A tre anni di distanza dal precedente “La freschezza del Marcio”, Mondo Marcio fa il suo ritorno sulle scene con “Uomo!”, disponibile nei negozi e su tutte le piattaforme digitali. Definito dallo stesso artista come “una medicina contro il malessere indotto da una società basata sull’ apparenza”, “Uomo!” è un disco intimo e profondo, in cui il rapper milanese esplora con rime taglienti e beat killer le mille sfaccettature umane. Una vera e propria celebrazione dell’essere umano, con i suoi limiti e i suoi difetti. L’album contiene al suo interno importanti featuring tra cui la partecipazione della straordinaria Mina nel brano “Angeli e demoni”. Abbiamo intervistato Mondo Marcio, per conoscere meglio il nuovo lavoro discografico e le prossime novità.
“Uomo!” è il tuo ottavo lavoro discografico, una vera e propria celebrazione dell’essere umano, con i suoi pregi ma anche le sue debolezze. Come nasce questo album e cosa rappresenta per te?
«”Uomo” è un’attitudine, quella di credere in quello che si fa essendone consapevoli. “Sii uomo/donna” e non un ragazzino/a. Per me rappresenta il miglior lavoro che ho fatto fino a oggi!».
In copertina si legge la frase “eliminare i propri difetti significa rimuovere ciò che ci rende unici”. Ce ne vuoi parlare?
«In una società che guadagna dalle nostre insicurezze, amare noi stessi è il vero atto di ribellione».
Cosa vuoi trasmettere al tuo pubblico con questui nuovi brani?
«Il nuovo album è come una medicina contro il malessere indotto da una società basata sull’ apparenza. Nell’era dove l’immagine patinata di Photoshop fa da padrona, e dove il numero di like sotto alle nostre foto definisce il nostro stato sociale, “UOMO!” è una celebrazione della natura umana, unica anche per i suoi difetti».
“Uomo!” è un album autobiografico, il lavoro della maturazione, in cui parli di un ragazzo che ha iniziato a fare musica quando aveva 16 anni. Cosa ricordi dei tuoi inizi?
«Tanta voglia di trovare una voce in un mare di silenzio».
In “Questi palazzi” ripercorri il tuo percorso di crescita personale, raccontando il contesto nel quale sei cresciuto, quello della provincia. Quanto hai dovuto lottare prima di raggiungere il successo? Quali sono stati i tuoi momenti migliori e quali i peggiori nel corso di questi anni?
«Ho dovuto lottare per ogni cosa che ho ottenuto, nessuno mi ha fatto favori e questa cosa scopro oggi che mi ha aiutato molto, è stata una formazione».
Anche in “DDR (Dio del Rap)” parli della crescita di un arista, di quelli che fanno una gavetta rispetto a quelli che hanno un percorso molto più facile, un brano se vogliamo anche provocatorio in cui critichi lo status quo della musica attuale. Quale pensi sarà il futuro della musica?
«Te lo dirò fra 10 anni … sicuramente il contenuto ha lasciato il posto alla copertina, e non credo che si tornerà indietro, almeno non presto».
Molti giovani artisti si rivolgono ai talent show per proporre la propria musica. Cosa ne pensi?
«Che non c’è niente di male, è figo, finché ti ricordi che è uno show e non rappresenta il mondo reale».
Per il singolo “Vida Loca” hai devoluto l’intero incasso delle vendite del brano su iTunes all’Associazione Lule Onlus a sostegno delle vittime di tratta, sfruttamento sessuale e maltrattamenti. Un brano che tu descrivi con il termine “Gioventù bruciata”. Da questo si evince quanto sia importante per te sensibilizzare le persone verso queste tipo di tematiche…
«Se parli di strada e non fai qualcosa per aiutare chi ci sta davvero, stai solo prendendo in giro il pubblico e te stesso».
“Angeli e demoni” segna una nuova collaborazione con Mina. Come mai hai scelto proprio questo brano? Come è nata e come si è evoluta negli anni la collaborazione con lei?
«Il rapporto con Mina, di cui sono molto orgoglioso e felice, nasce nel 2012 e diventa nel 2014 un album: “Nella bocca della tigre”, un intero disco realizzato utilizzando campioni dei suoi brani più e meno conosciuti. Da lì ci siamo sempre tenuti in contatto e quando ho scritto “Angeli e demoni” ho capito che era perfetta per lei così gliel’ho subito proposta e lei ha accettato».
Il brano “Angeli e demoni” riflette sulle molteplici sfaccettature dell’animo umano, in lotta tra i nostri desideri e le imposizioni che ci arrivano dagli altri sia in contesti personali che lavorativi. Tu hai seguito di più i tuoi desideri o ti sei lasciato condizionare dal giudizio altrui?
«Ho smesso di ascoltare quello che pensano gli altri da tempo … migliore decisione di sempre!».
“La canzone che non ti ho mai scritto” racconta il legame con Milano ma anche la storia con una persona importante. Per anni hai messo in primo piano la musica e la carriera. Hai dei rimpianti? Se tornassi indietro rifaresti le stesse scelte?
«Non ci sono rimpianti, solo lezioni!».
Ad aprile partirà il tuo nuovo tour, cosa stai preparando per l’occasione?
«In occasione delle date italiane (10 aprile al Largo Venue di Roma e 18 aprile al Fabrique di Milano) sto allestendo un vero e proprio show mozzafiato di quasi due ore con scenografie spettacolari, quasi teatrali, e tanta musica dal vivo con la live band al completo. Il concerto sarà lo show hip hop dell’anno!»