Dopo il debutto al Napoli Teatro Festival 2018, torna al Teatro Mercadante di Napoli Scene Da Un Matrimonio, per celebrare i 100 anni dalla nascita del suo autore, Ingmar Bergman, con Julia Vysotskaya e Federico Vanni, per la regia del Maestro russo Andrei Konchalovsky; una produzione Teatro Stabile di Napoli e Fondazione Campania dei Festival autorizzata dalla Ingmar Bergman Foundation (repliche fino a dom. 14 aprile).
Andato in onda in tv in 6 puntate, ridotto a film nel 1973 (per una durata di 160 minuti) e riadattato per il teatro, Scene Da Un Matrimonio è considerato il massimo capolavoro del Maestro svedese. Narra del disfacimento del matrimonio di Marianne e Johan, dovuto all’innamoramento di lui per una giovane studentessa. Johan si rivela però come una persona estremamente fragile, vittima delle proprie pulsioni e di un perbenismo fino a quel momento autoimposto. Chi in definitiva riesce ad avere una tenuta più a lungo termine (nonostante l’ansia, le suppliche e gli incubi) finisce con l’essere Marianne, nei confronti della quale l’ormai ex marito vorrebbe continuare a mantenere una forma di possesso non concedendole il divorzio. Alla fine, l’unico rapporto veramente possibile risulterà essere quello di amanti.
Konchalovsky, nato a Mosca nel ’37 e fratello dell’altrettanto apprezzato regista Nikita Michalkov, già regista a Hollywood di star del calibro di Kurt Russel, Isabella Rossellini, Sylvester Stallone, Natassja Kinski, e – a teatro – di Juliette Binoche ne Il Gabbiano di Cechov, è già alla sua seconda regia teatrale in Italia. In questo caso, si affida alla bravura dei due interpreti che danno voce e corpo a un testo forte, denso, intelligente e ricco di colpi di scena. La scelta di affidare il ruolo della protagonista alla russa Julia Vysotskaya può essere letta come una sottolineatura della difficoltà di comunicazione tra coniugi di culture diverse (sebbene lei –all’inizio – sembri accettare in maniera eccessivamente distaccata la decisione del marito di lasciarla). Quanto a Federico Vanni, seppure la partenza lasci un po’ a desiderare, è interprete di uno straordinario monologo nel sottofinale. Il tutto condito da filmati proiettati da Mariano Soria, che introducono al clima storico di inizi anni ’70 (legge sul divorzio e sull’aborto) che tuttavia rischiano di apparire un po’ didascalici. Soprattutto in virtù dell’universalità dei temi trattati. Accurati e realistici i costumi e le scene di Maria Crisolini Malatesta.
Lo spettacolo sarà replicato a Genova, Teatro Della Corte, dal 14 al 19 maggio.