciuto dal MIBAC che sostiene e produce arti performative nell’ambito dell’innovazione, della sperimentazione e della multidisciplinarietà. Il progetto nato sotto la direzione generale di Valeria Orani è legato alla costruzione di strategie che permettano la crescita e la valorizzazione del talento e della creatività delle formazioni artistiche prodotte e la promozione e diffusione della drammaturgia e delle arti performative italiane contemporanee in Italia e all’estero. La produzione, in collaborazione con il Teatro Bellini, è entrata negli spazi più significativi di Napoli chiedendo ospitalità per una tappa del tour. La rete che programma la stagione diffusa a Napoli è formata da: Teatro Area Nord, Teatro NEST, Nuovo Teatro Sanità, Teatro Sala Molière, Teatro Sannazzaro e certamente Teatro Bellini. La scelta dell’interprete da proporre per ogni replica ricade su interpreti che vivono e animano la realtà teatrale ospitante. In questo contesto, dopo Carmine Borrino al Teatro Sala Molière, Vincenzo Nemolato al Piccolo Bellini, Ernesto Lama al Nest Teatro, Lello Serao al TAN, Riccardo Ciccarelli al Nuovo Teatro Sanità e Lara Sansone al Teatro Sannazzaro, Nunzia Schiano conclude il ciclo di spettacoli dove è cominciato, al Piccolo Bellini.
Il testo teatrale è stato scritto dall’ iraniano Nassim Soleimanpour nel 2010, in un momento in cui non aveva possibilità di comunicare con l’esterno del suo Paese. Non è un testo politico e non deve essere descritto come tale, il suo contenuto è metaforico e distante da ogni orientamento politico. Lo spettacolo è prima di tutto il sogno realizzato di un dialogo impossibile, un gioco teatrale contro ogni censura e ogni distanza geografica e culturale, un incontro ravvicinato che lascia tracce profonde, perché mette sullo stesso piano emotivo autore, attore e spettatore.
Nell’ “esperimento” ci sono delle regole da rispettare per chi accetta la sfida: chi decide di portarlo sulla scena non può averlo visto prima e Nunzia Schiano è stata capace di suscitare interesse e curiosità nel pubblico coinvolgendolo e facendolo riflettere su quanto sia importante la partecipazione attiva dello spettatore durante uno spettacolo teatrale. Lo spettacolo è il “qui e ora” nella sua massima espressione e Nunzia ha finito la sua interpretazione tra gli applausi entusiasti del pubblico.